Cadillac, piccola città medievale dell’Entre-deux-Mers, dove si fa un ottimo vino bianco che vale bene il Sauternes che si fa di fronte sull’altra sponda della Garonna. Cadillac dai bordolesi è conosciuto anche per l’ospedale psichiatrico e d’altronde in bordolese: “finir à cadillac” significa finire in manicomio. Andateci un sabato mattina perché c’è il mercato nelle vie dell’antica cittadina fortificata. Comprate tutto per un picnic senza dimenticare il vino. Visitate il castello dei Duchi d’Epernon e i suoi famosi camini che sono tra i più bei di Francia. In questo castello ha soggiornato Caterina de’ Medici e il camino che si trova nella sua camera le rende omaggio raccontando una scena mitologica che sembra la storia di Caterina de’ Medici e di Enrico II. E non è difficile di capire i motivi per cui l’italiana adorava questo episodio antico e d’altronde questa scena la ritroverete, sotto diverse forme, in quasi tutti i castelli dove ha soggiornato la toscana. Si tratta di Artemisia bevendo le ceneri di Mausolo. Se vedete Artemisia bere le ceneri del marito in Francia, l’artista vi raffigura Caterina de’ Medici. Una volta che avete salutato l’italiana, prendete la macchina, attraversate il fiume e andate a fare un pranzo sull’erba del Parco di Chavat di fronte, a Podensac, in riva alla Garonna…
Già la crisi economica e le premesse delle guerre di religione. Il vampiro, Francesco I, ha tanto succhiato il sangue e il midollo dei francesi che lui non riesce più a risucchiare loro nemmeno un soldo. Ma niente paura perché i Re di Francia in situazione di sovraindebitamento hanno sempre la possibilità di storcersi il naso e comprarsi una piccola mercante fiorentina e entrare in una famiglia di banchieri italiani per rimettersi a galla. E quello che succede con questa brutta e cicciona adolescente di 14 anni, Caterina de’ Medici, che è venuta da Firenze a Marsiglia, venduta dalla propria famiglia, per sposare, il 11 ottobre 1533, un adolescente dello stesso età, il secondogenito di quel Francesco I, un certo Enrico di Valois. Storia sordida di un matrimonio arrangiato. Caterina non è una bellezza quanto la rivale Diana di Poitiers anzi. Ma comunque lei è simpatica e colta. Ama la festa. Sa ballare, cantare e conversare in uno strano francese storpiato. Dopo qualche anno, lei è diventata la figlia di cuore di quel Francesco I e lo accompagna dappertutto. Il figlio no. Il padre non lo sopporta affatto. Pensate. Un imbecille nemmeno capace di balbettare due parole comprensibili e che si interessa solo ai tornei. (lo sport alla moda allora). Insomma Caterina non si veste ancora di nero e non è ancora la regina più potente della Storia di Francia e soprattutto più odiata. Lei è ghiottone che ne è una cosa inimmaginabile e, in una sola giornata, l’italiana è capace di mangiare quanto tutta la popolazione di Bretagna. La tipica ragazza che non volete aver a casa. Un giorno lei manca di crepare di un’indigestione per aver trangugiato una quantità astronomica di una schifezza italiana di cui lei veniva pazza. Una specie di ragù a base di carciofi e di creste di gallo. Pensate. Poi, una cosa davvero sorprendente per una figlia del rinascimento italiano – ma forse faccio confusione tra Rinascimento e Lumi – è la sua superstizione. Talmente superstiziosa che se non fosse stata la nuora di quel Francesco I, ma una semplice contadina basca, l’inquisizione ne avrebbe fatta degli spiedini di questa strega. Pensate. Sempre accompagnata da un esercito di astrologhi, chiaroveggenti, maghi, a farsi leggere l’avvenire nelle palle di cristallo, nelle carte, nei vecchi libri di magia, negli almanacchi. A fidarsi alle profezie chiare come acqua di budello di questo ciarlatano di Nostradamus. Tipo: “Il giovane leone il vecchio sormonterà. Nel campo bellico in singolar tenzone. Nella gabbia d’oro gli occhi perforerà. Due ferite in una, poi morire, morte crudele”. Francamente, si può dire di tutto su Caterina de’ Medici, ma sicuramente lei non mancava di immaginazione perché per capire che questa diarrea voleva dire: Il conte di Montgomery farà fuori il tuo marito durante un torneo, via del Faubourg Saint-Antoine, il 30 giugno 1559, ce ne vuole! Io capisco perché Enrico di Valois, diventato il Re Enrico II, non ha ascoltato la moglie, ha riso davanti ai suoi avvertimenti, ed è andato a crepare sotto la lancia dell’inglese. C’è una ragione per cui l’italiana si cacciava presso tutti quei stregoni da strapazzo. Lei non poteva dare una prole ai Valois. Dieci anni di matrimonio e niente rampollo in vista. Ma qualcuno convince la superstiziosa italiana a essere esaminata dal medico reale nonché il marito. Risultato dell’esame che nessuno veggente aveva visto nella sua palla di cristallo: Sono incompatibili. Lui soffre di un coso al pisello che si chiama: ipospadia e lei ha un utero retroverso. Dunque il medico prescrive alla coppia di fare qualche acrobazia quando fanno l’amore e di abbandonare la posizione del missionario. Devono aver seguito la prescrizione visto che Caterina si mette a sfornare una decina di rampolli ai Valois di cui tre Re di Francia: Francesco II, Carlo IX e Enrico III. Dunque il suo imbecille di marito muore nel 1559. Lei si veste di nero e si appresta a impadronirsi del potere durante trent’anni al nome dei figli. Francesco II è già malato quando sale sul trono di Francia e la madre deve aspettare la morte del figlio che sopravviene dopo un po’ più di un anno. Il matrimonio di Francesco II con Maria Stuart non ha dato di discendenza quindi Caterina de’ Medici diventa reggente visto che Carlo IX, il delfino, ad appena dieci anni. Dunque Caterina si ritrova alla testa di uno Stato sull’orlo di una guerra civile. Già ai tempi di Francesco I e di Enrico II, la repressione contro i protestanti ha preso proporzioni considerevoli e i tentativi di Caterina per placare il conflitto tra il partito cattolico e il partito protestante sono destinati a fallire già prima di iniziare. Ogni gesto di conciliazione in favore dei protestanti da parte di Caterina tipo garantire una libertà di coscienza o di religione è visto come un oltraggio dai cattolici. E i protestanti sempre più numerosi in Francia non ne possono più di quei cattolici che li massacrano. Lei è al centro di un conflitto tra due grandi famiglie feudali: I Borboni che sono protestanti e che sono sostenuti dall’Inghilterra e i Guisa che sono cattolici e sostenuti dalla più grande potenza dell’Europa dell’epoca: La Spagna. Le due famiglie non obbediscono affatto al potere reale. Quindi la politica di Caterina de’ Medici è per trent’anni di tentare di conciliare due partiti che sognano solo di farsi la guerra. Poi succede che i Paesi Bassi spagnoli si ribellano contro la Spagna. In Francia, l’ammiraglio Coligny che è protestante spinge Carlo IX a entrare in guerra contro la Spagna che commette massacri di protestanti nei Paesi Bassi e Coligny è molto influente presso il figlio di Caterina de’ Medici che lo considera un po’ suo secondo padre. Il Re è ammalato, tubercolosi, e Coligny è sul punto di convincerlo. E dunque cosa fa l’italiana che non vuole di questa guerra contro la Spagna? L’occasione è buona e il tizio non si diffida e d’altronde era al matrimonio di Margherita, la figlia di Caterina de’ Medici, con Enrico di Navarra (protestante e futuro Enrico IV) sei giorni prima. E dunque lei decide di farlo assassinare. L’omicidio fallisce e tutti i migliaia di protestanti che si trovavano a Parigi per le nozze chiedono giustizia per Coligny. L’italiana convince il Re che loro rischiano di essere sgozzati dai protestanti e decidono di fare sgozzare prima i capi protestanti che sono a Parigi. Il partito cattolico che non ne può della tolleranza del potere reale nei confronti dei protestanti si mette a massacrare migliaia di protestanti attraverso la Francia, è il massacro di San Bartolomeo, uno dei massacri più terribile della Storia di Francia. Una macchia sul destino di Caterina de’ Medici che fa che lei è la regina, ancora oggi, più odiata dai francesi. Dopo Carlo IX succede sul trono il terzo figlio, Enrico III, che anche lui non avrà di discendenza e che designerà Enrico di Navarra come il suo successore. Ma questo è un’altra storia…
Una lezione di 20 anni di storia in un post di 2 minuti di lettura! Ormai hai uno stile narrativo inconfondibile, una firma, un ®!
Ma come? Carla Bruni non è bastata per farvi dimenticare Caterina?
Serena notte, Alex.
Ah! Ora so che Cadillac non è solamente un’automobile…
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Buongiorno Ziryab 😉
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Yeah!
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Ho ascoltato in un documentario televisivo sulla regione dei grandi laghi del nord America che un certo signore de Cadillac è arrivato là, non ricordo più se per questioni militari o commerciali, e ha avuto un ruolo importante nel destino di quella che sarebbe divenuta la città di Detroit, patria dell’automobile americana.
In quanto a Caterina…anni fa, visitando un palazzo nobiliare di Siena -da sempre fiera nemica dei fiorentini- la nostra guida ha indicato uno stemma mediceo e ha commentato che purtroppo fin là erano arrivati “quei gottosi e sifilitici mercanti”. 😉
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Ti ricordi bene. La zona dei grandi laghi faceva parte della Nuova Francia ed è un certo tizio, Antoine Laumet, originario dal sud-ovest della Francia che sbarcò in Nuova Francia nel 1701 e fondò Forte Detroit che diventerà più tardi la città di Detroit. Lui prese questo nome di fantasia Antoine de Lamothe Cadillac scuderio e signore di Cadillac che faceva decisamente più nobile di Antoine Laumet.
Meno male che non sia stata una senese a scrivere il post. Brividi. 🙂 🙂 🙂
Buongiorno Monica,
Alex
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