Potete aver raggiunto la vetta del Monte Bianco o del Gran Sasso, quella dell’Annapurna oppure del Kilimangiaro, se non avete mai scalato la Montagna di Floirac nella periferia Sud di Bordeaux, sulla riva destra del fiume dei bordolesi, siete soltanto dei Frison-Roche per ridere o di operette come diciamo in francese. D’altronde lo dice, in cima, il cartello che indica il nome della via che avete appena scalata. Notate che il nome della via non è indicata ai piedi della montagna per non spaventare gli alpinisti che hanno deciso di sfidare la montagna e solo i rari intrepidi che riescono ad arrampicarsi fino a queste altezze in cui l’aria si rarefa, hanno il privilegio di leggere il nome di questa infernale scala di Giacobbe: il sentiero di “Tirecul”: il verbo “tirer” in francese significa anche “fare male” e posso dirvi che non è uno scherzo e fa veramente male al c… salire questo sentiero dirupato e vertiginoso a strapiombo sulla città di Bordeaux. Tirecul è anche il nome colloquiale che si dà allo skilift in Francia (è cosi che lo chiamavamo quando ragazzo e adolescente praticavo lo scialpinismo). Il verbo “Tirer au cul” è anche un modo molto triviale in francese per dire poltrire. Ma qui, sul sentiero di Tirecul, niente skilift e niente possibilità di essere pigro e niente scappatoia perché quando avete iniziato la scalata non c’è la possibilità di tornare indietro tanto il pendio è scosceso. Arrampicarsi sul sentiero di Tirecul è un po’ come risolvere l’enigma della Sfinge: Chi è contemporaneamente bipede, quadrupede e senza piedi? L’autore di questo blog che ha inizato l’ascensione sui suoi piedi e alla fine strisciava come un serpente asmatico. Ne ho visto delle cose! Ho riso vedendo dei turisti rifiutare di salire la duna del Pilat con la scala e addormentarsi appena arrivati alla cima; ho visto lo spettacolo di tutto un plotone di ciclisti, abituato a fare la mitica tappa dell’Alpe d’Huez, arrancare davanti alla montagna di Saint-Emilion e buttare addirittura le biciclette nelle banchine per finire la corsa a piedi. Ma, una cosa è certa, non avrei mai pensato di morire scalando una montagna bordolese, il cuore battendo all’impazzata, i polmoni carbonizzati e le gambe completamente irrigidite e, se il comune non avesse asfaltato il sentiero dopo la cima per scendere l’altro versante della montagna, sarei ancora lassù!
Mi direte, cari lettori, perché realizzare una tale prodezza sportiva? Perché in cima alla montagna di Floirac c’è l’osservatorio astronomico dell’università di Bordeaux e forse la possibilità di osservare AstroSamantha e la sua caffettiera spaziale. Solo che ci ho dovuto rinunciare perché non sapevo che facesse tanto male al c… di osservare le stelle e giunto agonizzante alla cima del sentiero di Tirecul, avevo solo il desiderio di tornare a casa per morire. Forse pensate che questo osservatorio astronomico che culmina a 73 metri di altezza è uno scherzo? Allora, sapete che grazie a questo osservatorio è stato scoperto, nel 1967, dall’astronomo Guy Soulié, un sasso celeste che fu battezzato 1736 Floirac (N.B: io scrivo sasso, ma in realtà si tratta di un asteroide, solo che il cognome Soulié significa scarpa in francese). Interessante comunque la passione dei bordolesi per l’astronomia. Questo osservatorio è stato creato nel 1878, dall’astronomo Georges Rayet, in cima a questa montagna dove c’era prima una tenuta vitivinicola che apparteneva ad una ricca famiglia di negozianti in vino degli Chartrons (il quartiere dei negozianti in vino a Bordeaux). Una scelta ovvia perché in campagna e lontana dall’inquinamento e dai fumi della città. Il primo osservatorio astronomico di Bordeaux fu creato nel 1713 dall’accademia delle scienze; oggi, il palazzo è in pieno centro storico, all’angolo tra i viali di Tourny e la via Jean Jacques-Bel, ma nel 1713, questo luogo era situato in campagna. Da notare che c’era un altro osservatorio astronomico nei dintorni di Bordeaux nel XVIII secolo, nella proprietà del più famoso viticoltore della storia di Bordeaux: Montesquieu, proprietà che si trova a La Brède e che abbiamo già visitata in un precedente post. Oggi, non è più possibile fare delle osservazioni astronomiche dall’osservatorio di Floirac: inquinamento, luci della città, nebbia permanente sopra Bordeaux… ma comunque ci si studia l’atmosfera…
il sito dell’osservatorio astronomico di Bordeaux con una visita virtuale degli impianti: