Esattamente 70 anni fa, Robert Desnos – poeta, giornalista, figura centrale del surrealismo, uomo di radio, resistente – moriva di tifo nel campo di concentramento di Theresienstadt, un mese dopo l’armistizio del 1945. La prima cosa che ho imparato alla scuola elementare fu una fiaba di Robert Desnos che si chiama la formica, poi ci fu il pellicano di Jonathan e tante altre fiabe perché la raccolta di fiabe di Robert Desnos, intitolata Chantefables è Chantefleurs, è il libro con cui i bambini francesi si iniziano alla poesia (Era così ai miei tempi!). In realtà, tutto il tempo della scuola dell’obbligo, ho incrociato Robert Desnos e la sua poesia. Cominciate a recitare la formica alla scuola elementare e l’ultimo anno del liceo vi piacerebbe recitare alla vostra ragazza questi versi di Robert Desnos: “Ho tanto sognato di te che indubbiamente non è più il momento di svegliarmi…” Invece di dovere commentarli all’esaminatore della maturità di francese!
Sotto potete ascoltare dal cantante Serge Reggiani, Mai altra che te, una delle poesie più conosciute di Robert Desnos…
Jamais d’autre que toi en dépit des étoiles et des solitudes
Mai altra che te a dispetto di stelle e solitudini
En dépit des mutilations d’arbre à la tombée de la nuit
A dispetto di mutilazioni d’albero all’arrivo della notte
Jamais d’autre que toi ne poursuivra son chemin qui est le mien
Mai altra che te proseguirà il mio stesso cammino
Plus tu t’éloignes et plus ton ombre s’agrandit
Più t’allontani più s’allunga la tua ombra
Jamais d’autre que toi ne saluera la mer à l’aube quand
Mai altra che te saluterà il mare all’alba quando
Fatigué d’errer moi sorti des forêts ténébreuses et
vagabondo esausto io uscito da foreste tenebrose e
Des buissons d’orties je marcherai vers l’écume
cespi di ortiche marcerò verso i flutti
Jamais d’autre que toi ne posera sa main sur mon front
Mai altra che te poserà la mano sulla mia fronte
Et mes yeux
e sugli occhi
Jamais d’autre que toi et je nie le mensonge et l’infidélité
Mai altra che te e nego la menzogna e l’infedeltà
Ce navire à l’ancre tu peux couper sa corde
Tu puoi spezzar la cima di questa nave all’ancora
Jamais d’autre que toi
Mai altra che te
L’aigle prisonnier dans une cage ronge lentement les barreaux
Prigioniera nella gabbia l’aquila rode lenta le sbarre
De cuivre vert-de-grisés
di rame grigioverde
Quelle évasion !
Che evasione!
C’est le dimanche marqué par le chant des rossignols
È la domenica cifrata dal canto degli usignoli
Dans les bois d’un vert tendre l’ennui des petites
nei boschi verde tenero il cruccio delle bambine
Filles en présence d’une cage où s’agite un serein
di fronte a una gabbia dove un canarino si agita
Tandis que dans la rue solitaire le soleil lentement
mentre nella via solitaria lentamente il sole
Déplace sa ligne mince sur le trottoir chaud
l’esile linea sposta sul marciapiede caldo
Nous passerons d’autres lignes
Altre linee passeremo
Jamais jamais d’autre que toi
Mai altra che te
Et moi seul seul seul comme le lierre fané des jardins
Ed io sono solo solo solo come l’edera appassita dei giardini
De banlieue seul comme le verre
di periferia solo come il bicchiere
Et toi jamais d’autre que toi.
E mai altra che te.
grazie…
m.
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Ricordo “Les Hibous” alla Scuola Francese di Bujumbura. Un mio compagno ha recitato “Votre histoire se passait où? Chez les Zoulous? Chez les Hutus?”
dragor (journal intime)
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Bellissima poesia e anche un mezzo mnemotecnico divertente per ricordarsi i plurali dei nomi francesi che finiscono per ou, non credi Dragor? 😉
Alex
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