Incontro con una vacca marina in una palude del Médoc!

Due secoli fa, il litorale del Médoc non assomigliava per niente a quello di oggi. Era un paese di lande, di paludi e di pastori di pecore. Le dune non erano ancora fissate e non c’era la foresta industriale che ricopre tutto come oggi. La gente era povera da non crederci. Quando si vedeva nel lontano una nave sul Mare Grande, era come un giorno di festa. Allora, i pastori abbandonavano le loro greggi per catturare cavalli selvaggi e vacche marine che campavano in libertà nelle paludi del litorale; ma soprattutto vacche marine perche sono più docili. Poi, la notte, si faceva passeggiare le vacche marine nelle dune mobili con fanali attaccati alle corna per ingannare la nave e farla arenarsi. Poi, ci voleva ancora affrontare le onde ghiacciate per impadronirsi della merce e privare l’equipaggio e i passeggeri di assolutamente tutto e anche delle loro mutande tanto la gente del Médoc era povera. Poi, ai tempi di Napoleone il Piccolo, si è deciso che ci voleva fissare le dune, bonificare le paludi e trasformare tutte le immense lande in pinete di pini marittimi perché la via del progresso era la colofonia e non certamente il pastoralismo praticato dagli abitanti selvaggi di quei territori confinati nell’Oceano. E ci fu la guerra. I pastori che bruciavano i loro magri pascoli per rigenerarli erano il nemico. Ma cosa potevano fare i pastori contro l’industria del legno? Assolutamente niente. Si sono ribellati, hanno bruciato qualche pineta, sono andati in carcere e alla fine i pastori si sono rassegnati a fare i resinai e a cambiare una miseria per un’altra. E cosa potevano fare i cavalli selvaggi e le vacche marine quando si è cominciato a piantare le loro dune e a bonificare le loro paludi e le loro lande per piantare le pinete e che gli animali furono accusati di calpestare e di mangiare le piantine di pino marittimo? Assolutamente niente. I cavalli selvaggi e le vacche marine erano il nemico. Allora gli animali furono cacciati e massacrati fino all’ultima vacca che sarebbe stata uccisa dopo la seconda guerra mondiale allo stesso periodo in cui si estingueva definitivamente la civiltà pastorale del Médoc. Guardo la vacca marina che sta mangiando con appetito foglie di sambuco nella palude e mi dico che questa vacca è davvero un miracolo perché è la discendente di una piccola mandria che è stata ritrovata per caso, alla fine degli anni 1980, sul confine tra il dipartimento della Gironda e quello delle Landes. La vacca si è accorta della mia presenza e, dopo un momento di esitazione, lascia il suo banchetto di foglie di sambuco e richiede le mie carezze. Devo sentire l’odore dell’Oceano. Sono tutto commosso.

3 thoughts on “Incontro con una vacca marina in una palude del Médoc!

  1. Davvero l’hai accarezzata? Ma era da sola?
    Che emozione!
    In un paesino a sud dell’Inghilterra, villaggio natale di Lewis Carroll, ma non solo in quel posto ma in tutta la New Forrest (a Brockenhurst e a Lymington), è possibile incontrare delle mucche allo stato brado, cosi come dei cavallini che passeggiano nelle strade. Durante la notte occorre fare attenzione che tutti i cancelli dei giardini siano chiusi per non svegliarsi non con un coniglio bianco ma con una mucca o un cavallino in cucina 🙂
    Grazie Alex, per il ricordo regalatomi

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    • Doit être une drôle d’expérience de se lever et de se retrouver à préparer son petit-déjeuner avec toute une ménagerie dans la cuisine ! Je ne préfère pas y penser, mais probablement que le mari et le reste du troupeau étaient disséminés dans le marais. C’est très rare qu’elles se laissent approcher, en tous cas pour moi c’était la première fois. A l’étang du Cousseau entre Lacanau et Carcans, on peut également en observer un autre petit troupeau batifoler dans les marais, mais de loin avec les jumelles, il faut monter sur la haute tour d’observatoire, celle qui sert pour l’observation des grues.

      Alex

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