Cliccate le mutande di Napoléon, se volete ascoltare una versione punk della filastrocca su Napoleone!
Quando arrivo a casa di mia madre, trovo la tizia in compagnia della nipote e stanno guardando in televisione una trasmissione agiografica dedicata a Napoleone Bonaparte e siamo al momento in cui l’aquila di Ajaccio completamente spennato, in esilio all’isola di Sant’Elena, sta per morire. Mia madre si mette a sospirare esclamando: Completamente assurdo, non è morto così Napoléon! Tutti sanno che fu assassinato dal figlio Léon! La bambina, gli occhi spalancati, guarda la nonna e interviene: L’abbiamo studiato a scuola, l’anno scorso, e il profe ha detto che sarebbe morto di una malattia tipo cancro come dicono nella trasmissione. E poi, aggiungo io, cretino quanto la bambina che non capiamo che la tizia sta scherzando: Mamma, il figlio di Napoléon non si chiamava Léon, ma l’aiglon. Mia madre: Aiglon, Léon è la stessa cosa (n.b: Léon e l’aiglon – aquilotto in italiano – hanno una sonorità molto simile in francese), ma cosa credete? Anch’io ho studiato la storia a scuola e mi ricordo molto bene una canzone che cantavamo a proposito della vera morte di Napoléon. A questo punto, posso dirvi che eravamo interessati, intrigati e bruciavamo di conoscere la canzone (dovete sapere che la tizia ha un serbatoio inesauribile di canzone e di filastrocche che lei dice di aver imparate a scuola dalle suore). La canti, nonna? Allora mia madre si mette a cantare la filastrocca su Napoleone che dice che il figlio Leone gli ha bucato la pancia, poi che fu ritrovato seduto su una balena mentre succhiava i fili dei suoi mutandoni.
Napoléon est mort à Sainte Hélène,
Son fils Léon lui a crevé l’bidon.
On l’a r’trouvé, assis sur une baleine,
En train d’sucer les fils de son caleçon
E noi di scoppiare dal ridere mentre mia madre davanti a questo trionfo si rimette a cantare la filastrocca e alla fine di cantarla tutti insieme durante i titoli della trasmissione. La storia secondo mia madre! Notate che non è più inverosimile della la storia di Roma che racconta un senese che vive nei dintorni di Bordeaux, ma sarà per un prossimo post!
Credo di sapere la storia di Roma dal punto di vista senese. La vicinanza geografica tra il mio paese natale (che si trova in provincia di Siena) e gli anni dell’università nella città del Palio, mi hanno insegnato parecchie cose.
Sai che l’inno del Palio recita tra l’atro “…Siena, tu sei di Roma specchio gentile e bello”, trasformato dai popolani in “…Siena, tu sei di Roma centomila volte meglio!”
Notte, m.
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A me questo senese che ho incontrato in un museo nei dintorni di Bordeaux e che si chiama Matteo di Giovanni non mi è sembrato tanto ostile a Roma, ma pazienza!
Buona notte Monica,
Alex
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Perché Matteo è senese d’adozione! 😉
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;-
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