Raclure de bidet!

Raclure in francese sono i residui della raschiatura. In senso figurato une raclure è un essere miserabile, spregevole, una feccia quindi raclure de bidet non c’è troppo bisogno di spiegazione.

In ufficio. Osservo la scena e sono totalmente incredulo perché non ho mai  sentito gente insultarsi in quel modo grottesco:

Collega 1: (sottovoce): Mi dici?

Collega 2: (sottovoce): Ti dico!

Dopo una decina di minuti di Mi dici? Ti dico! loro cominciano ad alzare la voce:

Collega 1: Mi dici?

Collega 2: Ti dico!

Non si fermano più e io ho difficoltà a conservare il mio serio davanti a quei due cretini e i loro Mi dici? Ti dico! Ora stanno addirittura urlando:

Collega 1: Mi dici?

Collega 2: Ti dico!

Mentre mi sto chiedendo: Ma dove sono i bordolesi di una volta e il loro linguaggio colorito? il mio telefono squilla. Riconosco il numero. Ah un relitto dell’antica Civiltà bordolese, penso. Non ho il tempo di dire pronto che sento un affettuoso: Dimmi raclure de bidet…Buongiorno anche a te mamma! rispondo. Ma cazzo, cosa sono quei urli che sento dietro di te! lei esclama. E io di raccontare la scena che si svolge sotto i miei occhi. Lei scoppia dal ridere e anche io mi metto a ridere. I due colleghi hanno smesso di urlare e mi guardano.

Collega 1 e collega 2: Cosa stai dicendo di noi?

A quel punto mi viene la voglia di passare loro il telefono, ma i due tizi e i loro Mi dici? Ti dico! sarebbero demoliti in due secondi da mia madre e il suo linguaggio fiorito! Mi passi i due pimpoy? (buffoni in bordolese) chiede già mia madre. Resisto. No, mamma! Non sono così crudele e poi ti conosco, me li mandi in malattia e mi ritrovo con il doppio di lavoro….

Collega 1 e collega 2:  Cosa stai dicendo di noi?

Io: che dovete ringraziarmi perché vi ho salvato il culo! Non mais.

 

 

Equità, ecco una bella parola!

Immaginate un po’ se le donne fossero pagate come gli uomini! Ma tutte le gaffe e altre stronzate che sentiamo tutti i giorni e che derivano da questa fottuta disuguaglianza tra i sessi, sarebbero quasi morte all’istante. Ma immaginate un po’ un mondo dove gli uomini e le donne sarebbero pagati equamente in funzione delle loro competenze reciproche, un mondo dove si sceglierebbe un candidato o una candidata a un posto di lavoro oppure a una promozione con il solo criterio della capacità professionale senza altro blabla. Ma in quel mondo non ci sarebbe nemmeno bisogno di parlare di uguaglianza tra gli esseri umani! Per un posto di lavoro o un progetto si selezionerebbe la persona idonea. Punto. Senza mai più di queste stronzate anatomiche. Ma vedrete che in quel mondo più giusto, gli uomini perderebbero il loro principale mezzo di pressione sulle donne! Che loro dovrebbero si spremere il cervello a morte per giustificare del loro potere di maschio dominante. E non venite a dirmi che, oggi, le donne non possono esercitare quasi tutti i lavori riservati agli uomini! Ma in quel mondo più giusto, la gente sarebbe naturalmente più civile e cortese. A cosa servirebbe una giornata della Donna in una società equa di quel tipo? Proprio a niente.