Cirrosi in francese si scrive cirrhose e si pronuncia esattamente allo stesso modo di “six roses” (sei rose). D’altronde esiste una canzone basata su questo gioco di parole. Storia di un ragazza ubriacone che non capisce perché gli amici la chiamano “six roses”. E poi, c’è una certa logica perché se avete una cirrosi, rischiate a breve di ricevere un mazzo di rose per il vostro funerale, no? La Cirrosi è anche il nome azzeccatissimo che hanno trovato certi bordolesi per designare questo grosso tumore giallastro che vedete nella foto sopra, sull’altra sponda, prima il ponte. Al Comune e all’ufficio turistico chiamano il coso: la Città del Vino (con una maiuscola a Vino) oppure il Guggenheim del Vino. Dicono che sarebbe un museo, un centro culturale dedicato alle Civiltà del Vino con tanti spazi tematici, simulatori virtuali che ti fanno viaggiare dalla raccolta dell’uva fino al bicchiere di un cliente cinese in un bar chic di Pechino. Il bordolese, lui, non si lascia abbindolare come il primo turista venuto e sa perfettamente che lo scopo del coso è soltanto di spacciare il nostro tavernello locale. E non andate a dirgli che l’edificio raffigura lo spirito del vino oppure un decanter perché, per un bordolese, il coso assomiglia a una cirrosi. Punto. D’altronde l’ho sentito dire, in centro città, da un mio amico a un altro francese che aveva l’accento del Nord e che gli chiedeva come recarsi alla Città del Vino: Ah lei cerca la Cirrosi… 😉