La madre di Socrate si chiamava Fenarete e faceva la levatrice.

All’occasione di questa giornata internazionale della francofonia evocata nel mio ultimo post, ho scoperto, ieri sera, ascoltando la radio, che la lingua francese aveva partorito di una nuova stranezza. In francese, la parola per dire levatrice è sage-femme e non importa che la sage-femme sia un uomo o una donna. Si dice una sage-femme (letteralmente che conosce la donna) o un uomo sage-femme. Io la pensavo così fino a ieri sera. E bene, ho imparato, sbalordito,  che non è assolutamente più il caso e che il nome della professione è cambiato. All’inizio pensavo che fosse perché il nome di questo mestiere sa un po’ di stregoneria. Ma non è per questo motivo. Figuratevi che gli uomini che scelgono di essere sage-femme non vogliono più sentire il termine “femme” nel nome del loro mestiere. Quindi è stata rispolverata una vecchia parola greca e, ormai, è raccomandato di usare il termine maïeuticien (maieutico) per un uomo e maïeuticienne (maieutica) per una donna. Perché fare semplice quando si può fare complicato come avrebbe detto mia nonna. Troppo popolare, non abbastanza snob il nome di sage-femme che è usato da secoli. Torniamo alle radici greche e usiamo di una parola che è associata più alla filosofia socratica che alla madre di Socrate. Non abbiamo paura del ridicolo e abbasso il termine sage-femme che non fa abbastanza figo! Notate che la cosa non cambia niente all’affare e i maieutici fanno esattamente lo stesso mestiere delle colleghe che loro non vogliono rinunciare alla bellissima parola di sage-femme. Perché non andate a pensare che i maieutici usano qualche metodo socratico per spingere la partoriente a partorire anche qualche verità durante il travaglio – per questo basta lasciare nella stanza il tizio che ha messo la ragazza incinta. No. Assolutamente no. Non c’è nemmeno bisogno di aver qualche nozione di filosofia o essere discepolo di Socrate per praticare la maieutica! Va bene. Che si chiamano come vogliono. Dopotutto quello che si chiede a questi nuovi Socrate è di sapere che Conium maculatum non è il nome di un farmaco. 😉