Qualcuno di voi ha già scalato la torre Pey Berland di Bordeaux? Io mai. Invece conosco il paese natio di Pey Berland, perso nel cuore delle lande del Médoc, dove lui fece edificare, nel 1447, una modesta cappella dedicata a San Raffaele, su un terreno che apparteneva al padre. Pey Berland, per noi, è l’equivalente di Giovanna d’Arco per gli altri francesi. Un eroe e un santo. Una nascita verso gli anni 1375-1380. Un’infanzia a fare il pastorello al culo delle pecore nelle lande fino ad abbracciare una vocazione religiosa ed essere nominato arcivescovo di Bordeaux nel 1430. Una vita, insieme al nostro Re Talbot, a difendere la Guascogna e la sua indipendenza e a lottare contro i francesi fino alla caduta di Bordeaux nel 1453. Dopo la sua morte, nel 1458, la sua tomba nella cattedrale Sant’Andrea, per secoli, diventò un luogo di culto per generazioni di bordolesi; e i suoi effetti personali delle reliquie capaci di fare miracoli, in particolare i suoi sigilli….Fa caldo. Il cielo è disperatamente blu, credo sia piovuto solo due pisciatine di gatto quest’estate. La cappella è chiusa e non voglio scocciare qualcuno al municipio del paese per aver le chiavi. D’altronde un amico mi ha detto che lui ci è già andato a palpare il sigillo di Pey Berland e che non era il primo a farlo. E niente. Conosco un altro metodo. Dunque mi metto a girare intorno alla cappella, devo farlo nove volte per ottenere un miracolo. Accarezzo le querce centenarie. Mi metto a parlare al santo: “Lo sai Pey che abbiamo bisogno di pioggia, che tutta la nostra vita gira intorno ai porcini in autunno. Anche tu sei un tizio della Civiltà del porcino. Ti ricordi quando andavi ai porcini? L’emozione che ti stringeva il cuore davanti a tuo primo porcino dell’anno. Dai Pey! Facci un po’ di pioggia…” Parlo tanto che dimentico il numero di giri che ho già fatto. Spero basterà così, penso. Uno sghignazzare nei cieli lontano sopra la mia testa. Alzo gli occhi: un biancone. Un segno di Pey Berland per dirmi che la stagione dei serpenti non è ancora finita e che devo essere paziente? Oppure che lui non ha niente a che fare con un serpente del mio genere? Poi la verità mi appare, crudele: l’uccello mi sta canzonando…
Certo che si, è la prima, o una delle prime, dopo mériadeck, che hanno fatto le assistenti 20 anni fa appena arrivate a Bx. Che bella esperienza! Dobbiamo ripeterla insieme e poi andremo a place du parlement come al solito.
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Oui, on le fera. Puis on ira prendre quelque chose place du parlement pour se remettre de l’épreuve ! 🙂
Alex
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Bonjour mon très cher Alex, non ti sembra di essere un po’ irriverente con Pey?
Belle le foto, anche se secondo me a colori avrebbero reso di più l’idea di cielo “disperatamente blu”. Che poi, perché la scelta di questo aggettivo?
Sorrido, per la vendetta dell’uccello 🙂
D’énormes bises.
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Et la lumière fut ! 🙂 C’est que le roi n’est pas mon cousin, alors pense un peu un archevêque ! 🙂 Et puis, avant d’être un saint, c’est un drole du Médoc et c’est comme ça qu’on leur parle !
C’est un peu comme dans Barbe bleue ou l’épouse demande cent fois à sa soeur Anne si elle voit les frères arriver. Et Anne répond toujours : “je ne vois que le soleil qui poudroie et l’herbe qui verdoie” Et bien, nous, tous les matins, on se lève et on espère les nuages et la pluie. Et tous les matins, ce putain de ciel est désespérément bleu ! 🙂
Bonjour Francesca,
Alex
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Bellissime, Alex! Pensa che in bianco e nero, nella sesta dall’alto, credevo ci fosse un pipistrello gigante appeso, ovviamente a testa in giù 🙂 Ora invece si vede bene che si tratta di …cosa sono foglie e fiori secchi?
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Des branches sèches et une rose. Devant la chapelle il y a un local pour entreposer probablement du matériel pour la fête de Saint-Raphaël qui a lieu en juillet depuis presque 600 ans dans la clairière. Et bien devant ce local, il y a un point d’eau et un superbe rosier. C’est de là que vient la rose. 😉
Bonjour ma chère Francesca,
Alex
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