48 anni dopo la fine del massacro…….

Passerelle nel Médoc che permettono alle lontre di varcare le chiuse e i ponti sensa rischiare di morire sotto le ruote delle macchine che circolano sopra.

All’odore fetido, agli avanzi di pesci,

Alcuni cacciatori avevano riconosciuto il ritiro

Di una lontra; e all’improvviso impediti dai cespugli,

Spiano il suo ritorno, preparando la sua disfatta.

Presto confermando i loro sospetti,

Quasi a fior d’acqua, costeggiando la sponda,

La lontra verso la sua tana si avvicina;

Appena essa mostra il naso

Che dei colpi di fucile che le sono destinate,

la spaventano, ma senza colpirla :

Il suo gusto non essendo di fronteggiare il pericolo,

Così sotto l’acqua essa si mette a nuotare.

La mancanza d’onore spinge il codardo a fingere,

Ma dagli animali si agisce differentemente.

Gambero di fiume, la leccornia preferita delle lontre.

Essa ha varcato l’umida spiaggia,

E senza allontanarsi dalla riva,

Respira al suo agio un momento.

Sempre diffidente e spaurita,

A tutto quello che si svolge intorno a essa attenta,

Scorge l’uno dei cacciatori

Di cui l’approccio, a buon diritto, risveglia i suoi terrori.

Ne è tempo, sfuggiamo al più presto,

Essa dice; e tuffandosi di nuovo,

Fa una deviazione e rompe il filo dell’acqua,

Per raggiungere una stanza certa,

Che potrà garantire la sua pelle.

Ci riesce, è ricevuta

In una grotta inosservata,

Ricoperta da ogni parte,

Di un’erba bene spessa; sotto un tale bastione,

Teme poco, senza cani che qualcuno la stana,

Ancora meno che la si possa forzare,

Un vecchio mulino nel Médoc.

A questa speranza mentre il suo cuore si apre,

Sentendo i cacciatori passare,

La chiacchierona non può impedire alla sua voglia,

Di fare loro così la lezione:

Senza tregua perché minacciate la mia vita?

Tacete? Vado a dirlo schietto :

Ma cosa c’è bisogno di dirlo dopo tutto?

Di pesci soli faccio quasi tutti i miei pasti!

Quale delitto? E voi, non ne mangiate forse?

La vostra presunzione tiene del delirio,

Ci vorrebbe lasciarveli tutti friggere?

Dai suoi clamori presso di essa si è guidato,

A colpo di bastone si sonda il suo riparo,

Di lasciarlo finalmente costretta,

Ed è morendo che essa smette di gridare,

Del suo discorso ecco il risultato,

Parla essa così male? È l’oggetto di un dubbio,

Ma comunque la rimproverata era fuori stagione,

Si farebbe bene, qualsiasi il prezzo,

Di non troppo urtare il forte che ci paventa;

Il debole ha sempre torto di aver ragione.

(favola francese del XVIII secolo tradotta da me)

Uno dei numerosi territori della lontra nel Médoc.

Esiste un animale molto, ma molto presente nel Sud-Ovest della Francia eppure non l’ho mai visto né cercato a incontrarlo d’altronde. Questo animale è la lontra. La lontra che, per sopravvivere a secoli e secoli di massacri sistematici da parte degli uomini, è dovuta diventare notturna. La lontra che ha evitato l’estinzione solo per un pelo (di mantello) – pensate che ne restavano meno di mille in Francia all’inizio del ventesimo secolo – e che è protetta dalla legge solo da meno di una cinquantina d’anni. La lontra che vuole semplicemente fare i cazzi suoi e che non vuole più nulla ad aver a che fare con gli uomini. A volte, passeggiate sulla riva di uno stagno nel  Médoc o lungo un fiume nelle lande oppure semplicemente sulla via fangosa del mulino dietro casa vostra e vedete gli avanzi di un banchetto a base di gamberi di fiume, allora questo vi fa come un arcobaleno nel cuore. Tornate indietro, non per cercare un fucile come i vostri padri, ma per trovare una deviazione e, se non è possibile, camminate il più discretamente possibile per non disturbare nella sua tana il sonno della lontra; la lontra che generazioni e generazioni dei vostri antenati hanno cercato a sterminare ha riconquistato il suo Reame….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7 thoughts on “48 anni dopo la fine del massacro…….

  1. Bravissimo traduttore! Quanto impegno. Non ce l’avrei fatta!
    La nutria (ragondin) che somiglia alla lontra fa molti danni da noi (provincia di modena) ed è responsable della rottura dell’argine dei fiumi (secchia e panaro) causa di esondazione quando i fiumi sono in piena (crue). La caccia alle nutrie è autorizzata ma gli animalisti ecc..

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