Viaggio nel Paese dalle fontane miracolose.

Il Sudovest della Francia è certamente la regione del Mondo che conta il più grande  numero di fontane miracolose o piuttosto guaritrici come si dice da noi. E non vi sto parlando di Lourdes o delle nostre innumerevoli città termali, ma di tutte le fontane miracolose che si trovano in Guascogna marittima cioè nelle Landes di Guascogna. Semplicemente, non c’è un paesello che non ha la sua fonte magica, o due, o tre. Anche non lontano da casa mia c’è una fontana detta miracolosa che è associata a una bellissima leggenda, vi porterò a visitarla in autunno ma, per il momento, ne vediamo un’altra dove mi ha portato la strega.
Abbiamo seguito tanti affluenti e meandri del fiume Leyre a Sud del Bacino di Arcachon che sono completamente disorientato e, senza la strega, non potrei mai più ritrovare il mio cammino attraverso l’immensità della foresta. Nuvole di zanzare mi stanno succhiando il sangue nell’oscurità della foresta galleria e quando dobbiamo lasciarla perché le rive del fiume sono impraticabili, allora è ancora peggio perché mi metto letteralmente a cuocere sotto il sole che sta arroventando le pinete. Io mi sto trascinando mentre la strega, lei, sta camminando indifferente a tutto. Mi dico che lei deve tenere molto a me per aver intrapreso tutto questo periplo. Una volta, lei dice, le donne guadagnavano un po’ di soldi raccogliendo le sanguisughe nel fiume. Semplicemente mettendosi le gambe in acqua, le gonne alzate. Sempre in gruppo però perché le sanguisughe hanno uno strano potere, quello di trasmettere sogni piacevoli. Credi di sognare a qualche galante e, in realtà, sei nel fiume con le sanguisughe ti stanno succhiando tutto il sangue. E senza le altre donne per intervenire, diventi troppo debole per risvegliarti. Aqua che guarisce e acqua che fa crepare. Poi, lei mi indica certe piante carnivore e buchi nelle querce che ospitano pipistrelli durante il giorno. Finalmente, dopo ore e ore, arriviamo a una radura in mezzo alla foresta dove sorge una vecchia chiesa romanica. Ora so esattamente dove siamo, è una chiesa dedicata all’arcangelo Michele, costruita nel XI secolo, ai tempi di Eleonora d’Aquitania che nacque nel paese accanto, d’altronde. Difficile da immaginare, ma la piccola chiesa ha visto passare la metà dell’Europa durante il Medioevo perché era situata sul cammino di Compostela, sulla via di Parigi. Una volta, c’era un villaggio intorno alla chiesa, ma si è spostato come si faceva allora in questo  paese di dune mobili e di paludi infinite. Guardo la strega che contempla la foresta verso l’ovest e so che lei vede delle cose che non posso vedere: Quattro case miserabili, dei greggi di pecore sorvegliati da pastori su trampoli, la malaria e la fame. E poi, tutti quei pellegrini che arrivano davanti alle case, pieni di zecche e di malattie, superstiti alla traversata del Paese Mezzo Morto. E gli abitanti di osservarli a bere l’acqua degli antichi fiumi, già pronti a ripartire attraverso le paludi, confermando ai pastori quello che sanno dalla notte dei tempi: Qui le acque sono magiche. Entriamo nella chiesa per trovare un po’ di freschezza. La strega ha un po’ di religione perché, in un’altra vita, lei è andata a scuola dalle suore a Bordeaux. Allora, lei si mette a raccontarmi cosa dicono gli affreschi appena visibili. Si leggono come libri per bambini, ricordo di un tempo dove la gente non sapeva leggere: Qui è il racconto dei tre morti, li sono le opere di misericordia, quello è la storia dell’impiccato e della gallina che avverte il pellegrino del pericolo che costituisce gli alberghi sul cammino…Usciamo dalla chiesa perché abbiamo ancora tanta strada da fare per raggiungere la fontana miracolosa che si trova dietro una chiesa simile a quella. Io non devo guardare quello che fa la strega – probabilmente qualche rituale antico – solo bagnarmi il piede nel fiume. Forse vi chiedete cosa guariscono i nostri fiumi. Un sacco di cose, ma principalmente  le malattie di pelle e l’anemia. E come ho detto che mio piede mi bruciava, la strega mi ha portato in una fontana che lei pensa efficace contro questo male. Io vi direi, e basta guardare il colore dell’acqua, che tutti quei fiumi hanno le acque sia ferruginose sia solforiche quindi non possono farmi del male, anzi! Ovviamente queste pratiche sono antichissime visto che alcuni oggetti preistorici sono stati ritrovati addirittura in certi di quei fiumi. Poi il culto è stato cristianizzato e tutte le fontane miracolose sono state dedicate a un santo oppure a una santa. É qualcosa di abbastanza  divertente perché spesso è legato a un gioco di parole oppure a un aneddoto. Mi bagno i piedi e ve lo racconto. Posso dirvi che sono al paradiso con i piedi nell’acqua fresca con questo caldo! Dunque i tre santi principali della Guascogna sono anche quelli che hanno più fontane miracolose dedicate. La prima è Santa Quiteria che è la patrona della Guascogna. Una principessa visigota che voleva convertirsi al cristianesimo e che fu decapitata nel comune di Aire sur l’Adour nelle Landes. E bene, credeteci o no, ma la ragazza si è  presa la sua testa sotto il braccio ed è scesa la collina dove si è messa a scaturire una fonte. Se avete problemi di emicrania dovete trovarvi una fontana Santa Quiteria e non mancano! Il secondo Santo della regione è San Chiaro e tutte le fontane dedicate a San Chiaro sono ottime per i problemi di vista. Il terzo è Sant’Eutropio e le fontane che hanno questo nome guariscono ovviamente gli storpiati. Ne avete altre. Le fontane di
San Lorenzo guariscono le malattie di pelle perché il tizio è finito al Barbecue. Le fontane di San Giovanni guariscono tutti i mali a patto di raccogliere l’acqua a mezzanotte, la notte della San Giovanni. Va bene, non vi faccio un elenco che la strega ha finito le sue devozioni! Lei mi asciuga il piede con un fazzoletto che lei attacca al ramo di un albero. Così il mio male si trova nel fazzoletto e se qualcuno lo stacca, lui si prenderà il male. Speriamo. Devo ancora offrire una monetina di due euro al santo o piuttosto all’antico Dio del fiume come credo io. Poi usciamo dalla foresta e prendiamo la vecchia strada provinciale per tornare all’auto. La strega si trova un bel biglietto di dieci euro sul cammino. Un po’ più tardi, ci fermiamo alla panetteria delle paese dove con i soldi compriamo dei “broyés du Poitou”. La strega ride dicendo che è la mondializzazione che permette di trovare dei dolci delle Charentes in Gironda. Guardo il flusso di auto pieni di vacanzieri che si dirigono verso Arcachon. Sembrano appartenere a un altro universo…