In cucina con Alex: Torta alla bourdaloue ed etimologia francese!

Oggi, vi propongo un classico della pasticceria francese: la torta alla bourdaloue. Niente di complicato; è una torta facile facile alle pere e alla crema frangipane. Il dolce è stato creato negli anni 1900 da un pasticcere parigino che abitava in via Bourdaloue a Parigi di cui il nome torta alla bourdaloue. Notate che questo signor Bourdaloue, che si trova attualmente in paradiso a scocciare Dio e tutti i suoi santi, deve ringraziare ogni giorno questo pasticcere parigino perché prima il signor Bourdaloue aveva lasciato alla posterità il suo nome ad un orinale portatile per donne tipico del XVII e XVIII secolo. Un curioso vaso da notte di forma oblunga con, disegnato sul fondo, un occhio circondato da qualche frase salace all’intenzione della pisciatrice che annaffiava l’occhio. Strano di lasciare il suo nome ad un orinale, no?  (i linguisti parlano di antonomasia quando  si usa un nome proprio al posto di un nome comune). Ovviamente, c’è una spegiazione abbastanza semplice. Louis Bourdaloue (1632-1704) era un predicatore gesuita noto per i suoi sermoni di una bellissima eloquenza, ma di una lunghezza interminabile. Si dice che la parola sarebbe stata creata in modo scherzoso in riferimento alle confessioni che il tizio riceveva dalle donne della Corte oppure in riferimento alla lunghezza dei suoi sermoni  che costringeva le devote ad avere sempre a prossimità un “bourdaloue” a sistemare sotto le loro gonne per non perdere nemmeno un minuto delle prediche del signor Bourdaloue. Il nome designa anche una specie di nastro che il tizio utilizzava per decorare il suo cappello; si può essere eloquente ed elegante, non è incompatibile per un gesuita. Attenti che un gesuita è anche un altro dolce francese, ma questa volta Bourdaloue non c’entra. Bene, adesso che abbiamo finito con l’etimologia, possiamo passare alla ricetta della torte alla bourdaloue. Vedrete niente di difficile e, se volete, potete semplificare ancora comprando un rotolo di pasta brisè già pronto, per una volta vi do il permesso.

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Gli ingredienti:

Per la pasta brisè:

  • 250 g di farina
  • 190 g di burro
  • 5 cl di latte intero
  • 1 pizzico di sale

Per le pere allo sciroppo:

  • Pere quanto basta
  • 1 litro d’acqua
  • 250 g di zucchero
  • 1 bacca di vaniglia

Per la crema alle mandorle che in francese chiamiamo frangipane:

  • 100 g di zucchero
  • 100 g di mandorle in polvere
  • 100 g di burro
  • 2 uova intere
  • 1 bicchierino di rum

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Cominciamo con le pere. In una casseruola fate bollire l’acqua con lo zucchero ed i semi della bacca di vaniglia. Aggiungete le pere pelate e lasciate cuocere per circa 15 minuti. In francese c’è un verbo per designare il fatto di cuocere in quel modo, si dice “pocher” le pere nello sciroppo….Scolate le pere e riservate.

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Io faccio sempre la pasta brisèe. Se volete vedere come procedo, vi invito a cliccare qui, altrimenti continuate la lettura e non dimenticate di preriscaldare il forno a 180 gradi….

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Stendete la pasta brisè in uno stampo da torta…La ricetta è quasi finita, ci manca solo a fare la frangipane…

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Per ottenere la frangipane, sbattete semplicemente le mandorle in polvere, lo zucchero, le uova e un po’ di rum….

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Il risultato….

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Versate il composto sulla pasta brisè, livellate…

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Aggiungete le pere tagliate in due. Ovviamente, potete con le pere decorare la torta come volete, questo è solo il modo tradizionnale di presentare la torta bourdaloue…

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Circa 35 minuti a 180 gradi…

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Buon appetito!

 

 

 

 

 

7 thoughts on “In cucina con Alex: Torta alla bourdaloue ed etimologia francese!

  1. Certo Alex, pero’, accostare l’oggetto in fine porcellana ornato da una cornice preziosa alla torta di pere non è proprio carino! Ora rischiero’ di associare questo dolce, quando presto me lo farai assaggiare, a non proprio una teiera! 0.0

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  2. Indovinato! Spuntino e orinale, Bourdeloue ha pensato a tutto perché i fedeli ascoltassero le sue tirate fino in fondo.
    La III stagione di Bordeaux e dintorni, il miglior modo per finire l’anno e cominciare quello nuovo. Ciao Alex!

    dragor (journal intime)

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    • Buongiorno mio caro Dragor!

      Tristi le parole pitale e orinale mentre dietro la parola francese “bourdaloue” si nasconde tutta una storia divertente e irriverente, possiamo pensare anche che le prediche di questo Bourdaloue erano cosi noiose che avevano un potere diuretico. Un’altra cosa divertente è che abbiamo litigato tutta una serata davanti ad una trasmissione di cucina, lei sostenava che Bourdaloue era una torta di pere ed io che Bourdaloue era una specie di orinale e decisamente non si poteva cucinare una torta di pere in un orinale o a forma di orinale! Grazie per l’apprezzamento Dragor 🙂

      Alex

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  3. Pingback: In cucina con Alex: Una ragazza chiamata Amandine! | Bordeaux e dintorni, stagione III

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