Archivi categoria: Francia
Espressione francese e duna del Pilat: En chier des ronds de chapeau!
Questi “ronds de chapeau” erano cerchi di piombo che si mettevano dentro i cappelli per mantenerne la forma. Pensate un po’ la sofferenza estrema se doveste cagare una moltitudine di quei “ronds de chapeau”! Non c’è bisogno di farvi un disegno! Dunque L’espressione significa soffrire o far soffrire atrocemente. Volete un esempio concreto, cari lettori e care lettrici? Allora, immaginate come ne cagano dei cerchi di cappelli i migliaia di turisti che si recano, ogni giorno, alla Teste de Buch e che sono costretti da un’ordinanza comunale di salire mascherati i 107 metri di altezza della duna del Pilat sotto i quaranta gradi che abbiamo in quest’estate torrida (peggio di quella del 2003!). Ma non sarebbe meglio di chiudere questa fottuta attrazione invece di far cagare dei cerchi di cappelli a tutta questa gente e rischiare un’epidemia di morti per infarto? Un po’ di buon senso, banda di sadici!
Covid-19: Il burocratese scolastico francese che ti fa sanguinare il naso e le orecchie quando lo senti!
Al ministero dell’istruzione francese, ti inventano delle parole orrende che ti fanno addirittura sanguinare il naso e le orecchie quando le senti. D’accordo, forse sto esagerando, diciamo che fanno sanguinare solo le orecchie. Ma perché non si accontentano di usare parole che esistono già in francese oppure, come quei pigri di italiani, di infarcire i loro testi e i loro discorsi di inglesismi? No, no, sarebbe troppo semplice, devono torturarci con i loro stupidi neologismi burocratici vuoti di senso. Dunque, ieri sera, al telegiornale, sento questa frase detta da un funzionario del ministero dell’istruzione e che ha dovuto provocare qualche suicidio all’Accademia francese:
È stato deciso che quelli che faranno del presenziale, saranno dispensati del distanziale….
Mi dispiace, caro funzionario che lavori per il ministero dell’istruzione, presenziale e distanziale non esistono affatto in francese, né come aggettivi né come sostantivi! Ma dove sei andato a pescartele queste parole? Ma cosa vogliono dire presenziale e distanziale? Non sarebbe per nascondere che questa frase in francese normale è una verità lapalissiana? È certo che gli insegnanti che tornano a scuola dopo il confinamento non potranno assicurare anche i corsi a distanza da casa loro! Certo anche che dire, in francese normale, al telegiornale, che gli insegnanti che saranno presenti a scuola saranno dispensati dei corsi a distanza è un ovvietà che ti fa passare per l’ultimo dei cretini. Meglio parlare di “presenziale” e di “distanziale” per nascondere la miseria di un frase di un vuoto siderale. Ma comunque, sento istintivamente che c’è qualcosa d’altro, di nascosto dietro questo “presenziale”. Ah, ecco, ora ho capito cosa vuoi dire con il tuo “presenziale”. Gli insegnanti non devono essere “presenti” a scuola per assicurare i loro insegnamenti come pensavo io; pensate credulone come sono! No, no, non è questo che vuoi dire, ma piuttosto: gli insegnanti che faranno atto di presenza a scuola, saranno dispensati dell’insegnamento a distanza, di cui il neologismo presenziale. Dunque dalla verità lapalissiana passiamo a qualcosa di scandaloso perché meglio un prof che fa un insegnamento a distanza ai suoi allievi che un prof che deve andare a scuola per fare il cane da pastore oppure la pianta ornamentale! Meglio il “distanziale” del “presenziale”. Oppure come direi io che sono all’antico: meglio l’insegnamento a distanza all’assenza di insegnamento tout court. Presenziale: il presente-assente, l’insegnante che non insegna, è un nuovo concetto! Ma caspita, gli insegnanti devono andare a scuola per insegnare, non per fare presenza. Ma ditelo francamente se volete sopprimere la scuola!
Covid-19: Sono asintomatico!
Il malato immaginario di Molière serve anche a vendere dei lassativi in Francia. Notate che il verbo francese “aller” (andare) significa anche “cagare” 😉
Dalla mattina alla sera, i media francesi ti parlano dei famosi asintomatici come se fossero nemici del genere umano. Stamane, al mercato, ho capito bene cos’erano quegli asintomatici. Avreste visto gli sguardi della gente nel mio confronto perché non avevo la mascherina! Come se fossi qualche terrorista! Non rischiavo di non rispettare le distanze fisiche visto che la gente scappava quando mi avvicinavo a una bancarella. Allora, in mezzo a questo gregge di ipocondriaci, ho capito che ero la pecora nera. L’eccezione. L’ipocondriaco asintomatico! Quello che dovrebbe preoccuparsi dal fatto che la sua salute non lo preoccupa.
Covid-19: Il bullo dentro di me!
Domenica scorsa, al telefono, con i figli di mio fratello:
Io: Allora, ritorni a scuola?
Lei: No, facciamo la scuola e i compiti a casa con la mamma!
Io: Sei contenta di stare sempre a casa, di non vedere le amiche?
Lei: Va bene, sono abituata ormai e la scuola non mi manca per niente…
Io: Ma non te l’hanno ancora detto i tuoi fottuti genitori?
Lei: Che?
Io: Che la scuola elementare ricomincia il 11 maggio!
Lei: AAARRRRGGGG!!!!!
Io: Ma non è tutto, c’è ancora peggio!
Lei: Che ancora?
Io: Per tuo fratello e tua sorella, la scuola rimane chiusa, figurati che sei la sola a tornare a scuola….
Lei: AAARRRRGGGG!!!!
Sento ridere dietro di lei, è il fratello.
Io: Ma perché sta ridendo il tuo fratello?
Lei: Mi sta prendendo in giro perché devo tornare a scuola e lui dice che sarà bene tranquillo a casa!
Io: Passami questo cretino!
Lui: troppo bella questa notizia, zio!
Io: Sei contento allora?
Lui: Sì, noi, alla scuola media, continuiamo a fare i corsi a distanza….
Io: Ma non ricevete le notizie nella vostra campagna di Dordogna? Perché il Ministro dell’Istruzione ha detto….
Lui: Che ha detto?
Io: Che per la scuola elementare è il 11 maggio, ma che, per le scuole medie e i licei, i corsi ricominciano il primo giorno delle vacanze estive.
Lui: AAARRRRGGGG!!!!……
Covid-19: in cui l’autore di questo blog impara un nuovo verbo!
Pensate che siamo la regione francese la meno colpita dal covid-19 e, secondo le statistiche sanitarie, soltanto 1,4% o meno della popolazione dell’Aquitania è stata in contatto con il covid-19. A quel ritmo, dovremmo raggiungere l’immunità di gregge e uscire dal confinamento fra qualche migliaia di anni. Ora, le autorità sanitarie dicono che sarebbe a causa del nostro fottuto vento oceanico che ventilerebbe i nostri polmoni meglio di qualsiasi apparecchio di ventilazione. Boh, non sanno più cosa inventarsi. Ora, vi racconto una cosa che mi ha fatto troppo ridere. Figuratevi che, ieri, un collega mi ha telefonato e abbiamo chiacchierato di tutto e di niente come al solito. E dunque, a un certo punto, il collega mi sussurra: Alex, ti posso fare una confidenza? Certo, rispondo, pensando che il tizio si era preso il covid-19 o che aveva qualche problema più grave legato alla crisi economica. Dai, puoi dirmi tutto, siamo colleghi da anni, sai. Tento di rassicurarlo in qualche modo, sento che c’è qualcosa che gli pesa. E il tizio di pronunciare questa frase misteriosa: Alex, mia moglie mi sta sanitolizzando ogni volta che torno a casa, se vado a fare due passi oppure fino alla tabaccheria, e bene, puoi essere sicuro che al mio ritorno mia moglie mi sanitolizza a morte! Non c’è la faccio proprio più. È grave? chiedo, perché non capisco niente a quello che mi stai dicendo e, se è qualcosa di legato alla tua vita privata, a me non interessa troppo di sentire le tue confessioni. Un bianco nella conversazione. No, no, riprende il tizio, mia moglie mi sanitolizza ed è già troppo! Eh bé, amico mio, mi troverai forse cretino, ma non ho mai sentito il verbo “sanitolizzare”, ma cosa vuol dire “sanitolizzare? Il tizio comincia ad esasperarsi pensando probabilmente che lo prendo in giro. Significa che lei mi chiede di disinfettarmi prima di entrare in casa, di lavarmi accuratamente, è una maniaca del disinfettante Sanytol (di cui il verbo sanitolizzare). Hai capito ora il mio dramma? Eh bé, non è tanto sorprendente, li dobbiamo fare tutti quei gesti, se ti posso rassicurare anch’io mi lavo… Il tizio mi interrompe, e esclama: in slip! devo sanitolizzarmi in slip! Altrimenti, mia fottuta moglie non mi lascia entrare! Non so come non faccio per conservare il mio serio. Tento un “veramente?”. Sì, devo spogliarmi interamente tranne gli slip e meno male che viviamo un po’ in campagna e non in centro città! Poi, devo mettere i miei vestiti in un sacco pattumiera che è attaccato alla finestra. E dopo, mia moglie mi passa una bacinella d’acqua e del sapone per lavarmi. E solo dopo, ho diritto di entrare in casa….Eh bé! rispondo ipocritamente – troppo contento di non aver la moglie del tizio a casa -, mio povero amico, meno male che tutto riapre in maggio, è solo una questione di giorni ora! E poi, meglio essere sanitolizzato che candeggiato, no? 😉
Covid-19: Il confinato che non poteva più ingoiare i rospi!
Storia vera letta sul giornale: Un confinato, che vive in una cittadina alla campagna, ha chiamato i carabinieri per chiedere loro di intervenire presso le sue vicine perché il tizio non poteva più sopportare il chiasso che loro facevano la sera. Era tanto esasperato dal rumore che se i carabinieri non facessero qualcosa per farle smettere, lui prenderebbe il suo fucile per fare una carneficina e mettere fine definitivamente al problema. Dunque i carabinieri si recano nel paesello e bussano alla porta delle vicine per chiedere loro di abbassare il volume delle loro conversazioni oppure della loro musica. Mentre parlano con le vicine, sentono un chiasso che viene da un prato vicino dove c’è una pozza d’acqua comunale. Figuratevi che tutti quegli schiamazzi erano il rumore degli amori dei rospi e altre rane. Immaginate un po’ come l’irascibile si è sentito cretino quando i carabinieri sono tornati a bussare alla sua porta per dirgli che erano i rospi della pozza d’acqua e che lui dovrà aspettare la fine della stagione degli amori di tutte queste bestiole. Forse l’hanno anche ringraziato per li aver chiamati prima di uccidere le sue vicine per quattro rospi che abitano nei dintorni. A me piace tanto sentire il canto dei rospi e delle rane, le sere di primavera, mi metto addirittura una sedia fuori per sentirle meglio. Mi ricorda quando ero bambino e che andavo a catturare i girini con un vaso da confettura per portarli ai nonni che avevano una pozza d’acqua non lontano dalla casa oppure quando andavo in colonia estiva e che si cantava la canzone dei rospi. 😉
Covid-19 e la Barba-blu
Covid-19: Visto la situazione, forse dovrei imparare a lavorare a maglia….
Il governo francese ha perso le mascherine. Le mascherine non si ritrovano più. All’inizio dell’epidemia il governo ci ha rassicurato dicendoci che la Francia aveva una scorta strategica di centinaia e centinaia di milioni di mascherine e ora le mascherine aspetterebbero tranquillamente in un capannone o in qualche altro posto, il problema essendo che nessuno al governo si ricorda dove si trova questo fottuto capannone. Ma come si fa per perdere 700 milioni di mascherine in piena epidemia? E il portavoce del ministero della Salute te ne parla come se lui avesse semplicemente perso le chiavi di casa! Ogni sera, alle otto, il tizio fa il punto sull’epidemia in televisione. Ogni sera, i giornalisti lo incalzano per sapere se le mascherine sono state ritrovate, che è una questione vitale, che si deve fare del tutto per proteggere il personale medicale che sta lottando in prima linea. 15 minuti di discorso per dire nulla prima di balbettare che stanno ancora cercando dove sono le mascherine. Una settimana che questa commedia si svolge davanti agli occhi di tutti. Ma promesso, l’industria tessile francese ha detto che è pronta a fabbricare delle mascherine, che il governo sta negoziando delle commesse pubbliche con la Cina e che presto pioveranno mascherine per milioni su tutta la Francia. Quando? chiede un giornalista. Non si sa. Forse cominciano a produrre la settimana prossima. Sta arrivando il punto più allucinante della conferenza stampa dove il tizio ci dice che d’accordo hanno perso le mascherine, ma non è grave perché non hanno utilità! Servono per il personale medicale, ma per il resto dei francesi che sono confinati e quelli che lavorano, ogni giorno, in contatto con il pubblico, le mascherine non servono proprio a niente perché la gente non sa usarle. Ogni sera, quando sento questa cazzata mi viene un riso nervoso. Caspita, il tizio ha perso 700 milioni di mascherine nella natura e sono gli altri gli imbecilli! Ma non finisce qui, pensate! Le mascherine non servono, ma se qualcuno avesse una mascherina anche scaduta, sarebbe civico di portarla all’ospedale più vicino. Abbiamo giunto questo punto dove il nostro governo mendica le mascherine alla popolazione. Ma come siamo ridotti! Ma cos’è la prossima tappa? Chiedere ai francesi di sferruzzare le mascherine a casa? Già in tempo normale, il dilettantismo e l’incompetenza vanno bene cinque minuti, ma in tempo di crisi epidemica è un crimine! Non so come faccio per non urlare quando sento tutte queste cose. Proprio non lo so.
Precisazione (ho scritto il post ieri): Mentre l’OMS aveva avvisato tutti i Paesi della pericolosità del covid-19 già in gennaio, il governo francese, invece di fare scorte di mascherine e altri dispositivi di protezione per prepararsi all’arrivo dell’epidemia, ha preferito mentire e raccontare la balla della scorta strategica di 1 miliardo di mascherine per proteggere la popolazione francese. Poi che la famosa scorta strategica era stata persa come racconto nel post. Prima di dovere confessare, oggi, di fronte alla rabbia dei professionisti della salute che chiedevano le mascherine da settimane e che non ne potevano più di essere presi in giro, che la scorta strategica di mascherine, costituita per fronteggiare l’epidemia di influenza H1N1, era stata distrutta nel 2013. Se mi dite che queste persone non sono criminali!