In francese, la parola “baccanti” ha due significati. Il primo è lo stesso di quello italiano cioè delle antiche sacerdotesse del dio degli ubriachi cioè Dioniso per i greci e Bacco per gli italiani e quindi per estensione delle donne che sono in preda a qualche furiosa passione. In francese diciamo più semplicemente donne di vita o che fanno vita allegra, che amano ballare, fare l’amore o alzare il gomito. Il secondo significato di “baccanti” in francese è “baffi”. C’è un rapporto tra “baccanti” (donne di vita) e “baccanti” (baffi)? Proprio nessun. Il primo deriva ovviamente dal dio Bacco, il secondo dalla parola tedesca “backen” che significa guancia e che storpiata dai francesi ha dato “baccanti”. La parola ha designato prima le basette, poi si è messa a designare semplicemente i baffi. Mi fa sorridere questa storia di “baccanti” perché, quando ero bambino, mia nonna raccontava sempre l’aneddoto di mio cretino di nonno che era andato al cinema per vedere un film che si chiamava: “Ah! les belles bacchantes” pensando vedere qualche film erotico e che era tornato a casa senza aver visto né un culo, né un seno d’altronde. Pensate un po’ un film di baccanale con Louis de Funès! Il povero tizio si era lasciato ingannare dal titolo e mia nonna, senza pietà, lo prendeva in giro ogni volta che c’era un film con questo attore che passava in televisione: ti ricordi mio satiro di marito quando sei andato a vedere: Ah! les belles bacchantes e che invece di qualche ragazza nuda hai visto solo le “bacchantes” di Louis de Funès durante tutto il film? (l’attore portava i baffi nel film). Divertente, no? A me, tanti anni sono passati, ma l’aneddoto mi fa ancora ridere. Ma perché vi racconto tutto ciò?
Henri Gervex (1852-1929). Satyre jouant avec une bacchante. Parigi. Musée d’Orsay.
Io, come mio nonno, sono stato attirato da questa storia di baccanti, non perché danno il vecchio film con de Funès in qualche cinema di Bordeaux, ma perché, all’occasione di Bordeaux festeggia il vino che si svolge ogni due anni, c’è una mostra dedicata alle baccanti al museo delle Belle arti di Bordeaux fino al 13 maggio e che si chiama: Baccanali moderni! Il nudo, l’ubriachezza e la danza nell’arte francese del XIX secolo e dove sono presentate una centinaia di opere che siano sculture, dipinti, film, scatti che raffigurano delle baccanti. Io ci sono andato pensando vedere qualche opera tosta. Il programma all’ingresso del museo recita: “antiche danzatrici, Ninfe con le curve o menadi fatali, la baccante non smette di apparire nelle creazioni degli artisti del XIX secolo. La mostra Baccanali moderni! permette di mettere all’onore la figura affascinante e polimorfa della baccante e di interrogarsi sulla raffigurazione della donna nelle Arti del XIX secolo“. Ma perché ci sono tutte queste Baccanti e Menadi nella pittura francese del XIX secolo? Ve lo dico io. Non è una specie di fascinazione per la cultura latina e greca, ma perché era l’unico modo per gli artisti di aggirare la censura delle autorità e della chiesa che giudicavano il nudo indecente e quindi un pretesto per gli artisti di mostrare delle donne francesi senza veli. Grossomodo diciamo che durante due mille anni fino al XVI secolo, la raffigurazione del corpo umano nudo non fu un problema. Poi, censura durante due secoli fino ai Lumi e al libertinaggio. Poi, di nuovo la censura fino all’invenzione della fotografia nel mezzo del XIX secolo che ha messo la nudità alla disposizione di tutti. Poi altra rivoluzione con il realismo di un Courbet per esempio che fa esplodere tutta questa pittura accademica del nudo femminile. Percorrendo la mostra, c’è da chiedersi perché alcune delle opere hanno provocato degli scandali pazzeschi! Niente di indecente in tutti questi dipinti di Baccanti realizzati in modo ben accarezzato da Gérôme o Bouguereau. Tutti i pubi sono depilati e talvolta anche nascosti da una foglia o un oggetto postato assennatamente. Niente in grado di urtare il pubblico. Come il borghese del XIX secolo ha potuto solamente essere rallegrato dalla vista di queste Baccanti? Mistero. Mi diverto di bambini di una scuola primaria perché stanno guardando, attraverso dei buchi nella parete, scatti di donne con i seni nudi che erano diffusi nei bordelli alla fine del XIX secolo; vedete niente di che “frustare un gatto” dice la prof. Poi, c’è un film davvero divertente di Louis Feuillade dove una portinaia è presa dal demone della danza e trascina tutto il palazzo nella sua follia tale una menade moderna… Comunque, se avete l’occasione di venire a Bordeaux per la festa del vino, non mancate perché non ne uscirete con “la coda fra le gambe” come diceva mia nonna! Ingresso: 6,50 euro.