In mezzo a una poesia di pietre e di verdura!

29 ottobre. Per il mio ultimo giorno nei Paesi Baschi, vi porto a Cambo-les-Bains, piccola stazione termale tipica del Sud-Ovest della Francia, dove si trova Arnaga, la villa di Edmond Rostand, padre di Cyrano de Bergerac e più grande poeta francese dei suoi tempi. Tanto sontuosa la casa con i suoi giardini alla francese e all’inglese e il suo parco di quindici ettari che Arnaga è soprannominata il Versailles basco. Non è semplicemente una casa, fu un progetto grandioso di Edmond Rostand quello di concepire una casa che sia un dialogo tra la cultura e la magia dei paesaggi pirenaici che circondano la casa. D’altronde per parlare di Arnaga, Edmond Rostand usava volentieri l’espressione: “la mia poesia di pietre e di verdura” per dire come il poeta considerava la casa come una sua creazione poetica. Non si può proprio immaginare o rappresentarsi cosa fu il successo di Cyrano de Bergerac in Francia, negli ultimi anni del XIX secolo, senza andare a Arnaga. Edmond rostand non aveva di fortuna personale e tutto quello che vedete ad Arnaga è stato pagato con i diritti d’autore che ha toccato Edmond Rostand per Cyrano de Bergerac. Una sera del 1897, l’opera teatrale è presentata al pubblico parigino, il trionfo è tale che, l’indomani, Edmond Rostand è milionario e guardato ormai come il più grande poeta francese del dopo guerra (quella del 1870 contro i tedeschi). Ma come nasce veramente Arnaga e perché fare edificare una casa nei Paesi Baschi? La storia di Arnaga nasce come una favola e finisce purtroppo in tragedia per Edmond Rostand. Siamo nel 1902 e, Edmond Rostand, alla vetta della sua gloria letteraria con le sue opere teatrali: L’Aiglon, La Samaritaine e Cyrano de Bergerac,  si ritrova di nuovo a Cambo per curare un’affezione polmonare. Il poeta ha sempre avuto una salute cagionevole. Convinto una prima volta dal suo medico di famiglia di fare una cura termale nel Sud-Ovest della Francia – la regione delle acque miracolose e dell’aria pura – Rostand ha fatto un primo soggiorno, due anni prima, a Cambo-les-Bains ed è stato ammagliato dai Paesi Baschi, poi una volta guarito, è tornato a Parigi dove si è di nuovo ammalato a causa dall’aria mefitica della Capitale. Ritorno a Cambo per curarsi. Mentre Rostand passeggia tranquillamente lungo il fiume Arraga (Cambo si trova nella vallata dell’Arraga), salendo una piccola collina che domina la cittadina e la vallata, lui è colpito dalla bellezza del paesaggio che si svela sotto i suoi occhi e decide che è il luogo ideale per edificare il progetto di casa che ha dentro di sé. Vedete la storia di Arnaga comincia come una favola. Rostand mette tutta la sua fortuna nel suo sogno. Un terreno di 31 ettari è comprato. L’architetto parigino, gran premio di Roma, Albert Tournaire, assistito dall’architetto bordolese, Pierre Ferret, sono assunti e devono realizzare tutte le idee che escono dalla mente fertile di Rostand. Tournaire, Ferret e Rostand inventano, creando Arnaga, un nuovo stile architetturale che verrà chiamato più tardi: lo stile neobasco. Oggi, le vedete ovunque queste case neobasche se fate un giro nei Paesi Baschi. Il modello di base è la cascina tradizionale basca a traliccio della provincia del Labourd (la zona intorno a Bayonne) di cui si riprende solo l’aspetto esterno cambiando tutto l’interno facendoci entrare il sole. Mentre la casa basca tradizionale è quasi al buio per proteggersi dai rigori dell’inverno e dai raggi di sole in estate, la casa neobasca è aperta sulla natura e sempre soleggiata con la moltiplicazione delle finestre, dei balconi, delle verande. Credo sia la cosa più sorprendente quando visitate Arnaga, le aperture su tutte le facciate sono fatte per dare un punto di vista sempre nuovo sui paesaggi che circondano la casa; già dal primo piano, avete l’impressione di essere alla cima di un faro. Dunque la realizzazione di Arnaga è affidata all’architetto Tournaire, ma non solo perché tutto gli arredamenti interni sono affidati  ai più grandi artisti e artigiani francesi di allora: Citiamo i pittori Gaston Latouche, Hélène Dufau, Georges Delaw, Eugène Pascau, Jean Veber, lo scultore Raoul Verlet e il genio del ferro battuto Henri Vian (il nonno di Boris Vian). Immaginate che il cantiere inizia nel 1903 ed è compiuto nel 1906! Tre anni, solo tre anni per realizzare tutta questa opera. E non c’erano le strade di oggi e con materiali che venivano da Bordeaux, Tolosa, Parigi, Londra e fino dalla Cina per i pannelli del salotto cinese! Dentro, la casa è abbastanza classica, come si immagina una casa dell’alta borghesia francese della fine del XIX secolo. Ci sono comunque delle stanze commuovente. Al primo piano, il boudoir della moglie di Edmond Rostand, la poetessa Rosemonde Gérard (conosciuta ancora oggi dai francesi solo per due famosi versi: Car vois-tu, chaque jour je t’aime davantage, Aujourd’hui plus qu’hier et bien moins que demain”) che è decorato con dei pannelli dipinti da Jean Veber e che raffigurano diversi episodi delle fiabe di Charles Perrault. Edmond Rostand e la moglie erano affascinati dalle fiabe. Anche la stanza da gioco dei bambini Rostand è la cosa più deliziosa da contemplare nella casa con i pareti dipinti da Georges Delaw e che raccontano episodi della canzone per bambini (i bambini francesi l’imparano ancora a scuola, oggi): Bon voyage monsieur Dumollet. Poi, c’è la hall inglese della casa con i dipinti di Gaston Latouche che raffigurano la Fête chez Thérèse (una poesia di Victor Hugo) con Cyrano di Bergerac, Christian o Roxane che si nascondono nei dipinti…Ci sono elementi davvero divertenti e che mostrano anche un po’ la personalità di Edmond Rostand. Il balcone nella hall dove si presentava il poeta ai suoi invitati recitando i suoi versi (il lato teatrante del poeta). Poi un orologio (potete vederla nelle immagini) che invece di iniziare a mezzogiorno, inizia alle due e se pensate che c’è un espressione francese che dice che non ci vuole cercare mezzogiorno alle due, con questo orologio, sì! Secondo la leggenda, l’orologio permetteva al poeta di cacciare gli scrocconi che si presentavano sempre ad Arnaga all’ora del pranzo. Mi dispiace diceva il poeta, abbiamo già mangiato, guardate l’orologio, ad Arnaga sono le due. Poi gli scrocconi erano riaccompagnati “gentilmente” al portone della proprietà. C’è un altro aneddoto divertente a proposito di uno scherzo che faceva Rostand ai suoi invitati e che è legato all’elettricità. Non pensate perché siamo nel 1906 che il poeta non aveva l’elettricità e il riscaldamento elettrico. Pensate davvero che con la sua salute cagionevole, Rostand avrebbe aperto la sua casa di 600 metri quadrati ai quattro venti e che avrebbe fatto rasare foreste intere per riuscire appena a scaldarsi un po’ le ossa in inverno? Infatti la casa è stata la prima casa provvisto dall’elettricità nei Paesi Baschi a un’epoca o l’elettricità era riservata all’illuminazione pubblica e agli edifici della Repubblica. Semplicemente Rostand ha chiesto all’ingegnere che si occupava della stazione idroelettrica della zona di potere collegarsi alla rete. Un generatore fu sistemato nelle scuderie e Rostand ebbe l’elettricità! E non parliamo di quattro lampade perché la potenza elettrica che poteva ricevere Arnaga era l’equivalente di quella di uno stadio di calcio odierno. Quindi elettricità e riscaldamento a pavimento era già la norma ad Arnaga nel 1906. Bene, allora Rostand che era teatrante quando riceveva della gente, aveva, durante i pranzi, un piccolo campanello elettrico nascosto e lui lo usava per fare apparecchiare e sparecchiare la tavola dalle domestiche. E tutti gli invitati di essere allibiti davanti a questo balletto. Ma come, mentre tutte le porte sono chiuse, fanno le domestiche dalle cucine nel sottosuolo per sapere quando ci vuole portare un piatto o sbarazzare la tavola? si chiedevano i poveri diavoli tornando a Parigi con questa enigma da risolvere in mente. Dunque vedete niente sembra potere offuscare la felicità della famiglia Rostand. Ma finalmente, Rostand, questa villa di Arnaga perché veramente l’ha fatta edificare? Sicuramente c’era l’angoscia di lasciare un’opera, una poesia di pietre e di verdura come lui diceva, qualcosa che sopravvivrebbe alle sue opere letterarie dopo la sua morte. Le opere letterarie cadono nel dimenticatoio, le case tipo Arnago rimangono per il postero. E lui, nel fondo, non pensava che il suo successo fosse una cosa acquista per sempre. E, su questo, purtroppo, il poeta non aveva torto. Siamo nel 1910, Rostand, dopo anni e anni di lavoro, scrive le ultime battute dell’opera teatrale Chantecler che lui pensa essere il suo capolavoro assoluto, che dovrebbe aver ancora più successo di Cyrano de Bergerac. Io, Chantecler, non l’ho mai visto al teatro, ma so che è la storia di un gallo che pensa che è lui ogni mattina che fa sorgere il sole, di un merlo che pensa conoscere le arie che avranno successo prima degli altri, di un pavone che si crede sempre vestito all’ultima moda….Rostand, secondo la leggenda, avrebbe avuto l’idea dell’opera osservando un gallo particolarmente vanitoso nel pollaio di Arnaga…insomma, attraverso il gallo Chantecler, Rostand vuole denunciare la società del suo tempo. La prima di Chantecler è un flop colossale. In una sera, Rostand era diventato milionario con Cyrano de Bergerac, in una sera, Rostand si ritrova rovinato, non solo per i costi faraonici dello spettacolo, ma anche perché i diritti d’autore che lui ha preso in anticipo per Chantecler sono stati  inghiottiti nella villa di Arnaga ed è ovvio che l’opera non sarà mai più data nei teatri parigini dopo il fiasco. I soldi sono una cosa, ma anche la reputazione di poeta di Edmond Rostand è a pezzi. Rostand perde assolutamente tutto in una sera. La gente non si riconosce assolutamente in questi animali. Lo spettacolo non è capito ed è giudicato grottesco. La critica lo massacra. Il disastro è assoluto. Dunque Rostand si rinchiude ad Arnaga e non vuole più sentire parlare di Chantecler tranne che tutto è là per ricordargli il disastro e ci sono stanze intere che lui ha fatto decorare alla gloria di Chantecler durante la costruzione della casa. Le domestiche non hanno il diritto di evocare Chantecler, gli amici che vengono da Parigi sono imbarazzati e gli mentono un po’ per risollevargli il morale. Non c’è niente da fare. Il poeta cade in una profonda depressione e da questo anno 1910 fino alla sua morte, Rostand avrà solo un successione di sfortune. (penso alla separazione con la moglie. Loro si adoravano, ma vivere continuamente in questo clima…). Esco dalla villa per passeggiare nel giardino alla francese. Dopo la nebbia di questa mattina, il sole comincia a sorgere in mezzo alla poesia di pietre e di verdura. Un gallo si mette a cantare.