Il ritorno dei Pogues!

Telefono per l’ennesima volta a mio fratello per i regali di natale dei suoi fottuti figli. Lui per l’ennesima volta tergiversa: Oh no, non lo so. Non ho ancora chiesto. È mia moglie che si occupa di queste cose. Diciamo del denaro così si compreranno quello che vorranno. Per i due grandi sono d’accordo, rispondo, ma per la piccola che ha solo nove anni, la busta con i soldi te la puoi dimenticare. Ma che razza di regalo è? Fuori questione. Mi prendi davvero in giro, fa almeno venticinque volte che ti telefono per i regali. Quasi ti devo supplicare! Ora basta, ti lascio fino a stasera per dirmi cosa vuole la bambina dopo potete tutti andare a quel Paese. La sera, il telefono squilla, è il mio fottuto fratello: ho chiesto a mia moglie e figurati che la bambina vuole i Pogues. Un bianco. Forse mi dico che non ho sentito bene o allora sono entrato in un episodio di The Twilight zone! Mi dici? ti farà ridere, ma ho sentito che la bambina voleva i Pogues! E sì, lui risponde seriamente, proprio i Pogues. Ma, insisto, mi dici che tua figlia di nove anni vuole un disco dei Pogues, è quello che mi stai dicendo? Lui ride. No, i Pogues sono giocatoli di cui i bambini vengono matti in questo momento, Si giocano ai Pogues in tutte le scuole, i bambini li collezionano anche. Vedrai li troverai subito nei supermercati e nei negozi di giocatoli. Basta chierderli. Va bene allora, rispondo, quando vado al supermercato mi fermo per comprare due o tre Pogues. Il dopodomani sono al supermercato nel reparto giocatoli e questi fottuti Pogues non li vedo da nessuna parte già perché non ho nessuna idea di ciò che possono essere come tipo di giocatolo. Quindi chiedo a un impiego appena uscito dall’adolescenza: lei potrebbe indicarmi dove posso trovare i Pogues, è per una bambina di nove anni? Sguardo vitreo e bocca spalancata come se il tizio fosse in presenza di un alieno. Mi dispiace signor, lui risponde, non ho idea di cosa sono i Pogues! Mi informo presso la mia collega. L’adolescente torna con la collega e lei mi dice che i Pogues si trovano nel reparto dedicato alla musica. A quel momento, capisco già che la giornata sarà lunghissima. So chi sono i Pogues, rispondo, ma non cerco il gruppo irlandese, ma giocatoli che si chiamano Pogues di cui la mia nipote viene matta. Noi, risponde la signora, non li abbiamo e non ho mai sentito parlare di giocatoli con questo nome. Lei dovrebbe andare al negozio di giocatoli dall’altro lato della strada, loro sono davvero specializzati. Va bene sospiro, en route verso il negozio di giocatoli. Dunque chiedo di nuovo i Pogues e mi ritrovo davanti agli stessi sguardi vitrei e le stesse bocche spalancate tranne che, in questo negozio, hanno un vecchio che ci lavora da una vita e che conosce tutta la storia dei giocatoli dai tempi dei merovingici. E dunque lui mi dice che i Pogues sono in realtà i Pogs, un gioco popolare negli anni 1990 che si giocava con gettoni di cartone che avevano una faccia decorata. Il tizio mi spiega tutto sul gioco dei Pogs e quasi mi avrebbe proposto una partita se avesse avuto qualche gettone. Forse il gioco è tornato di moda, lui si interroga. Dove vive sua nipote?  Nel dipartimento accanto, vicino alla città di B, rispondo. Allora, è possibile, lui mi afferma, perché in questa zona i bambini devono ancora giocare alle biglie e agli astragali. Dubito e gli dico che la lebbra dei videogiochi ha raggiunto la città di B già da una cinquantina di anni. Dunque il tizio mi dice che posso comprare i pogs su internet e mi dà qualche indirizzo di negozio di giocatoli vintage che potrebbe aver dei Pogs. Mi metto a cercare quei fottuti Pogs attraverso tutto Bordeaux, faccio quattro volte il giro della città e finalmente mi trovo nella bottega di uno spacciatore di vecchi Pogs. Gli racconto tutta la mia odissea che mi ha portato fino a entrare nel suo negozio. Lui ride come un matto e si rifiuta di vendermi i famosi Pogs. E mi pugnala dicendomi che non sono né i Pogues né i Pogs che vuole mia nipote per Natale, ma i Pops! Là, sono quasi da ricoverare al manicomio il più vicino. Sì, sì, proprio i Pops che non sono assolutamente i gettoni di cartone, ma riproduzioni di personaggi in vinile dedicati ai personaggi Disney o Marvel. I bambini dicono Pops, ma il nome ufficiale è Funko Pop. Ma io non li vendo, ci vuole andare in un negozio di giocatoli più moderno. Esco dal negozio completamente stordito e entro in un bar e, probabilmente influenzato da questa storia di Pogues, mi mando qualcosa di più forte di una birra. Ma perché ho voluto fare un vero regalo alla bambina invece di offrirle un piccolo biglietto? mi chiedo durante tutto il tragitto che mi porta a entrare in un nuovo negozio di giocatoli. C’è tutto un reparto dedicato ai Pops: centinaia, migliaia di Pops allineati davanti a me. Telefono a mio fratello e di una voce agonizzante, gli sussurro: ho trovato i Pogues….    

7 thoughts on “Il ritorno dei Pogues!

  1. Pingback: In cui l’autore vi regala una parola bordolese per Natale! | Bordeaux e dintorni, stagione III

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