vino: Decantare o non decantare un vino di Bordeaux?

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Mi diverto osservando un gruppo di turisti asiatici infilarsi in un’enoteca e e svaligiare il commerciante di tutto la sua scorte di decanter a 800 euro e certo che questo furbo di commerciante, con il suo sorriso stampato sul viso, vi sosterrà che ci vuole assolutamente decantare i vini di Bordeaux; il tizio guadagna il suo pane vendendo: caraffe, decanter, calici a tulipano e cavatappi a prezzi stravaganti che puoi solo utilizzare se hai un diploma di ingegnere! Io invece, che sono bordolese, non ho né caraffa, né decanter, solo quattro bicchieri slabbrati che ho ereditato dai miei nonni, un vecchio cavatappi in tralcio di vite che mi sono comprato per 1 euro al mercato dell’usato in piazza dei Quinconces (che non trovo mai quando ne ho bisogno) e un abbonamento annuale gratis alla biblioteca di Bordeaux. Molto utile questo abbonamento alla biblioteca comunale! Perché ci potete sfogliare il trattato della cucina borghese bordolese, pubblicato nel 1898, dal più grande cuoco bordolese di tutti i tempi: Alcide Bontou. Questo libro è proprio la bibbia della cucina bordolese e il suo successo non si smentisce da più di un secolo ed è costantemente ripubblicato, l’ultima edizione è quella del 2005, intitolata più sobriamente: La cuoca bordolese. E cosa ci dice il nostro Brillat-Savarin bordolese a proposito della decantazione dei vini di Bordeaux?

Alcune persone, e ne faccio parte, non amano a decantare i vini; trovo che il vino di Bordeaux si apprezza tanto al naso quanto in bocca, perché un vero amante del vino, muovendo il suo bicchiere, aspira prima il bouquet del vino prima di portarlo alle labbra.” (Alcide Bontou. “trattato di cucina borghese bordolese”, 1898)