Umorismo: Cosa pensano a Charlie Hebdo di Matteo Salvini e dei suoi elettori?

charb-gogols

C’è scritto: Come ogni cinque anni, ci sono degli idioti che cagano sullo zerbino! Risposta: La stessa cosa che pensano dell’amica Marine Le Pen e dei suoi elettori. Perché Charlie Hebdo non c’è l’ha solo con il fascismo islamico, ma anche con il fascismo tout court. Mi viene il dubbio che molti italiani non abbiano la minima idea di cosa sia veramente la rivista Charlie Hebdo oppure sbaglio completamente e una vignetta così, designata da un Vauro locale, sarebbe accettata senza alcun probema da tutti  in nome del diritto sacrosanto alla satira.

6 thoughts on “Umorismo: Cosa pensano a Charlie Hebdo di Matteo Salvini e dei suoi elettori?

    • Buona sera Lud!

      E io domani vado a manifestare per il nostro diritto a ridere di tutto e anche contre tutti gli sciacalli della politica (francesi e altri) che vogliono approfittare di questa tragedia per dividerci tra noi…

      Alex

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  1. Ho provato a cercare…, ma pubblicazioni come Charlie Hebdo in Italia non ci sono!
    Se scrivi su Google “stampa satirica Italia”, trovi solo alcuni studi accademici o notizie di esposizioni sulla tradizione satirica fra il 1880 e il 1914 (o qualcosa del genere). E questo mi pare che ci dica molto. Ruba da museo, insomma.😢
    Buona domenica,
    m.

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    • Eppure, Monica, è una roba che abbiamo tentato di esportare in Italia! 🙂

      “Da una cinquantina d’anni, e via via che Voltaire e l’Enciclopedia sfolgoravano in Francia, al buon popolo di Milano i frati andavano strillando che imparare a leggere o imparare una cosa qualsiasi era fatica inutile; che, a pagar regolarmente le decime al curato, e a raccontargli conscienziosamente tutti i propri peccatucci s’era press’a poco sicuri d’avere un buon posto in Paradiso…(…)….Nel maggio 1796, tre giorni dopo l’ingresso dei francesi, un giovine pittore di miniature, un po’ matto, e il cui nome, Gros, fu celebre più tardi, udita raccontare al Gran Caffè dei Servi – allora di moda – la gloriosa impresa dell’arciduca, che era un colosso, disegnò sul rovescio del listino dei gelati, stampato in brutta carta gialla, questo schizzo: un soldato francese con una baionetta forava la pancia del grosso principe: dalla quale invece di sangue usciva una enorme quantità di grano. Quel che noi diciamo schizzo o caricatura era ignoto in quel paese di dispotismo vigile e astuto. Il disegno lasciato dal Gros su un tavolino del Caffè dei Servi parve un miracolo piovuto dal cielo….”

      Stendhal, la Certosa di Parma.

      Buona domenica cara amica,

      Alex

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