Botanica: Legno di maggio.

Prima dell’invenzione del parafulmine dall’americano Benjamin Franklin, era il biancospino oppure il legno di maggio come dicono le streghe che serviva di parafulmine. Era comune di vedere le persone riempire le case di rami di biancospino per evitarne la distruzione. Oppure di  passeggiare sempre con un ramo di biancospino in tasca in caso che ci fu un temporale. Ci voleva allora brandire il ramo di biancospino e urlare al cielo un’incantazione che posso riassumere così: Biancospino proteggimi o servimi di sacramento (è il lato coltellino svizzero di un ramo di biancospino). Quando si iniziava a sentire, nel lontano, il tuono, i pastori, i resinai e tutti che lavoravano fuori cercavano già un biancospino per mettersi al riparo sotto il suo fogliame perché la gente sapeva bene che i fulmini non cadono mai su un biancospino. Credo sia una credenza antichissima del nostro paese di fate e di selvaggi e che i cattolici hanno tentato di appropriarsi. Loro raccontano che sarebbe perché la Vergine Maria avrebbe messo i pannolini del rampollo ad asciugare su un biancospino e avrebbe dimenticato di uscirli prima l’arrivo di un temporale. E miracolo! I pannolini non furono rovinati dalla tempesta e la ragazza non ebbe bisogno di fare un nuovo bucato (il vantaggio di essere la madre di un Dio). Ma non è tutto perché sarebbe per questa ragione per certi abitanti del paese che il biancospino profuma di rosa. Anche se per altri, la maggioranza, i miscredenti come l’autore di questo blog, al massimo sarebbe la ragione per cui il biancospino profuma di piscia. Non solo i fulmini, ma si diceva ancora che il ramo di un biancospino sistemato in una cantina, una soffitta, una stalla, un fenile, un pollaio…proteggeva il posto dai serpenti, dai topi, dalle volpe e dalle streghe. Gli stessi che riempivano le loro case di biancospino per allontanare le streghe, raccontavano che le streghe amavano tanto il biancospino, che sceglievano sempre un prato pieno di biancospini e, durante il Sabba, danzavano, cambiate in gatti, conigli, gufi e volpe, sotto le ombre fantasmagoriche che designano i biancospini le sere di luna piena (è il lato logico di quelli che credono al potere magico del biancospino). Mentre cammino nella foresta dietro casa mia, piena di biancospini in fiore, mi metto a pensare che i rami del biancospino sono anche temibili contro i vampiri. Se non avete né fucile né pallottola d’argento, un ramo di biancospino conficcato nel cuore di un succhiatore di sangue, è forse meno spettacolare, ma altrettanto efficace per fare fuori i vampiri. Sono preparato, mi manca solo a scovare un vampiro e non sarà tanto facile nel Médoc che loro preferiscono spassarsela nel Paese di Benjamin Franklin!

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