Lei si chiamava Rosa Bonheur e passo spesso, via Duranteau, davanti alla sua casa natale, d’altronde nello stesso quartiere di Saint Seurin ha vissuto anche Francisco Goya. Lei era ancora bambina quando suo pittore di padre che faticava a vivere a Bordeaux dando dei corsi di disegno decise di tentare l’avventura parigina. La ragazza ricevette come i fratelli e le sorelle un’educazione tutta dedicata all’arte. Fu prima l’allieva del padre prima di essere quella di Léon Cogniet, una cosa non banale per una ragazza nata nel 1822. Maschio mancato, lesbica, Rosa ebbe due grandi amori nella vita: per Nathalie Micas prima, poi verso la fine della sua vita per Anna Klumpke, sua erede universale dopo la sua morte. Rosa Bonheur amava gli animali e diventò pittrice e scultrice animalista è così che lei si fece conoscere e riconoscere nel mondo intero. Lei si rivelò durante il Salone del 1841. Poi vincendo una medaglia di terza classe nel 1845 per il suo modo tutto personale di dipingere gli animali e la consecrazione nel 1848 con una medaglia d’oro. Sempre nel 1848, lo Stato francese le ordinò il quadro le Labourage nivernais (Aratura presso Nevers) per il museo di Lione (attualmente il quadro si trova a Parigi al museo d’Orsay) in cui Rosa Bonheur, seguendo l’esempio dei grandi realisti (Courbet e Millet) riesce ad associare un senso acuto dell’osservazione ad un trattamento romantico della luce. La sua passione per gli animali (che siano pecore, mucche, cavalli, leoni..ecc…) la portò ad una gloria internazionale quando, nel 1858, venne esposto in Inghilterra poi negli Stati Uniti il suo quadro le Marché aux chevaux (il mercato di cavalli, 1853 Metropolitan Museum). Nel 1855, lei vince anche la medaglia d’oro all’esposizione universale per il quadro la Fenaison en Auvergne (La Fienagione in Auvergne). Rosa Bonheur amava molto viaggiare e incontrare le personalità dell’epoca tipo l’americano Buffalo Bill oppure l’imperatrice Eugenia che le rifilò la “légion d’honneur (prima donna in Francia a ricevere il famoso ninnolo). Rosa Bonheur faceva paura agli uomini. Non solo perché era una donna libera e indipendente, una femminista, un’artista riconosciuta a livello internazionale in un universo artistico interamente maschile, ma anche letteralmente! Ci sono delle persone che hanno dei gatti o dei cani come animali domestici, Rosa Bonheur aveva una coppia di leoni per farle compagnia e non pensate dietro un recinto (il maschio sì), ma la leonessa in libertà nello château de By che lei aveva acquistato presso la cittadina di Thomery, all’ingresso della foresta di Fontainebleau. In questo château de By (che è aperto al pubblico oggi), Rosa Bonheur farà sistemare il suo studio e uno zoo nel parco e, durante 40 anni, vivrà felice in mezzo ai suoi animali fino alla sua morte nel 1899. C’è qualcosa che diceva Rosa Bonheur a proposito di questa leonessa che lei adorava e, quando si ammira i quadri di Rosa Bonheur in un museo, ci vuole sempre avere questa frase in testa: “Trovo mostruoso che sia detto che gli animali sono privi di anima. Mia leonessa amava quindi aveva un’anima comunque più di certa gente che non ama.”