Guidavo sulla strada di Margaux e ho visto quel tizio sul ciglio della strada che scattava un vigneto con dietro il suo castello da operetta. Un turista ho pensato. Mi sono fermato alla sua altezza e gli ho fatto il gesto imperativo di salire sull’auto. Non faccio niente di male, lui ha tentato di giustificarsi, trascorro un paio di giorni a Bordeaux e volevo solo scattare qualche foto dei castelli di Margaux…L’ho tranquillizzato dicendogli che non era un vero rapimento, ma che volevo solo mostrargli qualcosa. Un rapimento floreale ecco cosa le propone. Un pazzo, uno di quei selvaggi abitanti del Médoc di cui mi hanno parlato a Bordeaux, doveva pensare di me il tizio. Dopo qualche chilometro, ho parcheggiato l’auto sul cammino all’ingresso della palude. Ho aperto il bagagliaio e ho dato al tizio un paio di stivali da pioggia per non rovinare le sue scarpe di parigino. Le vipere, ho detto. Lui è diventato bianco come un lenzuolo funebre. Scherzavo, l’ho rassicurato. Abbiamo imboccato il sentiero e dopo appena una centinaia di metri l’ho sentito preso dall’emozione davanti a tutta questa bellezza. Campanellini estivi che fioriscono per milioni, ho risposto prima che lui mi faccia la domanda. Abbiamo fatto un piccolo giro nella palude senza dirci una parola, poi l’ho riportato dove l’avevo trovato, davanti ai ceppi di vite che puzzavano di pesticidi. Lui ha ringraziato. Di niente, ho detto, volevo solo mostrarle qualcosa di unico nel Médoc che si svolge a Margaux in aprile…
L’indomani, sto guidando sulla strada di Margaux quando vedo un tizio sul ciglio scattare un vigneto e mi torna in mente il mio sogno della notte. Lo stesso vigneto con dietro il suo castello da operetta. Forse è lo stesso tizio, mi dico. Oppure è solo che tutti i turisti si fermano sempre in quel posto per i loro scatti. Non mi fermo per proporgli di fare un giro nella palude. Mi trovo la scusa che non ho il tempo, ma la verità è che sono troppo civilizzato per rapire qualcuno. Continuo dunque la mia strada e lo lascio scattare il suo mucchio di legno di vite mentre, a qualche chilometro, c’è lo spettacolo incantevole della fioritura di milioni di campanellini estivi, un rapimento che lui non vedrà mai…
Alex, la prossima volta sogna una donna parigina che scatta le foto ecc…
Forse il tizio era un agente immobiliare?
Impression du déjà vu oppure impressions du matin?
Saresti un impressionista?
Ti piacerebbe trovare un pezzo di natura
nascosto mai calpestato dall’uomo?
Con vista oceano? Dove arriversti nudo e scalzo alla ricerca di un melo…
Bon week-end, Alex
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Forse lavorava per un miliardario cinese alla ricerca di un vigneto da comprare, altrimenti non conosco nessuno che vorrebbe vivere a Margaux. E’ tanto lontano da tutto….
Il solo punto comune che ho con Monet, è l’amore dei fiori. Già a metà marzo, vado, una volta per settimana, vedere se i campanellini estivi fioriscono. Eppure so che fioriscono all’inzio di aprile. Altrimenti ho una buona vista, non come l’amico Monet che vedeva tutto un po’ “flou” 🙂
Non è troppo difficile da trovare nel Médoc. se vuoi ti trovo un posto di questo tipo. Una capanna nella pineta, in riva all’oceano, dove potrai vivere nudo una vita da Robinson senza mai vedere nessuno. 😉
Buon week-end Ziryabb,
Alex
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😉
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Ale, sei un poeta!
Notte,
m.
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Se fossi poeta, riuscirei a scrivere di un banale ceppo di vite a Margaux, e invece niente! 🙂 🙂 🙂
Buona domenica Monica,
Alex
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