Nella prima parte del racconto, abbiamo visto che Guglielmo Orfayre ha stretto un patto con il Diavolo e che, in cambio di denaro, lui deve recarsi, dopo un anno e un giorno, alla Duna Verde per incontrare il suo creditore. Nella seconda parte, vedrete che non è tanto facile di raggiungere la Duna Verde.
Guglielmo Orfayre disse ai suoi genitori per rassicurarli:
– Ora, è tempo di intraprendere il lungo viaggio fino alla Duna Verde, ma potete essere sicuri che tornerò presto.
Guglielmo camminò verso Ovest come la prima volta quando voleva suicidarsi nel Mare Oceano. Camminò a lungo, camminò giorni e notti sulla strada, nella foresta e attraverso le paludi, camminò per settimane e settimane e, cosa curiosa, il Mare Oceano che era pure non troppo lontano dalla casa dei genitori non si faceva mai né vedere né nemmeno sentire. E nessuna traccia di una qualsiasi Duna Verde. Dopo aver sorpassato l’incrocio dove Guglielmo incontrò il Diavolo, il viaggio si proseguì verso Ovest per qualche settimana fino al giorno in cui Guglielmo vide un ovile sulla landa, uno di quegli ovili mobili che i pastori possono smontare e spostare facilmente quando le dune si divorano i magri pascoli della landa, un “courtiou” come si chiama questo tipo di ovile nella lingua del Médoc. Guglielmo bussò alla porta e una vecchia pastorella – ma vecchia che non è possibile di immaginare una pastorella più anziana! – gli aprì la porta.
– Buongiorno, signora. Vorrei sapere se lei potesse indicarmi il cammino della Duna Verde?
– Io, no, rispose la vecchia pastorella, ma ho sei cavalli, di quei cavalli delle dune del Médoc che sono veloci come il vento e che vanno tanto lontano che forse essi potranno saperlo. Appunto eccone tre che stanno arrivando!
La vecchia interrogò i cavalli delle dune, ma essi non avevano mai sentito parlare della Duna Verde.
– Pazienza, c’è ancora speranza! Aspettiamo il ritorno degli altri tre che stanno ancora galoppando nella landa. Purtroppo, quando i cavalli delle dune raggiunsero l’ovile alla notte, il risultato fu lo stesso e gli animali non avevano mai sentito parlare della Duna Verde.
La vecchia vide che Guglielmo Orfayre era disperato di non trovare la Duna Verde e gli disse:
– Senta, ho una sorella che ha cento anni di più di me. Lei potrà sicuramente indicarle dove si trova questa Duna Verde. Campa nell’ovile che lei vede a Ovest sulla landa. Guglielmo che non aveva gli occhi acuti della vecchia non vedeva niente, ma rassicurato dalle parole della vecchia si rimise a camminare. Dopo due giorni di una camminata difficile, finalmente si trovò davanti alla porta dell’ovile a bussare.
La sorella maggiore gli aprì la porta.
– Buongiorno, signora. Vorrei sapere se lei potesse indicarmi il cammino della Duna Verde?
– Io, no, rispose la vecchia pastorella, ma ho sette cavalli, di quei cavalli delle dune del Médoc che sono veloci come il vento e che vanno tanto lontano che forse essi potranno saperlo. Appunto eccone tre che stanno arrivando!
La vecchia interrogò i cavalli delle dune, ma essi non avevano mai sentito parlare della Duna Verde.
– Pazienza, c’è ancora speranza! Aspettiamo il ritorno degli altri tre che stanno galoppando nella landa. Purtroppo, il risultato fu lo stesso. I cavalli delle dune non avevano mai sentito parlare della Duna Verde.
– Aspettiamo ancora, disse la vecchia, manca il settimo cavallo delle dune che dovrebbe arrivare alla notte.
Una volta il settimo cavallo tornato, la vecchia lo interrogò:
– Non sai dove si trova la Duna Verde?
– Sì, rispose il cavallo delle dune, ne arrivo.
– Quel ragazzo vorrebbe andarci, ma lui non conosce il cammino, disse la vecchia.
Quando il cavallo ebbe mangiato e bevuto, Guglielmo Orfayre salì sulla sua schiena e partirono come il vento. Il viaggio durò alcuni giorni. Finalmente, arrivarono in vista della Duna Verde dove campava il Diavolo.
Il cavallo si fermò e disse a Guglielmo Orfayre:
– Devi fare come ti consiglio….. (fine seconda parte)
😬 sto diventando impaziente!!!
Buona Pasqua, intanto.
M.
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Eh, ho appena finito di scrivere la seconda parte! Avrai la terza parte la settimana prossima. 😉
Ti auguro una Buona Pasqua, mia carissima Monica,
Alex
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