Bordeaux: il sindaco narciso che non amava le iridi!

iris

1900. Claude Monet. Il giardino dell’artista a Giverny

Uno dei miei più grandi piaceri in maggio era di andare al parco floreale di Bordeaux per ammirare la straordinaria collezione di iris della città di Bordeaux, forse tra le più belle di Francia. Quindi mi reco al parco floreale, godendo in anticipo la fioritura delle iridi, e al posto delle immense aiuole fiorite che costeggiavano di solito il ruscello che attraversa il giardino, cosa vedo? Niente! Un terreno incolto! Ho mancato fare un infarto tanto la cosa mi ha rotto il cuore. Vago nel parco floreale completamente scombussolato fino ad incontrare un giardiniere che faceva la potatura di qualche albero e riesco a balbettare: le iridi…cosa è successo alla collezione di iridi?!? E lui di rispondermi che le iridi sono troppo capricciose, che la fioritura dura molto poco e che il risultato è troppo aleatorio e che spesso i fiori giganti dai colori sontuosi sono rovinati dalla pioggia e dal vento, che ci volevano quarantacinque giorni di lavoro a tempo pieno ogni anno per mantenere la collezione e che il municipio, finalmente, in tempo di crisi, ha deciso di ridurre il personale del giardino e di sacrificare la collezione di iridi per risparmiare quattro soldi. Faccio notare al giardiniere che quando si è trattato di  fare costruire il nuovo stadio di 40.000 posti contiguo al giardino floreale oppure per questo stupido museo delle civiltà del vino in riva alla Garonna, i soldi si sono trovati. E l’amico giardiniere di rispondermi: Non è la stessa cosa! Lo stadio e il museo lusingano l’orgoglio del nostro sindaco, le iridi no. Se fosse un fiore, il tizio sarebbe un narciso! Amarezza.

 

 

4 thoughts on “Bordeaux: il sindaco narciso che non amava le iridi!

  1. Devo dire che il nostro narciso bordolese ha un certo profilo: condannato a 18 mesi con la condizionale e 1 anno di ineleggibilità per abuso di fiducia, favoreggiamento di abuso di beni sociali e presa illegale di interessi 😉

    Buona notte Monica,

    alex

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  2. Considerata la rinomanza dei vini bordolesi, un museo della civiltà del vino non mi sembra un’idea cos’ assurda. E’ la cultura della città. Certamente più delle iris, che normalmente nessuno associa al nome di Bordeaux.

    dragor (journal intime)

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    • Certamente questo museo sarà utile per spennare qualche turista cinese mentre la civiltà del vino sarà occupata a lavorare nei vigneti 🙂

      Buongiorno Dragor,

      Alex

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