Immagini della chiesa San Nicola sull’isola d’Oléron e della chiesa San Martino sull’isola d’Aix.
Di là della fine delle Terre, le chiese non sono diverse delle nostre. Ci sono navi ex voto che furono fatte da marinai che, miracolosamente grazie all’intercessione di Nostra Signora del Mare, riuscirono a sopravvivere ai colpi di coda della balena, alla melopea delle sirene, a Nettuno che cercava di trascinare loro nel suo castello nel fondo dell’Oceano, agli attacchi dei pirati; insomma a sopravvivere ai naufragi che minacciavano le loro navi a ogni istante. E sono anche strapiene di piccole croce nere sui pareti e di cenotafi nei cimiteri per ricordarci tutti quelli che non ce l’hanno fatta e che dormono tra le braccia dell’Oceano. Una volta, le navi ex voto non erano monumenti storici protetti da vetri come oggi. Erano strumenti a vento e ne trovate ancora nelle nostre chiese sistemati nel modo giusto per essere messi in moto come una volta. Dovete immaginare le navi ex voto sospese a fili sottili che scendevano dal soffitto. Una flotta. Dovete immaginare i marinai e le loro famiglie che assistevano alla messa prima l’imbarco con le navi ex voto sopra le loro teste. Il prete sceglieva un giorno ventoso per la celebrazione. Dovete immaginare il vento che soffiava dentro la chiesa da ogni fessura e dalle finestre lasciate aperte. E le navi ex voto che si mettevano allora a sfarfallare, a girare a destra e a sinistra come quando la tempesta si avvicina e che il mare comincia a essere mosso. Allora, lo scaccino spalancava le porte della chiesa per invitare il vento a entrare e scatenarsi completamente. Il legno delle navi ex voto scricchiolava lugubremente, le navi ex voto, in una danza macabra, cavalcavano il vento come se fossero onde giganti. Immaginate il terrore provocato da quegli acchiappa-incubi. Immagini di un passato rivissuto per i marinai che avevano scappato a un naufragio e che si ricordavano i compagni morti e visioni di un futuro probabile per i marinai che si apprestavano a imbarcare. Allora, il prete per rassicurare i marinai e le loro famiglie, mostrava da un gesto della mano la statua di Nostra Signora del Mare, lei era immobile, sorridente, insensibile alla furia del vento e pronta ad aiutare e proteggere loro dai colpi di coda della balena, dalla melopea delle sirene, da Nettuno che cercava di trascinare loro nel suo castello nel fondo dell’Oceano, dagli attacchi dei pirati. Allora, lo scaccino chiudeva le finestre e le porte per cacciare il vento e gli uomini potevano imbarcare.