La Francia si divide in due. I nordisti – ridicoli come al solito – che usano la parola “croûton” per designare l’estremità a punta di una baguette e i sudisti – bravi come al solito – che usano la parola giusta cioè “quignon” che deriva dal francese antico “coignon” cioè “coin” in francese moderno che vuol dire “canto” in italiano. A Bordeaux, “quignon” ha un doppio senso e può essere sia semplicemente un tozzo di pane sia il cantuccio della baguette. Quignon fa comunque parte di un registro un po’ infantile. Perché, quando si tratta del canto, è il pezzo del pane riservato ai bambini sia quando ti rompono a mettersi i dentini sia più grandi perché il quignon viene considerato il pezzo più buono del pane e i bambini lo preferiscono ovviamente. Fottuti bambini. Quindi la domanda all’inizio di un pasto: Bambini, chi vuole il quignon? la sentirete in tutte le famiglie bordolesi e anche nelle famiglie senza bambini tanto la gente litiga per mangiare questo fottuto quignon. Notate che nella mia famiglia si dice piuttosto “coin” cioè “canto” e la frase rituale è: Chi vuole il canto? Non andate a pensare che sono un’enciclopedia del pane! Solo che ho avuto a casa due piccoli parigini per un weekend al mare. E bene, loro mi hanno insegnato un sacco di cose. Per esempio: che non si dice come dico io: drôle* oppure maque* per dire ragazz(in)o, ma che, in francese, drôle si dice “enfant” oppure “ado*”. Mi sono accorto che loro storcevano il naso davanti al pane di campagna che mangio io. E dunque ho fatto il giro del Paese per trovare la famosa baguette, che non è tanto facile da scovarne della buona dove abito, credetemi. Dunque torno a casa con il pane, preparo il pranzo e faccio il piccolo rituale con la domanda che si fa in tutte le famiglie francesi come pensavo io: “Les enfants” (sic) chi vuole il quignon? Sguardi da cernia dalla parte dei bambini tipo “che ci sta raccontando il tizio con il suo quignon, il poveretto sta vaneggiando completamente!”. E dunque loro mi dicono che non si fanno queste cose dove loro abitano e che comunque non hanno mai sentito la parola quignon e che il coso si chiama “croûton” (crostino). A Bordeaux, rispondo loro, i croûton sono i crostini che si mettono nelle insalate oppure nella zuppa o ancora i pezzi di pane che mettono i vecchi sdentati nella zuppa o che la gente porta alle anatre. Invece non dico loro che un vecchio croûton in francese, è un coglione conficcato nelle sue vecchie abitudini tipo l’autore di questo blog, che forse loro lo sapevano già! 😉
*drôle: divertente in francese, ma anche ragazzo in bordolese (tutti i bordolesi dalla nascita fino alla morte, secondo mia madre; femminile: drôlesse).
*Maque: in bordolese, bambino rompiscatole.
*Ado: adolescente in francese.
Ho visto solo ora questo post. Mi era sfuggito e ho rischiato di non imparare parole nuove. Non conoscevo Quignon. Parola nuova per me. Io dico croûte. Allora casse-croûte diventa casse-quignon ?
Tua madre è tremenda! Un bordolese sarà sempre drôle. Funny boy! Non è male come complimento.
Chissà da dove deriva Maque!
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Ti confesso, mio caro Ziryabb, che, prima del mese di luglio, non avevo mai sentito la parola croûte nel senso del bordolese quignon.;-)
No, anche a Bordeaux si dice casse-croûte, ma in questo caso croûte è una parola di “argot” per designare il pasto, Non ti accontenti di un pezzo di pane quando ti fai un “casse-croûte”, no? Forse tu, sì, che sei sempre alla dieta con la bici! 😉
Drôle è abbastanza diffuso nel Sud-Ouest e deriva dal guascone Dròlle. Maque è tipicamente bordolese. Non ne conosco l’etimologia. Forse c’è un rapporto con la scimmia macaca. D’altronde in francese quando sei infastidito da un bambino, c’è l’espressione: “arrête de faire le singe !” Quando non conosco un’etimologia, l’invento! 🙂 🙂 🙂
Buona sera Ziryabb,
Alex
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Probabile che Maque sia diminutivo di qualche parola come appunto macaque:-)
Mi è venuto in mente Maquignon!
Je délire! Maque-Quignon!
Hai ragione, croûte sta per crosta ou pezzo di pane.
Serena notte, Alex.
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Eh, Alex. Tre giorni fa su RTL matin (Y. Calvi) si è parlato dei nomi regionali du pain au chocolat e du crouton. Stai attento. Stanno leggendo il tuo blog©. Chiedi i diritti d’autore. Quelli di RTL arrivano tardi. Li hai anticipati.
Buona giornata.
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Hanno una guerra di ritardo! Pensa un po’ che del pain au chocolat ne ho parlato la prima volta nel 2012 e una seconda volta nel 2016. 😉 🙂 🙂
https://alexdebordeauxiii.wordpress.com/2016/03/31/i-pain-au-chocolat-non-si-mangiano-a-bordeaux/
P.S: Non so perché ma noto che più sto invecchiando più il mio francese si sta “regionalizzando”. Ora sto a parlare come i miei bisnonni! 😉
Bonjour Ziryabb,
Alex
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Ampliare gli orizzonti! E fai bene. Non si sa mai un domani l’Aquitaine diventi indipendente 🤣 😂. Visto che c’è chi parla di spartizione e di sostituzione.
Anch’io ogni tanto sparo una parola mùdnes perché è quasi francese come lo è il piemontese.
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