Médoc: Una domenica di novembre nei dintorni di Margaux!

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Davanti a un’antica fortezza, appoggiati al recinto di un campo, i genitori osservano e commentano i gesti, gli ordini e i fischi della figlia che sta addestrando un giovane cane a spostare e radunare una decina di pecore. Mi avvicino per assistere alla coreografia. La ragazza fischia il cane che abbandona subito il gregge per andare a sedere ai suoi piedi. Le pecore approfittano dal momento libero per venire verso di me e lamentarsi dei loro due aguzzini. E io, crudele come sono, di ridere davanti alle loro proteste, poi la ragazza dice una parola al cane e lui corre come una freccia e, in meno di trenta secondi, le pecore sono di nuovo radunate silenziose al centro del campo. Saluto la gente e continuo il mio cammino verso il fiume. Noto i campi di mais che non sono stati ancora falciati. Le mucche nella palude mi guardano come sorprese che un essere umano possa venire rompere la monotonia della loro giornata. Mi fermo per osservare gli uccelli di mare che condividono la palude con le mucche: cicogne, aironi, garzette…che si nutriscono sguazzando nei fiumi che percorrono la palude. Il rumore di un motore nel lontano e le mucche si mettono a fuggire verso la vecchia cascina in riva all’estuario. Le ritrovo dopo il tornante del cammino, radunate intorno alla vecchia pompa eolica del pozzo. Cretine! Non era il padrone a portarvi del fieno, solo una macchina con il motore stanco sulla vecchia strada provinciale. Passo davanti alla cascina con il cartello tutto arrugginito sul cancello dove si decifra a malapena tre parole: Vendita di latte. Ma perché cambiarlo? Dopotutto la gente del paese sa che qui si vende del latte dalla notte dei tempi. In un altro campo, ci sono cavalli e cosa sarebbe il Médoc senza cavalli? C’erano cavalli nella penisola del Médoc prima degli uomini e ci saranno ancora cavalli dopo la stagione degli uomini. È così. I cavalli mi riconoscono e sanno che ho sempre delle carote per loro nello zaino. È sempre la stessa cosa! Fanno i fieri e prima che accettino le carote devo fare tutto un numero da circo! Mi avvicino al fiume e un cacciatore passa in velomotore, un antico Peugeot che fa un chiasso del diavolo perché il velomotore traina una specie di barroccio pieno di anatre urlanti. Il tizio si dirige verso uno di quei piccoli stagni artificiali, paralleli all’estuario, e che servono per la caccia all’anatra. Lo immagino già a piazzare le sue anatre, poi a gelarsi il culo tutta la giornata nella capanna, a tentare di attirare le anatre selvatiche per spararle. E poi di tornare dispetto, la sera, a casa perché in questo paese le anatre sono più furbe degli uomini. Una vecchia signora pesca a marea bassa sulla riva dell’estuario. Io guardo di fronte l’isola di Margaux e penso a un piccolo giro che vorrei fare sul fiume, più a Nord, fino all’isola senza Pane, ma ci vorrà aspettare la primavera per trovare una barca. Buongiorno, signora. Sta abboccando? Lei mi invita a guardare dentro il secchiello…

 

3 thoughts on “Médoc: Una domenica di novembre nei dintorni di Margaux!

  1. Credo di avere capito il senso di questo post filosofico:

    « Cari lettori, io me ne frego delle primarie di destra anche se il nostro sindaco era in lizza ma la domenica nel Médoc è sacra.»

    O forse l’ osservazione degli animali insegna molto segreti sul mondo politico:-)

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    • Erano le primarie di sinistra visto che gli elettori di sinistra sono andati a votare in massa contro Sarkozy, le primerie di destra saranno quelle organizzate dai socialisti dove gli elettori di destra andranno a sfogarsi in massa contro Hollande. Ormai i tifosi hanno sostituito gli elettori. 😉

      Me ne frego non solo delle primarie, ma anche della politica. Voterò bianco alle presidenziali perché che sia Fillon, Le Pen, Valls, Hollande, Macron….mi è completamente indifferente. Non riesco più a interessarmi.

      Buongiorno Ziryab,

      Alex

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      • Ti capisco! Ormai le elezioni politiche sono come i reality. Non si elegge un candidato ma si elimina l’altro: Il “Chi vuoi eliminare?” dei Reality.
        Qui da noi abbiamo poca scelta il 4 dicembre: Sì o No?
        Sembra facile ma alla fine si voterà.. Boh!
        Berlusconi, Salvini, Grillo, D’Alema, Bersani votano bras-dessus bras-dessous: No.
        Il governo, un patchwork di partiti da un estremo all’altro, voterà Sì.
        I sondaggisti…fanno ridere: temono l’effetto Clinton.

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