Mia madre sognava di andare a Parigi per il suo compleanno, a vedere qualche mostra. Dunque, ho preso qualche giorno di vacanza per accompagnarla. Anche se il comune dove vive mia madre fa due volte la superficie di Parigi, sono sicuro che lei si perderebbe a Parigi perché dove lei abita c’è solo la foresta.

Jean Dubuffet (1901-1985). Dalla serie: La Metropolitana (Centre Pompidou, Parigi).
Il pass Navigo découverte è una carta che costa cinque euro e dove si carica l’abbonamento settimanale che permette di circolare nella Metropolitana parigina e di cui abbiamo assolutamente bisogno per il nostro soggiorno. A Bordeaux, prima di partire, abbiamo già fatto la nostra fototessera indispensabile da incollare sul pass Navigo. Non si sa mai e forse a Parigi non hanno le cabine fototessere come da noi a Bordeaux! Abbiamo previsto tutto tranne una cosa cioè tutti gli sportelli della Metropolitana sono chiusi quando sbarchiamo il lunedì mattina alla stazione Montparnasse. Speriamo cinque minuti davanti agli sportelli, poi ci decidiamo a informarci presso l’Ufficio Informazioni della RATP perché, francamente, abbiamo cose più interessanti da fare che da aspettare tutta la giornata alla stazione Montparnasse. Devo dire che gli impieghi di questo Ufficio Informazioni sono gentilissimi e fanno di tutto per trovarci i Pass Navigo. Niente da fare. Telefonano ovunque, ma purtroppo sembra che non ci sia più un solo Pass Navigo découverte alla stazione Montparnasse. Notate che loro avrebbero potuto chiederci di tentare la nostra chance in un’altra stazione o allo sportello di una fermata della Metropolitana fuori di Montparnasse e noi avremmo trovato la cosa normale. E invece loro sono così simpatici che decidono di affidarci a un addetto che si dice pronto a tutto per trovarci i Pass Navigo. Ed eccoci partiti nei corridoi labirintici della Metropolitana, accompagnati dal nostro Virgilio con lo smartphone incollato all’orecchio, alla ricerca dei famosi Pass Navigo. Mia madre ride perché il tizio le ha detto che prima di noi, lui ha fatto la stessa cosa con altri viaggiatori e che hanno dovuto fare tre fermate di Metropolitana prima di trovare dei Pass Navigo. Forse con noi, lui dovrà andare più lontano e battere il suo record. Speriamo! esclama mia madre facendomi un occhiolino mentre mi sto affannando a trascinare le nostre due valigie. Pesanti queste valigie, eh? E perché non le hai lasciate al deposito bagagli di Montparnasse? Lei mi punzecchia con le sue domande e l’addetto non può impedirsi di sorridere, poi di ridere francamente. Lui mi assicura comunque che dovremmo trovare i Navigo alla prossima stazione. Io mi sto disperando e mi vedo già girare e rigirare in questo labirinto per tutta la settimana. Voi ch’entrate…Finalmente, l’addetto ci trova i Pass Navigo a Denfert-Rochereau e ci lascia un po’ stizzito di non potere continuare a fare il giro soterraneo di Parigi con due bordolesi così divertenti. Proseguiamo il nostro viaggio sulla linea 6 della metropolitana fino a Nation, poi la linea 2 fino a Père Lachaise dove c’è la coincidenza con la linea 3 che ci porta fino alla fermata Porte Bagnolet dove abbiamo prenotato l’albergo. All’albergo c’è una coppia inglese disperata perché hanno dimenticato di barrare una casella sulla loro prenotazione web, il risultato è che non hanno di camera. Mentre gli inglesi litigano con il receptionist, ci sistemiamo nel salotto aspettando il nostro turno. Il tizio ci chiama durante una pausa nella lite che lo oppone agli inglesi. Passando la signora inglese mi dice che questo albergo è un vero tugurio e che faremmo meglio di scappare. E io di pensare che lei sbircia la mia camera. Dico buongiorno al receptionist che non risponde e che mi chiede subito il mio cognome e il numero della prenotazione. Io comincio ad arrabbiarmi perché non sopporto proprio la gente maleducata. 36 euro! lui dice. Che 36 euro? chiedo. Cos’è questa storia di 36 euro? Significa che lei deve pagare subito 36 euro che corrispondono alla tassa di soggiorno per due a Parigi per una settimana. E io di protestare: non c’era scritto da nessuna parte quando ho fatto la prenotazione via internet che dovrei pagare 36 euro di tassa di soggiorno! Pensavo fosse compreso nel prezzo della camera come ogni volta che sono venuto a Parigi d’altronde! Lei paga, sì o no? Perché lei ha visto come le nostre camere sono una merce rara. Francamente, se fossi stato solo, sarei andato via subito a cercarmi un’altra camera nei dintorni, ma come non voglio imporre una cosa del genere a mia madre e che ho già versato un sacco di soldi per la prenotazione, decido di pagare. Prenderete anche le colazioni all’albergo? lui chiede come se non mi avesse minacciato di cacciarmi via due minuti prima. Io sono sull’orlo dell’apoplessia. Pensavamo farlo, dico tra i denti, ma questi soldi li avete persi. C’è una limite a tutto. Le camere sono più che corrette. Guardo dalla finestra il boulevard Gambetta. Finalmente siamo a Parigi, mi dico. Che odissea!