Anche in francese diciamo imbottigliamento per ingorgo stradale oppure semplicemente: “bouchon” come il tappo di sughero per il vino. In febbraio, impossibile di camminare nelle pinete del Médoc senza osservare le lunghe file chilometriche di processionarie che ostruiscono tutti i sentieri forestali. Le sughere sono alberi che crescono spontaneamente nel Médoc marittimo. Quando si rade al suolo una porzione di pini marittimi su una duna, non si taglia mai le sughere. Non pensate che sia legato a qualche tabù, è solo che le sughere sono una benedizione per i coltivatori di pini marittimi. La sughera fissa la duna con le sue radici pronfonde e ne migliora l’humus. La sughera è un buon tagliafuoco. La sughera accoglie insetti e invertebrati che sono predatori di specie che si nutriscono dei pini marittimi. La sughera produce sostanze chimiche che disturbano i nemici dei pini marittimi e quindi diminuiscono gli attacchi parassitari. Nelle sughere vivono uccelli tipo il picchio rosso mezzano che fa strage di insetti sui tronchi e i rami dei pini marittimi oppure ancora l’upupa comune e il cuculo che adorano aver le processionarie del pino al loro menù. La sughera è un albero di luce quanto il pino marittimo. Dopo il taglio della foresta industriale, restano solo sughere e querce nere sulla duna. Se ci tornate qualche anno dopo, vedrete che tutta la duna pullula di ginestre, ginestroni, brughiere, corbezzoli e cisti. Allora è tempo di radere tutta questa macchia e seminare di nuovo dei pini marittimi che, sotto la custodia delle sughere, presto fileranno verso il cielo.
Anche da. noi è comune la sughera, o suvera, vicino alla pineta, ma non immaginavo tutte queste sue proprietà. Da ragazzi, ci piaceva la sua scorza che poteva galleggiare nei nostri giochi estivi.
Buondì Alex,
M.
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Noi, da ragazzi, avevamo il cervello troppo simile alla scorza di una sughera per aver tutta questa immaginazione! 🙂 🙂 🙂 🙂
Buongiorno Monica,
Alex
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