Oceano: Le dune all’erba medica…

Mentre, ieri sera, giocava l’Italia con la Germania a Bordeaux e mentre i nostri primi turisti dell’estate si sistemavano nei campeggi della Costa d’Argento, Ho passeggiato nelle dune fino alle dieci per ammirare l’ultima fioritura dell’erba medica. È timida la nostra erba medica e smette completamente di fiorire il giorno in cui arrivano i turisti, dal giorno all’indomani, ma secondo i botanisti è semplicemente una coincidenza e vi spiegano che è il ciclo normale della pianta. Non so in italiano, ma in francese (almeno dove vivo) si dice semplicemente erba medica (luzerne) che sia quella coltivata per il bestiame (medicago sativa) che quella che cresce in modo spontaneo nelle dune del Golfo di Biscaglia (medicago marina). Nel gergo usato nella mia famiglia diciamo “fior di sale” o “pianta di sale” per designare tutto un sacco di piante che crescono nelle dune di cui fa parte l’erba medica marina. Ricordo lontano di un tempo in cui gli uomini non erano ancora piantatori di dune e dunque non perdevano tempo per dare nomi alle piante che crescevano nelle dune mobili. Erano così gli antichi abitanti della penisola del Médoc, pragmatici, una pianta che non si mangiava, che non aveva un’utilità, un mestiere, non meritava un nome altro che generico. Da quando gli uomini hanno imparato a fissare le dune ed a usare l’erba medica a tale scopo, hanno dato il nome specifico francese alla pianta. Una volta, ma doveva essere uno scherzo, qualcuno mi ha detto che in certi Paesi Mediterranei l’erba medica si mangia, ma qui l’erba medica è protetta  e anche se ci sono campi interi di erba medica sulle dune, che la pianta cresce come la gramigna, non andate a raccoglierne perché rischiate una multa salata, ma soprattutto perché l’erba medica fissa le dune costiere come le nostre foreste di pini marittimi e tutte le altre piante delle dune e, senza questo cordone dunale, forse Bordeaux no, ma sicuramente una parte della penisola del Médoc si ritroverebbe sotto le acque!