Mi ha sempre intrigato il modesto cartello che indica il monumento a Talbot sulla vecchia strada provinciale tra Bordeaux e Bergerac, ai piedi delle colline vinicole di Montravel, tra il paese di Castillon la Bataille e quello di Lamothe-Montravel quasi sotto la Torre di Montaigne. Ogni volta che vado a Bergerac, sono commosso di vederlo e ogni volta mi dico che dovrei andare fino al monumento per vedere che tipo di monumento hanno edificato nel 1953 per rendere omaggio all’ultimo Re di Bordeaux, John Talbot, morto durante la maledetta battaglia di Castillon, il 17 luglio 1453. Ogni anno, il 17 luglio, quei bastardi di Castillon organizzano la ricostituzione della battaglia, il più grande spettacolo d’Aquitania si vantano questi traditori. Io ci sono mai andato, ma posso dirvi come finisce questa battaglia. Un pugno allo stomaco. Alla fine, noi guasconi, siamo vinti dai francesi e perdiamo la guerra dei cent’anni e la nostra indipendenza. Trecento anni in cui i bordolesi hanno governato la Francia e l’Inghilterra e tutto finisce il 17 luglio 1453 in un campo in riva alla Dordogna con la morte del buon Re John Talbot. E noi dopo a dovere fare delle riverenze a questo bastardo di Carlo VII, il piccolo re di Bourges come lui era chiamato ai tempi del nostro splendore….
Finalmente, dopo un ennesimo viaggio a Bergerac, mi sono deciso ad andare a salutare la memoria dell’ultimo Re di Bordeaux. La piccola strada che porta al monumento a Talbot è asfaltata, ma è più un sentiero per le mucche che una vera strada. Mi dico che se dovessi incrociare una macchina o un trattore in senso contrario, dovrei fare almeno tre chilometri in retromarcia. La strada che serpeggia lungo il fiume Dordogna non finisce mai e nessuna traccia del monumento a Talbot. Comincio a disperare. Fa mille gradi e il climatizzatore non raffredda. Non ci sono più vigne come nelle colline, solo campi di mais bruciati dal sole e distese di campi di kiwi di cui il verde fa dimenticare che non è piovuto dall’inizio di agosto. Ecco, il monumento, ma sarebbe questo il monumento alla gloria del nostro buon Re di Bordeaux? Una colonna sormontata da una vergine? Trovo un sentiero tutto scassato dove parcheggiare la macchina, non c’è un albero e nemmeno un posto per una seconda auto. Cento metri di più e gli ammortizzatori rendevano l’anima. Prima di andare salutare John Talbot, scendo fino al fiume attraverso gli sterpi e mi passo dell’acqua sul viso. Il fiume non si indovina dalla strada tanto la vegetazione è lussureggiante, è solo che so che il fiume si trova a prossimità perché la via è parallela alla strada provinciale…
C’è un po’ d’aria in riva alla Dordogna. Chiudete gli occhi, cari lettori, e vi trasporto presso un altro fiume più ad ovest: La Garonna. Ci siete? La città fortificata che si adagia lungo la curva a forma di Luna del fiume, è Bordeaux. Andiamo a fare un giro nelle grandi paludi di Bordeaux a Nord dove non esistono ancora i quartieri degli Chartrons e di Bacalan. Bello, no? Potremmo restare una vita ad osservare gli aironi pescare. Sentite questo rumore che sta spaventando gli uccelli di mare? E’ l’artiglieria del bastardo francese Carlo VII che si appresta a bombardare Bordeaux. La città è assediata da mesi, non è la prima volta che i francesi ci assediano, ma questa volta è differente. Non lo sappiamo ancora, ma la guerra dei cent’anni sta finendo e, dopo trecento anni di indipendenza, il nostro sogno di libertà sta svanendo. Il freddo è pungente? Normale. Siamo il primo novembre 1450. Un giorno che i bordolesi che sono pudici chiamano “la brutta giornata”. Sentite questo nuovo rumore? Non sono i cannoni del bastardo francese, è il grido di tutto il popolo di Bordeaux, affamato, che sta uscendo dalla città per fronteggiare i suoi nemici: soldati, vignaioli, artigiani, uomini, donne, bambini…e alla fine di questa “brutta giornata” tutte le grandi paludi di Bordeaux saranno colorite di rosso. Un massacro inverosimile che fa centinaia e centinaia di morti. Allora, i bordolesi che hanno sopravvissuto alla carneficina, fanno finta di accettare l’autorità di Carlo VII, aspettando di ricostituire le loro forze e chiamano in aiuto i loro cugini inglesi che sbarcano a Bordeaux il 22 ottobre 1452, un esercito di 4000 uomini con alla loro testa il vecchio leone John Talbot che ha terrorizzato i francesi per decenni e che caccia di nuovo gli invasori. E noi tutti di riprendere speranza, di riconquistare una dopo l’altra tutte le città della Guascogna. E poi nel 1453, il bastardo francese ci invia di nuovo la sua artiglieria e noi, guasconi e inglesi, di ritrovarsi davanti alla città di Castillon, un bel giorno di luglio, per l’ultima battaglia con trecento cannoni francesi puntati su di noi. Ma cosa sono i cannoni per il nostro Re John Talbot e il suo esercito e per tutti i bordolesi che caricano allegramente quei maledetti francesi…
Saluto l’ultimo Re di Bordeaux e la vergine che vigila su di lui. Della cappella dove furono portati i resti di John Talbot dopo la battaglia, resta solo una fondamenta e un cartello ingiallito che racconta il posizionamento degli eserciti durante la battaglia. Allora è là tra i campi di mais e di kiwi che è morta la Guascogna? Riprendo la strada del monumento a Talbot verso Castillon la Bataille. Mi fermo per comprare qualche melone per la sera a un contadino all’ingresso della città…
Va bene, la prossima volta andremo in un paese vicino a vedere la casa ai gatti dove fu assassinato un famoso cavaliere, ora è tempo di tornare a Bordeaux!
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