Domenica 22 febbraio. Mentre sto camminando attraverso la foresta per raggiungere la mia spiaggia preferita: L’Alexandre tutta al Nord di Lacanau, sto ripensando a questa mandria di mucche marine che è stata sistemata nella riserva naturale dietro casa mia. Questa razza di mucche che tutti pensavano estinta ancora qualche anno fa è una specie di miracolo. Ai tempi di Napoleone III, a Parigi, qualcuno decise di fissare le dune del paese Mezzo Morto e di creare la più grande foresta di pini marittimi del Mondo per fornire l’industria in legno, ma soprattutto per la resina che permette di produrre la pregiata trementina. Allora, ci fu la guerra alle mucche selvagge ed ai cavalli che campavano in libertà, da migliaia di anni, in questo paese alla fine del Mondo; i cavalli e le mucche erano il nemico: mangiavano i germogli dei pini e per questa ragione dovevano sparire dalla faccia della Terra. Si diceva che l’ultima mucca selvaggia era stata abbattuta da un cacciatore negli anni 1950. E poi, il miracolo! Negli anni 1970-1980, una mandria di mucche marine è stata ritrovata per caso nella stalla di una cascina e da allora gli uomini tentano di reintrodurre le mucche marine nelle paludi del paese Mezzo Morto….
Mentre sto leggendo al riparo del vecchio bunker nazi che ha capitombolato dalla cima della duna, mi ricordo che quando ero bambino c’erano dei bunker anche sulla spiaggia principale di Lacanau. Poi sono stati demoliti perché erano diventati pericolosi per i bambini e gli adolescenti che ne avevano fatto il loro terreno di gioco. Anche a Lacanau c’è la guerra, ma un altro tipo di guerra, una guerra già persa: la guerra contro l’oceano. Gli uomini lavorano ad arginare il fronte mare della modesta località balneare. Per il momento sono riusciti solo a frenare l’avanzata dell’oceano e hanno dovuto elaborare un piano per sgomberare le case più vicine alla battigia. In primavera fino all’autunno ci sarà la tregua estiva, poi la guerra ricomincerà in inverno e gli uomini, che conoscono bene il loro vecchio nemico, hanno già notato la sua nuova strategia: aprire due nuovi fronti a Sud ed a Nord per prendere in tenaglia la cittadina. Non c’è niente da fare, dobbiamo rassegnarsi. E’ la stessa vecchia storia di sempre: Paesi che appariscono e Paesi che spariscono…
Achtung für badende. Der stand ist nicht überwacht avverte il cartello per ricordare ai turisti tedeschi che l’Oceano è pericoloso. Osservo il vecchio cannone tutto arrugginito che punta fuori dal bunker e mi chiedo che vita hanno avuto questi soldati che hanno trascorso la guerra in questo paese ad aspettare lo sbarco. Una volta, avevo incontrato un uomo parlando un francese perfetto che era venuto dalla gelida Germania sulle tracce del padre che aveva fatto la guerra qui. L’avevo accompagnato, Virgilio silenzioso, nel suo pellegrinaggio ed avevamo percorso il vallo atlantico dal Cap Ferret fino a Le Verdon…
Seguo dallo sguardo la direzione indicata dal vecchio cannone verso l’Oceano e mi sembra distinguere lo scheletro di una balena. Incuriosito, lascio il riparo del vecchio bunker nazi per andare a vedere cosa la mareggiata di ieri ha riportata a galla. Ho già la mia piccola idea. Le nostre spiagge prendono spesso il nome di una nave che ci ha fatto naufragio. L’Alexandre era il nome di una nave che aveva fatto naufragio dopo la seconda mondiale, qui abbiamo il Cantabria, una nave spagnola sfuggendo la guerra di Spagna che si è arenato volontariamente con i suoi 500 passeggeri su questa spiaggia nel 1936 dopo che il governo francese abbia rifiutato di accogliere questi profughi e chiesto alla nave di tornare indietro con il suo carico di donne, bambini, nonni. E come gli uomini sono spesso più generosi che i loro governanti, certi di questi passeggeri sono stati adottati dagli abitanti del comune e hanno fatto la loro vita a Bordeaux. Tutto questo mi ricorda che Bordeaux è sempre stata una città spagnola e tra i suoi più illustri cittadini, ci fu Francisco Goya, un altro profugo che sfuggiva al terrore di un’altra guerra, quella del 1824 in Spagna….Mi sono lasciato intrappolare dal tempo circondato da tutti questi fantasmi e sono già le sei e mezzo, il sole sta per tramontare e adesso devo riattraversare tutta la foresta nel buio.
La Catambria solca praterie dimenticate dalla ragione e mentre tu, dismessi i panni del poeta, attraversi un’altra selva oscura io sento (come odore e come suono) il vento tra di quei pini.
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C’est que tu la connais bien l’interminable piste entre les pins pour rejoindre la plage de l’Alexandre 🙂
Alex
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ops! sai tutto! ti ricordi di tutto! ma ti ho raccontanto anche di quel pomeriggio?:D
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Pour Pâques autour du lac ? 🙂
Alex
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Pour Pâques autour du lac. Oui et c’est une journée inoubliable : il y avait les lapins au chocolat et d’autres sucréries éparpillés et cachés dans le jardin. Et c’était juste un peu avant mon depart qu’à l’époque je pensais “définitif”.
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