Un collega mi ha trascinato via Saint-James dove stiamo mangiando dei tapas accompagnati da un bicchiere di sangria bianca in una bettola spagnola che sarà probabilmente araba o cinese il mese prossimo prima di tornare spagnola nei prossimi mesi. Io, in questa bettola, ci ho mangiato più volte e ho già fatto tre volte il giro gastronomico della Terra. Mentre i gruppi di turisti vanno a scattare sul cours Victor Hugo quello che i bordolesi chiamano la Grosse Cloche cioè la vecchia Porta Sant’Eligio con la sua arcata ogivale tra due torre cilindriche, il suo orologio astronomico e la sua vecchia campana che chiamava i bordolesi alla guerra contro i francesi o annunciava l’inizio della vendemmia, io osservo la casa antistante a me che fa l’angolo tra la via Saint-James e la via de la Sau (del sale) ed è come un pugno allo stomaco perché mi è insopportabile di vedere questa casa in questo stato di desolazione e se avessi i soldi, la comprerei subito. La via Saint James è tra le vie più antiche di Bordeaux, le vestigia del vecchio municipio del XV secolo si trovano a due passi nel convento dei domenicani (via des Ayres). Il nome Saint-James ricorda il periodo durante tre secoli, dal 1154 al 1453, in cui l’Aquitania (Guyenne) fu inglese e se avete l’occasione di penetrare nella Grosse Cloche, la guida vi mostrerà probabilmente i graffiti fatti dai prigionieri inglesi e guasconi quando la Grosse Cloche fu trasformato in Guantanamo francese dal maledetto Carlo VII. Il nome della via non si pronuncia all’inglese, ma alla bordolese quindi dovete pronunciare JAME (Jacme in guascone è l’equivalente di Jacques in francese). Perché la via si chiama Saint-James? Perché era un passaggio obbligatorio per i pellegrini di Compostela. C’era tutto un percorso che dovevano imboccare: Attraversare la Garonna al livello della basilica Saint Michel, entrare nella chiesa via la porta Nord, uscire dalla porta Ovest, poi recarsi davanti alla Porta Sant’Eligio per penetrare nella città di Bordeaux. La parrocchia di Sant’Eligio era anche l’equivalente bordolese del quartiere Latino a Parigi e dove, oggi, c’è il brutto palazzo degli Sport del cours Victor Hugo, c’era il famoso collegio di Guyenne dove hanno studiato Montaigne e il suo amico de La Boëtie e La Boëtie alloggiava in una via a due passi dalla casa fatiscente della foto. Abbiamo già visitato la biblioteca di Montaigne nelle colline di Montravel in un precedente post, ma quando Montaigne abitava Bordeaux, tutta la sua vita si svolgeva nei dintorni della via Saint-James: i genitori campavano via della Rousselle dove i nonni si erano arricchiti vendendo del baccalà, lui ha fatto gli studi al collegio di Guyenne e il municipio era a due passi quando fu eletto sindaco di Bordeaux dal 1581 al 1585. Un altro personaggio famoso ha vissuto via Saint-James: Simon de Millanges, e la sua casa si trova nel prolungamento della casa che vedete nella foto (ci sono 3 o 4 numeri che separano le due case). Simon de Millanges ha dato, per qualche anno, il suo nome alla via Saint-James durante la rivoluzione francese quando le vie di Bordeaux furono scristianizzate, però i bordolesi continuavano a chiamarla Saint-James, e il municipio ha ripristinato velocemente il nome. Simon de Millanges fu uno stampatore e un libraio che forniva in libri il collegio di Guyenne e in questa casa che vedete nella foto (probabilmente era un po’ diversa di quella che vedete oggi) c’era la sua bottega tipografica in cui furono stampati per la prima volta nel 1580: I Saggi di Montaigne!
Archivio mensile:aprile 2015
Bordeaux: mia madre mi porta 5 kg di crocchette per cuccioli di cane!
Mia madre e la nipote mi rendono visita. Le due diaboliche mi raccontano che la sala da tè che frequentano di solito era chiusa e che sono dovute andare in un’altra sala da tè non lontana dalla Piazza Saint Projet (Se questa fottuta prima sala da tè non fosse stata chiusa, forse non mi sarei ritrovato con 5 kg di crocchette per cani!). Mia madre mi racconta un aneddoto divertente a proposito della bambina che ha chiesto con aria navigata al cameriere che lei non conosceva né di Adamo né di Eva (come si dice in francese per designare un perfetto sconosciuto): La stessa cosa della volta precedente! Il cameriere sarebbe rimasto stupito una decina di minuti prima di proporre un tè alla menta. E la diabolica bambina di rispondere: niente tè alla menta dopo sono calamitata! (in italiano si perdono il gioco di parole e l’allitterazione, ma in francese funziona bene). La bambina ordina un tè al bergamotto e il cameriere le serve un tè all’ananas per vendicarsi. Tutto normale in questo sabato bordolese. Le due diaboliche escono dalla sala da tè e attraversano Piazza Saint Projet in cui c’è sempre una masnada di giovani con dei cani che chiedono l’elemosina. Mia madre e la nipote sono intenerite da una coppia che ha una cagna con sei cuccioli. Tutto questo piccolo mondo si mette a discutere a proposito dei cuccioli e alla fine la coppia chiede ovviamente quattro soldi a mia madre (si vede che non conoscono la tizia). Mia madre rifiuta pensando che il denaro sarebbe servito a comprare del vino o peggio. Invece lei propone di comprare dei panini e della coca cola ad un banco che fa l’angolo e anche delle crocchette per i cuccioli. La coppia guarda mia madre la bocca aperta e gli occhi spalancati. Non vogliono i panini e le bibite, ma sono interessati dalle crocchette per cani. Mia madre e la nipote si recano al supermercato Monoprix di Saint Christoly ed acquistano 5 kg di crocchette per cani (Sempre ad esagerare, non potevano accontentarsi di 1 kg). Quindi le mie due sceme tornano in piazza Saint Projet dove i clochard con i loro cani sono andati via, probabilmente cacciati dalla polizia perché deturpano nostro titolo di più bella città dell’Universo. Quindi le due cretine sono imbarazzate con la loro confezione da 5 kg di crocchette per cani e si decidono a fare il giro di Bordeaux per offrire le crocchette ad altri clochard con dei cani e ovviamente fanno tre volte il giro di Burdigala e non intravedono nemmeno l’ombra di un cane! E cosa fanno alla fine? Vengono a trovarmi per regalarmi in modo principesco le crocchette per cani e non importa che non ho un cane: è un dettaglio senza la minima importanza! Anzi, hanno la faccia tosta di sostenermi che le crocchette sarebbero l’occasione per acquistare un cane. Ed eccomi, una domenica mattina, a fare il giro del quartiere presso i miei vicini che hanno un cane a tentare di spacciare la confezione di crocchette….
Estuario della Gironda: Il solo paese di Francia dove i magri sono grossi!
Cari lettori, se venite a trascorrere qualche giorno nella regione bordolese in primavera, forse sarete sorpresi di vedere lungo l’estuario della Gironda dei cartelli che dicono tutti la stessa cosa in due parole enigmatiche: “Gros maigres” cioè Grossi magri in italiano. E forse, vi chiederete cosa possono essere questi fottuti grossi magri che pullulano nell’estuario della Gironda. Il magro è un pesce tra i più apprezzati dagli abitanti dell’estuario della Gironda insieme all’alosa ed alla lampreda; altrove in Francia si chiama Courbine, ma nel Sud Ovest della Francia lo chiamiamo magro. Un pesce tanto magro che può misurare fino a 2 m per 100 kg di peso! Quindi non si chiama “magro” per questa ragione, ma per le sue carni pregiatissime, certo che i nostri magri non sono pieni di Omega 3 e grassi come i volgari salmoni norvegesi di allevamento! Diciamolo una volta che avete assaggiato del magro non volete più mangiare altri pesci. Quando vedete questi cartelli significa che i magri che vengono venduti misurano almeno una quarantina di centimetri; d’altronde è assolutamente vietato di pescare e di vendere dei magri che misurano meno perché i magri hanno una vita sessuale attiva solo dopo cinque anni quindi pescare dei piccoli magri esaurirebbe la risorsa. Notate che, nell’estuario della Gironda, il magro che pesa meno di 1 chilo è chiamato “maigrette” mentre i “maigras” sono i magri che pesano tra 1 e 2 chili .
Un magro di 40 kg pescato nell’estuario della Gironda.
Nell’oceano Atlantico, Il magro è diffuso tra la Norvegia e il Congo. Potete trovarlo anche nel Mediterraneo ma non è così comune come da noi. I magri che vivono nell’Atlantico Nord si riproducono soltanto nell’estuario della Gironda tra il comune di Meschers sur Gironde e quello di Mortagne sur Gironde. Ogni anno e durante tutta la sua vita, il magro lascia, in marzo, l’Atlantico per raggiungere le acque tiepide del nostro Mississippi europeo perché l’amico ha bisogno di un’acqua a 20 gradi per andare in fregola. In luglio, il magro lascia l’estuario della Gironda per tornare in Atlantico. In italiano, il magro si chiama bocca d’oro, invece, in francese, il magro si chiama anche “grogneur” cioè grugnitore. Cosa volete gli italiani sono dei poeti! Ecco un pesce che ha una vescica natatoria che gli permette di fare un bacano del diavolo, produrre suoni udibili fuori dell’acqua, durante il periodo di fregola, per decine e decine di metri e i nostri cugini lo chiamano bocca d’oro! Notate che è questa particolarità del magro che costituisce la sua sfortuna. La pesca al magro è una pesca all’orecchio! Prima di mandare le reti in acqua, i pescatori dell’estuario appiccicano l’orecchio sul fondo della nave per scovare i magri. Un altra particolarità dei pescatori dell’estuario è abbastanza divertente. Vi ho detto che la risorsa è preziosa dunque quando i pescatori catturano i magri, praticano la fecondazione artificiale. Sopra un secchiello d’acqua, accarezzano i ventri delle femminili per fare emettere le uova. Poi, “masturbano” i maschi finché eiaculano lo sperma sulle uova per fecondarle e buttano l’intruglio nelle ricche acque dell’estuario della Gironda…
Francia: La strana lingua parlata nelle scuole francesi!
C’est croquignolet ! dice mia madre quando lei trova qualcosa divertente e carino (anche per qualcosa di assurdo, stupido, ridicolo…ecc…). Vi faccio un esempio sarà più chiaro! Passeggio con lei nelle vie di Bordeaux. Lei è divertita da qualcosa in vetrina tipo la gonna più eccentrica dell’universo oppure dei tacchi a spillo di 10 cm. E lei esclama (non manca mai): C’est croquignolet ! Cosa ne pensi? Saresti “croquignolet” con questa gonna oppure con questi tacchi a spillo, no? Ti ricordo mamma che sono un ragazzo e che non voglio vestirmi da donna e ancora meno con una gonna di questo tipo! Mia diabolica madre disarma? Mai! e troverà sempre degli argomenti a favore della gonna tipo gli scozzesi e Jean-Paul Gaultier indossano lo kilt, ho visto una trasmissione di moda in cui gli uomini indossavano dei tacchi, non vuoi essere un precursore e lanciare la moda dei tacchi a spillo per gli uomini di Bordeaux?….ecc…ecc…Posso dirvi che siamo “croquignolet” a litigare così per le vie di Bordeaux….
Sicuramente mia madre avrebbe trovato “croquignolet” l’articolo che stavo leggendo ieri mattina a proposito dell’’ultima riforma scolastica voluta dalla nostra ministra francese dell’Istruzione, Najat Vallaud-Belkacem, che entrerà in vigore nel 2016 e che propone addirittura la soppressione delle ore di apprendimento del latino e del greco nelle scuole superiori e che ha scattato un movimento di sciopero per il 19 maggio dai docenti minacciati di perdere il pane. Ma non era questo il “croquignolet” nell’articolo, ma l’inverosimile politichese scolastico dei pazzi del Consiglio Superiore dei Programmi che hanno dichiarato la morte del greco e del latino e che hanno elaborato il progetto di programma di sostituzione. E credetemi che per questi tizi non solo il greco e il latino sono delle lingue inutili, ma anche il francese! D’altronde non parlano e scrivono in francese, ma utilizzano un orrendo gergo che solo loro devono capire. Un esempio? Capitolo: “Educazione fisica e sportiva”. In Italia si impara a nuotare? Anche in Francia tranne che nuotare è completamente fuori moda e per il Consiglio Superiore dei Programmi: “l’allievo dovrà attraversare l’acqua in equilibrio orizzontale per immersione prolungata della testa“. Ecco come si dirà “imparare a nuotare” nelle scuole francesi nel 2016. E questo nuovo sport, mi direte, si praticherà sempre in piscina? Certo, tranne che la piscina in francese non si chiamerà più “piscine “ma ambiente acquatico profondo standardizzato!” E non è un scherzo! tutto il progetto di programma è scritto così. Saranno “croquignolet” i programmi scolastici in Francia nel 2016! Cara ministra e Cari membri del Consiglio Superiore dei Programmi, smettete un po’ con tutte queste stronzate e ripristinate le ore di apprendimento del latino e del greco!
Oceano: La primavera a Lacanau!
Una cosa da fare in aprile a Bordeaux? Lasciare in fretta il lavoro, l’inquinamento e il caldo bordolese per rifugiarsi in riva all’Oceano. Salire una duna e sdraiarsi in cima non lontano da un cespuglio di violacciocche di colore Bordeaux. Osservare divertito, nel lontano, i primi turisti della stagione ed i soliti surfisti sfidare le onde. Respirare profondamente l’aria che viene dal golfo di Biscaglia e lasciarsi dondolare dal rumore dell’Oceano. Svegliarsi intrigato da un profumo di chiodo di garofano e ricordarsi che la violacciocca si chiama appunto “giroflée” in francese per questa ragione particolare. Rimpiangere che le immortali non siano ancora fiorite perché profumano di Curry e sarebbe stato un piccolo viaggio in India senza lasciare Bordeaux. Scendere la duna per tornare a casa e dirsi che c’è ancora un’ora di sole mentre in Italia fa già notte.
Animali: Nascita di un puledro.
Una simpatica coppia di amici di mio fratello ha un allevamento di cavalli nelle colline vinicole sopra Bergerac. Una quarantina di cavalli che vivono all’aperto nei campi, senza contare gli asini, le galline, una tribù di gatti e un vecchio cane che abbaia silenziosamente all’ingresso della proprietà (una razza di cani muti, probabilmente). Il posto è tanto isolato dal mondo che il GPS non mi è servito e i rari indigeni incontrati in strada non avevano mai sentito parlare di quel luogo e alla fine ho dovuto chiamare mio fratello e lui è venuto a cercarmi all’uscita del paesello per guidarmi fino ai suoi amici. Una casa tipica del Périgord con incisa, sopra la porta, la data di costruzione: 1800. Una casa che avrebbe un bisogno urgente di una buona ristrutturazione e soprattutto di un nuovo tetto! Mancano i soldi, il tempo e la voglia. E poi, è veramente secondario perché tutta la vita della coppia gira intorno a questa passione divorante per i cavalli. E credetemi che i cavalli sono coccolati: una bellissima scuderia nuova di zecca ed un’altra appena ristrutturata, addossata alla vecchia casa, che profuma di fieno fresco e poi ci sono tutte le stalle nuove nei campi che permettono ai cavalli di essere sempre al riparo dalla pioggia (non è il caso dei proprietari, secondo me!). Se la cavano vendendo puledri una volta che sono svezzati e dando dei corsi di equitazione. Mio fratello mi ha detto che sua figlia ha fatto più progresso in qualche mese che in quattro anni di corsi nel centro equestre del paese! Quando siamo arrivati, c’era una giumenta che stava per partorire e siamo stati invitati da lontano allo “spettacolo”. Devo dire che è stata una grande emozione: vedere questo puledro nascere, essere leccato e accudito dalla madre, alzarsi e cercare subito a poppare, poi estenuato, sdraiarsi a terra ai piedi della madre per fare il suo primo sonnellino…
I primi passi!
La poppata!
Il pisolino!
Botanica: Tre signorine mediterranee nel mio giardino.
D’accordo vivo in una penisola conosciuta nel mondo intero per i suoi vitigni, ma sono vitigni utilizzati per fare del vino! Non valgono niente per la produzione di uva da tavola. Andate a mangiare le bacche di una vite di Petit Verdot oppure di Malbec e capirete subito il senso della parola “astringente” con questa deliziosa sensazione di aver ingoiato una raspa da formaggio! Quindi, l’anno scorso, per scherzare, mi sono piantato tre viti da tavola trovate sul mercato: un’italiana, una libanese e un’altra che potrebbe essere siriana o greca, non so più perché non ho conservato le etichette. Riuscirei a raccogliere qualcosa? Di solito, la vigna si coltiva facilmente e la potatura non è complicata quindi vedremo! Ovviamente, non ho piantato le viti solo per questa ragione, ma anche per un altro motivo. Secondo me, non può esistere un giardino senza vigna, è come un giardino senza ciliegio, manca qualcosa. Io mi vedo già la sera con la mia vigna al sole che mi accoglierà dopo una giornata di assenza e che mi nasconderà l’orto del vicino e il suo brutto muro nel fondo del giardino. Perché la vigna ha questo potere di rendere belle le cose più brutte e poi mi immagino sotto la pergola con la mia vite che avrei fatto arrampicare tutta intorno a bere un bicchiere di vino! Colpa voi, cari amici italiani, sono delle cose che ho visto in Italia 😉
Politica: Tutta suo padre!
Vignetta pubblicata in le Canard Enchaîné, 8 aprile 2015
Avete letto dei picccoli problemi cardiaci di J.M Le Pen? Probabilmente in seguito a discussioni familiari di questo tipo: “A proposito, sussurra innocentemente la figlia, è un dettaglio, ma sei piuttosto cremazione o inumazione?” Tutta suo padre!
Oceano: Alex contro il Leone di ghiaccio!
Mercoledi 15 aprile. Lacanau, Médoc. Sono le sei del pomeriggio, la temperatura è di circa 30 gradi e mi appresto a fare il mio primo bagno della stagione. Ho attraversato chilometri e chilometri di foreste di pini marittimi e di dune per raggiungere la spiaggia del Leone, la spiagge più australe di Lacanau. Sotto la chioma della foresta fa mille gradi, ma il caldo non mi disturba perché, ogni tanto, c’è un po’ d’aria che soffia dalla lontana e desertica Spagna per rinfrescarmi. Ad ogni folata d’aria, i pini marittimi rilasciano centinaia di miliardi di particelle di polline, allora, la foresta è percorsa da nuvole d’oro che offuscano fino all’azzurro del cielo. E mi metto a respirare a pieni polmoni e voglio assorbire il massimo di polline possibile perché le streghe dicono che è un rimedio naturale contro tutte le malattie immaginabili quando è associato all’aria balsamica dell’oceano; sniffo anche la resina dei tronchi di pini marittimi frescamente tagliati che gli operai forestali hanno allineato lungo il vecchio sentiero; sniffo fino a sentirmi completamente ubriaco e invincibile. E mi dico che vivrei mille anni come le immortali che crescono sulle dune, che morirei soltanto quando non potrei più venire a respirare i pini marittimi delle Lande di Guascogna. Ho tanto percorso la foresta e le dune questo inverno che non provo nessuna stanchezza e che, ricoperto d’oro, salto l’ultima duna alta di 30 metri in due passi per raggiungere il mio vecchio nemico. Lo lascio ruggire e tuonare poco impressionato, tanto sono sicuro di vincere la nostra sfida annuale; Don Chisciotte aveva il suo elisir di Fierobraccio per vincere i suoi nemici ed io sono invincibile perché ho fiutato tonnellate di polline (diciamolo sono dopato fino al midollo). Mi lancio coraggiosamente contro il Leone di ghiaccio. Non temo niente. I miei piedi gelano istantaneamente eppure continuo ad avanzare nell’acqua polare. L’acqua mi ricopre le anche e mi ritrovo completamente paralizzato dal gelo. Il mio cuore continua a battere resistendo strenuamente allo shock termico che gli sto imponendo. Il Leone di ghiaccio ride di questo presuntuoso che lo ha sfidato e si appresta a darmi il colpo di grazia. Mi tira una zampata e vedo un’onda gigante, uno tsunami, che presto mi sommergerà. chiudo gli occhi pensando che finalmente non sono immortale. L’onda polare si abbatte su di me e mi trascina vinto sulla sabbia. Buon perdente, guardo il vecchio Leone e mi dico che è una buona cosa di aver perso questa prima battaglia di aprile nella nostra guerra annuale e posso lasciarlo godere questa vittoria pirrica. Perché è solo una questione di tempo. Lo vincerò il mese prossimo quando il Leone di ghiaccio comincerà a riscaldarsi.
Italiani a ruota libera su Bordeaux e dintorni! seconda parte.
In tanti mi chiedete una seconda parte al mio famoso post: Italiani a ruota libera su Bordeaux e dintorni! che mi arrendo e propongo una seconda salva di tutte queste domande strane, bizzarre, divertenti, sorprendenti…e che permettono ai lettori italiani via google di raggiungere il mio blog. Niente è inventato e tutte le domande sono tratte dalla rubrica: “termini di ricerca” della bacheca di WordPress. Ho selezionato dieci domande alle quali cercherei di rispondere….
Praticare il nudismo a Bordeaux?
Assolutamente vietato! Autorizzato solo per le tre donne in Piazza della Borsa. Francamente se passeggiate nudi in via Sainte Catherine o Cours de l’Intendance, rischiate di finire le vacanze in carcere per esibizionismo! Invece all’Oceano è autorizzato praticamente ovunque e il giudice che vi ha condannato per esibizionismo a Bordeaux è forse un appassionato di naturismo a Montalivet!
Il fiume nella città di Bordeaux?
Non potete sbagliare! Anche con un GPS cinese comprato sul mercato di Ventimiglia. Il fiume passa in centro città; è questa cosa gialla che sembra una gigantesca strada polverosa. Indizi per scovarlo: i ponti e le navi da crociera americane in sosta davanti a Piazza della Borsa.
Foto amatoriali di ragazze con basco a Parigi?
So che gli italiani hanno questa fantasia di vedere dei francesi con il basco quando vengono in Francia, ma tranne i vecchietti che vivono nei Paesi Baschi e che mantengono questa tradizione del basco, gli altri francesi non lo indossano più da 60 anni. Per le foto amatoriali di ragazze a Parigi senza basco, non avete bisogno di Bordeaux e dintorni per scovarle su internet!
Musei ingresso gratis a Bordeaux?
Purtroppo, dall’anno scorso, l’ingresso dei musei non è più gratuita a Bordeaux. Colpa di questo brutto e inutile nuovo stadio che il municipio ha fatto costruire per il campionato europeo di calcio 2016. I soldi degli ingressi ai musei servono per il finanziamento dello stadio, ma vedrete che i soldi dei biglietti di calcio non andranno ai musei e all’acquisto di opere d’arte.
Saint Estéphe e Saint Julien a quale regione vinicola appartengono?
Médoc. Una regione in cui i vini sono fatti con dei vitigni chiamati Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Merlot, Petit Verdot e Malbec. Mescolate il tutto secondo certe percentuali e antichi saperi e ottenete un vino del Médoc più o meno buono. Notate che non si scrive Saint Estéphe, ma Saint Estèphe con l’accento grave! Mai capito le difficoltà degli italiani con gli accenti francesi, soprattutto che l’accento grave e l’accento acuto esistono in italiano! Vi assicuro che leggere pasta brisè invece di pasta brisée mi spezza il cuore!
Azienda agricola di Marine Le Pen?
Marine Le Pen non è contadina e non ha nessun azienda agricola, d’altronde lei vive in uno château nei dintorni di Parigi e ha ricevuto un’educazione borghese. Invece lei possiede questo solido buon senso contadino per fare fruttare la sua azienda politica e per solcare l’elettorato contadino. Altrimenti lei non fa la differenza tra una vigna ed un ulivo e se c’è una differenza, è la colpa di Bruxelles!
Sognare porcini davanti un cimitero?
Probabilmente che il vostro subconscio vi avverte che il piatto di porcini che avete inghiottito qualche ora fa era un piatto di porcini malefici e che dovete svegliarvi in fretta per correre all’ospedale!
Che significa l’école buissonnière?
Significa marinare la scuola, quasi un arcaismo perché è un’espressione riservata alla scuola elementare e le madri francesi di oggi non lasciano i figli prima che siano in classe, io andavo a scuola a piedi quindi avrei potuto fare l’école buissonnière. L’aggettivo Buissonnier(ère) deriva da buisson che significa cespuglio e dà l’idea che c’è qualche bestiola che vive dentro questo cespuglio e d’altronde c’è una razza di conigli che si chiama addirittura “buissonnier” per questa ragione. Il rapporto con la scuola? Nel XVII secolo, i protestanti non avevano il diritto di mandare i figli a scuola e dovevano organizzare delle scuole clandestine nei boschi, fra i cespugli, è l’origine di questa espressione. Alla scuola media e al liceo si utilizza l’espressione “sécher” (seccare) e se sentite due adolescenti dire: “on sèche aujourd’hui ? (secchiamo oggi?) non significa che siano vittime della xylella fastidiosa, ma che hanno l’intenzione di passare la giornata al bar!
Come spostarsi nel golfo della Gironda?
Non esiste un golfo della Gironda, esiste un estuario della Gironda che sfocia nel golfo di Biscaglia. In macchina lungo l’estuario della Gironda e in barca nel golfo di Biscaglia!
Immagini tavola da surf con vela in pasta zucchero?
Mi lascia piuttosto perplesso questa domanda. Forse si tratta di qualche surfista che vorrebbe un’idea di decorazione per una torta di compleanno. Francamente non ho mai visto una tavola da surf con una vela e poi una vela in pasta zucchero? con il caldo che abbiamo a Bordeaux?
Ostricultori in zona Bourdox?
Non c’è il mare a Bordeaux, gli ostricoltori si trovano in zona Arcachon! Cari lettori, il nome della mia città non è Bordo, Bordau, Bordex, Bordeax, Bourdox, Vourdo…ecc…ma B.O.R.D.E.A.U.X. Concedo che non è facile da scrivere e da pronunciare anche per un francese. Il primo O deve essere aperto e il secondo O cioè EAUX deve essere leggermente chiuso. Solo qualcuno che ha vissuto qualche tempo a Bordeaux può riuscire a pronunciarlo!