Nel fondo di uno dei bacini del giardino botanico di La Bastide, in mezzo ai girini e alle rane, qualcuno ha notato delle strane bestiole nascoste tra le piante acquatiche. Tutti i sapienti di Bordeaux sono stati convocati e tutti di interrogarsi intorno al bacino: Ma cosa sono queste bestiole che nessuno ha mai visto? Una nuova specie? Mistero totale. Il buio completo. Poi un tizio qualunque che passeggiava nel giardino si è fermato davanti al bacino e, incuriosito, davanti alla dotta assemblea riunita per l’ennesima volta, ha guardato le bestiole e ha scoppiato dal ridere. Sono degli axolotl, egli ha affermato, basta andare a Jardiland (l’equivalente francese di Viridea) per trovarne, sono le bestiole alla moda in questo momento. Un cretino le avrà comprate poi buttate nel bacino del giardino botanico. Diciamo che se comprate un axolotl, la vita di un sasso vi sembrerà più palpitante e dunque il cretino si sarà stanco di aver le soporifere bestiole a casa e le avrà buttate nel bacino. Tutto qui. E tutti i sapienti di guardare il tizio con la bocca aperta e gli occhi spalancati davanti a questa rivelazione: Allora il mitico axolotl, la bestiola che possiede delle capacità fuori dal comune e che si pensava estinta, si venderebbe nei garden center? Straordinario. Ora vi racconto la storia dell’axolotl. Non è difficile di indovinare che l’axolotl è messicano con questo nome tipicamente azteco. Più precisamente l’axolotl è originario dalle acque fredde dei laghi Xochimilco e Chalco non lontano dalla città del Messico. E dunque axolotl deriverebbe dal nome di un Dio messicano chiamato “Xolotl” che secondo la leggenda si cambierebbe in drago d’acqua per sfuggire ai suo nemici. Probabilmente un tipo di ironia azteca visto il lato completamente amorfo delle bestiole che popolano le acque del bacino del giardino botanico. Notate che i naturalisti che sono conosciuti per dare nomi latini di fantasia a tutto, l’hanno chiamato anche “Gyrinus Edulis” (girino commestibile) osservando probabilmente gli aztechi ingozzare gli axolotl allo spiedo dalla mattina alla sera. Parlate di un drago d’acqua che sfugge ai suoi nemici! Dunque fino all’inizio del XIX secolo, axolotl, la leccornia azteca, è sconosciuta in Europa. Nel 1803, Alexander von Humboldt e Aimé Bonpland viaggiano in America latina e ne riportano le loro famose Raccolte di osservazioni di zoologia e d’anatomia comparata in cui Georges Cuvier del museo nazionale di storia naturale descrive per la prima volta gli axolotl. Humboldt, Bonpland e Cuvier ci dicono che gli axolotl hanno quattro zampe separate in quattro dita, la bestiola acquatica di colore bianco, giallo oppure nero e fulvo, misura circa 15 centimetri ed è dotata di polmoni ma anche di branchie. Inoltre l’axolotl assomiglia come due gocce d’acqua alla larva di una salamandra. Dunque sono i primi dati sugli esemplari di axolotl descritti e inviati da Humboldt al museo di nazionale di storia naturale. Passano alcuni anni – una sessantina – e ci ritroviamo negli anni 1860 dove una trentina di axolotl sono di nuovo inviati in Francia dal Messico al professore Auguste Duméril, ideatore e responsabile del vivarium del Giardino delle piante di Parigi. Figuratevi che quegli axolotl sono gli antenati di tutti gli axolotl che trovate in tutti i garden center di Francia. Dunque Duméril si mette a studiare le bestiole e ci vuole coraggio tanto gli axolotl hanno una vita vegetativa. E, dopo un anno, succede qualcosa di davvero incredibile, stupefacente, allucinante. Uno degli esemplari di axolotl si mette a deporre uova. Finora, si pensava che l’axolotl era una larva di una specie di salamandra americana, un volgare girino. Ma come fa un girino per riprodursi? È una cosa inconcepibile. Auguste Duméril non ha tempo di fare una crisi cardiaca dopo questa prima scoperta che succede già un evento ancora più straordinario se fosse possibile. Un secondo esemplare di axolotl si mette addirittura a cambiare completamente di colore e di forma! L’axolotl perde le branchie e si mette ad assomigliare a un batrace conosciuto sotto il nome di Amblystome. Immaginate il povero Duméril nel suo laboratorio che pensava studiare delle larve di salamandra e che diventa quasi pazzo davanti a questi fenomeni. Se qualcuno avesse detto a Duméril della vita trepidante dell’axolotl, lui avrebbe pensato di essere preso in giro. Eppure, davanti agli occhi di Duméril, lui sta osservando, per la prima volta, il concetto che il biologo Kollmann chiamerà qualche anno dopo: la neotenia (la gioventù prolungata) cioè la capacità di certi animali a conservare delle forme larvali sapendo comunque riprodursi. Ma non è tutto ed è solo l’inizio. Durante altre esperienze, Duméril ha tentato di forzare la metamorfosi dell’axolotl e ha dimostrato che la bestiola può metamorfosarsi, perdere le branchie e diventare un animale terrestre a patto che l’axolotl sia in buona salute e che le condizioni di vita siano buone. Oppure, anzi, rimanere una larva acquatica tutta la sua vita. Più tardi, i ricercatori hanno fatto altre esperienze e hanno constatato che l’axolotl può rigenerare le sue zampe ferite. Di recente, gli scienziati hanno scoperto che l’axolotl può rigenerare i suoi occhi, la sua colonna vertebrale e anche una parte del suo cervello. L’axolotl è ugualmente molto tollerante per tutto quello che riguarda i trapianti di pelle o di organi interni. Quindi l’axolotl ha un certo successo nel mondo scientifico con i suoi superpoteri. Ecco la storia dell’axolotl. Specie a rischio di estinzione nel suo paese natio per colpa dell’inquinamento e dell’urbanizzazione del lago Xochimilco secondo l’UICN. Leccornia azteca una volta venduta sui mercati. Animale prodotto e studiato in laboratorio per le sue capacità misteriose di rigenerazione e di riproduzione. Animale di moda venduto nei garden center per la sua somiglianza con qualche pokemon. Animale buttato in un bacino del giardino botanico da un cretino. E bene, speriamo che gli axolotl possano vivere in pace in questo bacino senza essere scocciato dagli uomini. Per una volta.
Sono molto carini. Sembrano degli scoiattoli d’acqua. Sono contenta che possano vivere indisturbati nell’acqua della Bastide 😉
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C’est un peu comme les tortues. Les gens les achètent parce que c’est “mignon”. Sans ce rendre compte que cela grandit. Triste. Espérons, ils ont mis une barrière devant le bassin pour empêcher les gens de s’approcher.
Alex
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Non conoscevo tutto cio che racconti a proposito della loro esistenza, provenienza e proprietà. Certo è che sono divenuti un’attrattiva a Bx. Tant mieux !
Qualche anno fa, una collega dell’aveyron, mi ha mostrato dei mostri a forma di stuzzicadenti assemblati, una sorta di bastoncini, degli insetti alla moda! Chissà che non siano stati abbandonati anche loro nei boschi bordolesi …mimetizzati dietro a qualche fungo velenoso 🙂 😉
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Moi non plus, j’ai fait des recherches parce que je n’avais jamais entendu parler de ces bestioles.
Des phasmes 😉
Alex
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