Correva l’anno 1358….

Jacquerie è il sostantivo un po’ generico che si dà in Francia alle insurrezioni popolari, ma, all’origine, il termine indica la terribile insurrezione contadina del 1358 che mise a ferro e fuoco una parte della Francia. L’insurrezione dei Jacques. Dunque circa due anni prima, nel 1356, il nome Jacques di cui deriva il sostantivo Jacquerie cominciò a essere usato dai nobili per prendere in giro, disprezzare e deridere i contadini e la povera gente. Jacques Bonhomme (Bonhomme non vuole dire solo tizio in francese, ma anche imbecille, sempliciotto, credulone…ecc) era il nomignolo dispregiativo che si dava al contadino francese da parte della nobiltà. Un Jacques all’inizo è questo contadino imbecille che, inviato a crepare alla guerra, non sa maneggiare una spada oppure una lancia, che non capisce niente a niente, che non serve a nulla. Un Jacques Bonhomme. Poi il nome Jacques si è messo a designare sia in Francia sia in Inghilterra l’insieme della classe contadina francese. Dunque il nome Jacques nel XIV secolo era un nome ridicolo, infame, un modo disprezzante per designare un contadino, l’equivalente di “terrone” in italiano. Non è il solo nome francese ad avere questo senso denigratorio durante il Medioevo e posso citare anche Jean (Giovanni dell’imbecille) e Benoît (che si ritrova nella parola francese benêt cioè sempliciotto). Dunque abbiamo il nome Jacques nomignolo disprezzante di contadino. Abbiamo Jacquerie, il sostantivo per indicare un’insurrezione, ma prima di Jacquerie, Jacques ha dato per estensione anche Jacque e che ritroverete nell’inglese Jacket e nell’italiano Giacca. La Jacque è un pezzo dell’abbigliamento che i Jacques portavano alla guerra. Una specie di camicetta di stoffa oppure di pettorale che copriva il busto ed era imbottito di lana o di stoppa. Insomma la Jacque era l’armatura difensiva dei Jacques….Vedete che non è una storia nuova quella dei gilet in Francia!

Bordeaux: Velieri sulla Luna!

 

Velieri nel porto di Bordeaux. Corot Jean-Baptiste Camille (1796-1875). Museo del Louvre. Parigi.

Cari lettori e care lettrici, cliccate la pagina del quaderno di schizzi di Camille Corot per imbarcare a bordo del Marco Polo e contemplare velieri sulla Luna.