Sto ridendo da solo perché sto leggendo un piccolo articolo sul Mattino in cui il movimento Neoborbonico si infuria contro la Zanicchelli che afferma che la prima Cenerentola è quella di questo fottuto francese Charles Perrault (1628-1703) mentre nei fatti la prima Cenerentola sarebbe quella dello scrittore napoletano Giambattista Basile (1566-1632). Che scandalo! Che offesa fatta ai napoletani! E il movimento Neoborbonico di chiedere, indignato, una rettifita “quanto mai necessaria soprattutto in considerazione del fatto che la Zanichelli è una casa editrice anche scolastica e non è corretto fornire ai nostri ragazzi (napoletani e non) informazioni sbagliate cancellando uno dei primati più belli della storia dell’ex capitale del Sud”. Caspita! Va bene allora, caro movimento Neoborbonico, forniamo ai ragazzi che siano italiani, francesi, verdi o blu, l’informazione corretta e apriamo la Geografia di Strabone (libro XVII) in cui il greco ci racconta la storia di Rodope, principessa egiziana di origine greca, vissuta 670 a.C, che ispirò la favola di Cenerentola a Perrault e anche a Basile. E non venite a dirmi che Strabone si è ispirato di Giambattista Basile. Ho i miei limiti!
L’aquila invola il calzare di Rodope. Bounieu Michel-Honoré. Museo delle Belle Arti di Bordeaux.
“Quaranta stadii lontano da Menfi innalzasi una spezie di dosso sul quale si trovano molte piramidi, sepolture di Re. Tre di quelle piramidi sono ragguardevoli ; anzi due di queste si annoverano fra le meraviglie. Perciocchè hanno uno stadio d’altezza: nella figura sono tetragone; e la loro altezza supera qualche poco l’estensione di ciascuno de’ suoi lati. Una di queste due è alquanto più elevata dell’altra; e circa a mezzo l’altezza de’ suoi lati ha una pietra che si può cavar fuori: chi ne la trae vede un tortuoso pertugio che discende fin dov’è la tomba. Queste piramidi sono fabbricate vicine fra loro sopra uno stesso terreno. Più distante ed a maggiore altezza del monte è collocata la terza molto minore dell’altre; ma fabbricata nondimeno con molto maggiore dispendio. Perciocchè dalle fondamenta sin quasi a mezzo è tutta di pietra nera, della quale sogliono fare anche mortaj, portandola da lontano, sin dai confini dell’Etiopia. E siccome questa pietra è dura e difficile a lavorarsi, così gli edifizii che se ne fanno riescono assai costosi. È fama che questa piramide fosse il sepolcro d’una cortigiana, a cui la fecero erigere i suoi amanti. La poetessa Saffo la nomina Dorica, e dice che fu amata da suo fratello Carasse quando andò a Naucrati portandovi a vendere vino di Lesbo. Altri invece le danno il nome di Rodope, e raccontano che mentre essa stava una volta nel bagno, un’ aquila involò uno de’ suoi calzari all’ancella e trasportollo a Menfi:dove stando il re intento a giudicar certe liti, dall’alto a cui s’era levata, glielo lasciò cadere a piombo nel seno. E questi mosso allora dalla singolarità del caso e dalla vaghezza di quel calzare, mandò intorno per tutto il paese cercando colei che lo soleva portare, finchè poi trovatala nella città di Naucrati, e ordinato che venisse a lui, la fece sua moglie; donde quando morì ebbe il sepolcro già detto. Non è poi da passare in silenzio una delle cose straordinarie da noi vedute nelle piramidi…” (Strabone. Geografia, libro XVII)
Non sono neoborbinica ma Perrault nasce un tantino dopo Basile nel 1628,nel 1636 l’opera di Basile viene pubblicata postuma grazie alla sorella.A conti fatti Basile può essere ststo senza dubbio ispiratore!
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