Un anno nel mio Médoc: Novembre.

Furono i cambiamenti climatici. I ghiacciai si sciolsero. Il livello dell’Oceano salì inghiottendo le piane costiere dove cacciavamo i greggi di renne. Noi fummo intrappolati in quei lembi di terre tra Oceano e Grande Fiume. Le foreste di querce e le paludi sostituirono la tundra di una volta. E noi della nobile civiltà della renna dovemmo mettersi a pescare, a cacciare il cervo e il cinghiale e raccogliere tutto il poco che poteva regalarci questa terra che confina nell’Oceano. Migliaia e migliaia di anni passarono. Un giorno, vedemmo barche che cabotavano lungo il nostro litorale. Gli uomini che sbarcarono ci dissero che eravamo l’ultima popolazione di cacciatori-raccoglitori dell’Ovest del Mondo e loro ci insegneranno l’agricoltura e l’allevamento, ma noi, nel fondo, rimasero cacciatori e raccoglitori. Tanti popoli si sono succeduti su quei lembi di terre dopo di noi. Alcuni hanno lasciato tracce e altri no. Noi gli ultimi ottanta della civiltà della rena cademmo nell’oblio poi qualcuno scoprì il nostro dolmen perso nella palude, le nostre ossa, i nostri attrezzi e i nostri gioielli nel tumulo. Oggi, il ragazzo della duna è venuto a trovarci e ci ha parlato delle battute di caccia al cinghiale, dei cervi che pullulano nelle paludi, della stagione dei funghi e di tante altre cose che si raccontano gli abitanti del Médoc quando si incontrano.

 

4 thoughts on “Un anno nel mio Médoc: Novembre.

  1. Che bella storia! Sa tanto di vita. Buongiorno Alex caro ❤
    La scelta di togliere il colore priva, secondo me, la forza delle tue immagini. Certamente cosi si vedono le tracce lasciate dal tempo e dagli agenti atmosferici, ma si toglie il tempo e la trasversalità degli avvenimenti. Che non sia il tuo un voler sottolineare il tratto dell'azione? Ci sta. Condivido la scelta.
    Bises à toi.

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    • Rien de tout cela. C’est juste que j’avais décidé que toute la série des “Un anno nel mio Médoc” serait en noir et blanc. Mais c’est vrai, tu as raison et je remets la couleur au dolmen pour restituer “il tempo e la trasversalità degli avvenimenti”…

      Bonjour Francesca,

      Alex

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    • C’est la petite commune médoquine de Saint-Germain d’Esteuil entourée de vignes. La photo a été prise depuis le dolmen. C’est sur cette commune également que se trouve les restes de la mystérieuse cité antique de Noviomagus, l’Atlantide du Médoc 🙂

      Alex

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