Uno scatto qualunque a Giverny.

A Giverny hanno anche loro una chiesa Santa Radegonda come abbiamo noi, abitanti dell’estuario della Gironda. Mentre il cimitero della nostra chiesa Santa Radegonda è tutto fiorito e ridente quanto il giardino di Claude Monet a Giverny, il cimitero della loro chiesa Santa Radegonda a Giverny è di una tristezza assoluta. Quasi da sembrare abbandonato. Il cimitero è dietro la chiesa e ci vuole salire un cammino tutto scassato e, a mezzo cammino, sulla destra c’è la tomba della famiglia Monet. Lei mi sta raccontando di Camille, la prima moglie di Claude Monet, che è raffigurata in tanti dipinti di Monet e come la seconda moglie di Monet, Alice Hoschedé, chiese al marito di distruggere tutti gli scatti che lui aveva di Camille e tutta la loro corrispondenza. Poi, lei mi fa notare quattro poveri papaveri che fioriscono sul cammino davanti alla tomba di Monet e altri che crescono anche nelle crepe dei muri della chiesa. Lei sorride e dice che la povera Alice deve rivoltarsi nella tomba alla vista dei papaveri. Ed è vero, sto pensando, che i papaveri evocano insanabilmente l’immagine di Camille che è questa donna che sta passeggiando in mezzo ai papaveri nei dipinti di Monet. Così Camille è un po’ con Monet e i figli, dico. E poi anche per Alice la fioritura di quei quattro papaveri deve essere la cosa più aspettata e più incantevole del mondo, se pensi che loro sono seppelliti in quel luogo assolutamente lugubre che è allietato solo dal rosso di quei quattro poveri papaveri durante la bella stagione. Lei sorride di nuovo e mi dice che non trascurano abbastanza il cimitero e che dovrebbero l’abbandonare completamente, così in qualche anno il luogo sarebbe sommerso dai papaveri. Sai come i papaveri sono invasivi. So che lei mi punzecchia perché fa anni che tento di coltivare dei papaveri e si piacciono dappertutto tranne nel mio giardino. Ma comunque trovo bella la sua idea di un cimitero impressionista. Scendiamo il brutto cammino per raggiungere la strada e lei si mette a cantare una canzone francese di una volta. Gentil coquelicot, Mesdames. Gentil coquelicot nouveau. Due bordolesi pazzi a Giverny.

6 thoughts on “Uno scatto qualunque a Giverny.

  1. Non sapevo delle due mogli e dopotutto in realtà non conosco molto della vita privata di Monet. Certo mi piace molto e mi sono chiesta in passato chi fosse la signora spesso rappresentata sotto tutte o quasi le angolazioni nei vasti campi di papaveri. Ho immaginato potesse trattardi di un’amata. Ed è assolutamente vero cio’ che scrivi: alla vista di un campo di papaveri vero o dipinto, non si puo’ non pensare all’immagine della signora con il cappello a falde larghe in mezzo al rosso in un cielo azzurro e assolato.
    Ma Monet ha “obbedito” ad Alice e ha distrutto ogni ricordo di Camille? Sembrerebbe di no 😉

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    • Les tableaux non ! Mais Monet a détruit toutes les lettres et les photos de Camille. Cela ne le dérangeait pas, en fait. Il y a un très beau roman sur Monet qui s’appelle: Deux remords de Claude Monet, si un jour tu as l’occasion de le lire…

      Alex

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  2. che bello ascoltare il tuo racconto. Non sapevo delle mogli di Monet e adoro la tua foto…e anche la tua ironia 🙂 Buonanotte amico mio 🙂 e grazie di questo bel post che mi hai chiamato a leggere

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