Oggi, vi propongo un dolce tipico della mia regione Nuova Aquitania davvero facile facile: il clafoutis. Nella parola clafoutis c’è un doppio senso. Clafoutis deriva dal verbo clafir che nel gergo occitano del Limosino significa riempire, ma in questa parola potete soprattutto sentirci un’onomatopea perché clafoutis fa pensare al francese clapotis che è il leggero rumore che fa l’acqua che urta contro un ostacolo. Lo sciabordio in italiano. E dunque clafoutis è il dolce sciabordio della frutta che cade nella pastella.
Gli ingredienti:
- Fragole (abbondantemente)
- 3 uova
- 1 bustina di zucchero vanigliato
- 100 g di zucchero
- 25 cl di latte
- 100 g di farina
- 20 cl di panna acida.
Pulite e tagliate le fragole. Avete già fatto il più difficile.
Sbattete le uova con lo zucchero.
Versate nella preparazione tutti gli altri ingredienti (tranne le fragole ovviamente) e sbattete fino a ottenere una bella pastella.
Fate cadere, una dopo l’altra, le fragole nella pastella. Sentite lo sciabordio? Clafou, clafou, clafou, clafou…
Versate la preparazione in uno stampo.
Al forno a bagnomaria (l’acqua deve essere versata bollente nella teglia per il bagnomaria) per circa 45 minuti a 200 gradi (ovviamente dipende dal vostro forno). Lasciate raffreddare. Poi in frigo per tutta la notte. Dovete prepararlo il sabato sera se volete mangiarlo per il pranzo della domenica.
Buon appetito!
Bonsoir mon très cher Alex,
là peut-être tu vas me méconnaître …mais
il faut que je t’avoue une chose : je n’aime pas le Clafoutis et tout ce qui lui ressemble.
J’adore les fraises, toutes les fraises françaises (je préfère les Mara) et je les aime nature MAIS je sais, te connaissant, que la tua torta veloce alle fragole doit être sûrement
très bonne !
Tu m’aimes toujours ?
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