Médoc: Assembramento di asini e di pecore!

Agosto nel Médoc. tranne le nuvole di zanzare e di zanzare tigri che non mi danno tregua dalla mattina alla sera, pensate un po’ che i soli esseri viventi che ho visto questo weekend sono questi asini e queste pecore raggruppati sotto un albero in un campo. Quindi la mia probabilità di contrarre il covid-19 è infinitesimale. In realtà, sono più a rischio di prendere la febbre dengue (c’è stato un caso nel dipartimento accanto) del covid-19. Il vantaggio di vivere in campagna o no. 🙂 

La duna degli involtini d’estate!

Al mercatino del sabato mattina, ci sono i turisti parigini che si fermano alla bancarella della “cinese” per comprare i loro involtini primavera. Scrivo “parigini”, ma possono essere anche bordolesi, è solo un modo di dire tutto mio per designare qualsiasi persona che può permettersi di spendere 2 euro per un involtino. Un parigino. Eppure non sono un granché da preparare questi involtini e senza spendere un capitale. Una mezz’ora e ne avete preparato velocemente una quindicina. Mi direte che non sono gli stessi involtini primavera della “cinese” del mercato, ma la “cinese” del mercato è originaria del Laos e la figlia che viene darle una mano in estate, che parla con la madre nella sua lingua natale e che fa finta di capire solo due o tre parole di francese per vendere meglio gli involtini ai parigini, è andata alla scuola materna con me, è ingegnera ed è più bordolese di me! 😉

Bon ap’

Bordeaux: La dieta bordolese!

Asterix e Obelix davanti a una bancarella dove si vendono specialità di Burdigala cioè ostriche e vino bianco. Che altro? vignette tratte dall’albo Il giro della Gallia

Finito per me i banchetti a base di anatra e di maiale. Finito il grasso, lo zucchero, l’alcol, il formaggio, il pane, i dolci. Addio alla vita tutto è finito. La dottoressa mi ha detto di mettermi a dieta se non voglio crepare. Le ostriche, ho supplicato, non mi togliete le ostriche altrimenti meglio che mi faccia saltare subito la testa! Lei, che aveva la mia vita tra le sue mani, mi ha guardato come se fossi l’ultimo dei miserabili e, dopo un momento di suspense, ha lasciato sospirando: Sì, ostriche anche tutti i giorni e anche i mesi senza la R. Sollievo infinito. Ho deciso di tentare di nuovo la mia chance davanti a questo inflessibile dragone: Ovviamente le ostriche senza vino bianco….un mezzo bicchierino al giorno, ha tagliato corto la bisbetica, non la bottiglia che la conosco troppo bene….. 😉   

Covid-19: Bordolesi, popolo di sniffatori di roba marocchina e spagnola!

Il melone. Giovanni Boldini (1842-1931). Museo d’Orsay. Parigi

Anche se non possiamo più andare ai mercati all’aperto e nei centri commerciali senza indossare una mascherina, non cambia assolutamente per gli sniffatori di meloni fuori stagione, spagnoli e marocchini, come in giugno dell’anno scorso e come in giugno di quaranta anni fa, li soppesano, li manipolano, li palpeggiano, li portano al naso per sniffarli e, alla fine, rimangono delusi, la sola differenza è che oggi li sniffano attraverso la mascherina! Avete letto bene, attraverso la mascherina! E li ho visti fare ancora stamane! Una donna sniffatrice interpella il suo vicino sniffatore che ha la mascherina addirittura incollata a un melone: Eh, non profumano troppo quest’anno, no? Come l’anno scorso, risponde il tizio, io non ne compro eppure ne ho una voglia pazzesca, però a tre euro il melone, osare proporci questa roba, ma ci prendono veramente per scemi! Quasi mi piscio addosso dal ridere davanti allo spettacolo che si svolge intorno alla cassa dei meloni e che non si ferma mai. Quindi mi chiedo, anche voi, in Italia, cari lettori e care lettrici, sniffate meloni a metà maggio o all’inizio di giugno, appena usciti dai frigoriferi, attraverso una mascherina, e siete sorpresi che la roba non profuma assolutamente niente? Per carità, rispondete no, che mi piace troppo pensare che la gente di Bordeaux è la più scema dell’universo per comportarsi così! 😉 🙂 🙂 🙂 🙂

Covid-19: Sono asintomatico!

Il malato immaginario di Molière serve anche a vendere dei lassativi in Francia. Notate che il verbo francese “aller” (andare) significa anche “cagare” 😉

Dalla mattina alla sera, i media francesi ti parlano dei famosi asintomatici come se fossero nemici del genere umano. Stamane, al mercato, ho capito bene cos’erano quegli asintomatici. Avreste visto gli sguardi della gente nel mio confronto perché non avevo la mascherina! Come se fossi qualche terrorista! Non rischiavo di non rispettare le distanze fisiche visto che la gente scappava quando mi avvicinavo a una bancarella. Allora, in mezzo a questo gregge di ipocondriaci, ho capito che ero la pecora nera. L’eccezione. L’ipocondriaco asintomatico! Quello che dovrebbe preoccuparsi dal fatto che la sua salute non lo preoccupa.

 

Fumetto del 1919: I nostri nonni valevano quanto noi!*

RICORDO DELL’INFLUENZA SPAGNOLA.

– Sono sconvolta…. mio marito, andato in provincia per affari, è inchiodato, laggiù, a letto, dall’influenza spagnola….

– Non ce la faccio più…L’amo troppo….lo raggiungo…qualche abito e andiamo!…

“Ecco l’albergo!!!

“Ecco la porta della camera….Apriamo!!!

“Ah, che quadro!!!

– Vedo bene la spagnola….ma dov’è l’influenza???…. 

 

A me piace molto questo fumetto, ma sapete già, se leggete regolarmente il blog, che ho un umorismo “vecchia Francia” che esce addirittura dagli almanacchi di una volta! 😉 🙂 🙂 🙂

 

*Il mio titolo è un riferimento alla vicenda del britannico Neil Ferguson che si è fatto beccare…

 

 

 

Covid-19: Il bullo dentro di me!

Domenica scorsa, al telefono, con i figli di mio fratello:

Io: Allora, ritorni a scuola?

Lei: No, facciamo la scuola e i compiti a casa con la mamma! 

Io: Sei contenta di stare sempre a casa, di non vedere le amiche?

Lei: Va bene, sono abituata ormai e la scuola non mi manca per niente…

Io: Ma non te l’hanno ancora detto i tuoi fottuti genitori?

Lei: Che?

Io: Che la scuola elementare  ricomincia il 11 maggio!

Lei: AAARRRRGGGG!!!!!

Io: Ma non è tutto, c’è ancora peggio!

Lei: Che ancora?

Io: Per tuo fratello e tua sorella, la scuola rimane chiusa, figurati che sei la sola a tornare a scuola….

Lei: AAARRRRGGGG!!!!

Sento ridere dietro di lei, è il fratello.

Io: Ma perché sta ridendo il tuo fratello?

Lei: Mi sta prendendo in giro perché devo tornare a scuola e lui dice che sarà bene tranquillo a casa!

Io: Passami questo cretino!

Lui: troppo bella questa notizia, zio!

Io: Sei contento allora?

Lui: Sì, noi, alla scuola media, continuiamo a fare i corsi a distanza….

Io: Ma non ricevete le notizie nella vostra campagna di Dordogna? Perché il Ministro dell’Istruzione ha detto….

Lui: Che ha detto?

Io: Che per la scuola elementare è il 11 maggio, ma che, per le scuole medie e i licei, i corsi ricominciano il primo giorno delle vacanze estive.

Lui: AAARRRRGGGG!!!!…… 

Covid-19 e riforma del codice civile.

F… mi fa sapere che la professione di avvocato divorzista non dovrebbe conoscere la crisi dopo il confinamento. E mi dico che ci vorrebbe aggiungere un alinea al codice civile alle cause del divorzio: Impossibilità di infrangere l’obbligo di fedeltà dovuta a una convivenza forzata tra coniugi durante un’epidemia. 😉

Covid-19: Il sogno del pangolino.

Immagini come me la godrei, mi diceva un pangolino in un sogno di confinato che ho fatto l’altra notte, se dopo una nuova diatriba di Trump contro la Cina su touiterre, il presidente cinese, Xi Jinping, decidesse finalmente di dire la verità. Basterebbe un touite per rispondere all’americano e vuotare al mondo il pangolino dal sacco: “Il presidente americano ha ragione, non siamo riusciti a stroncare l’epidemia di covid-19 come non riusciranno gli USA. Le balle sulla nostra gestione perfetta dell’epidemia, sul numero minimo delle vittime e sul nostro loquedane draconiano a Wuhan, erano destinate soltanto a nascondere la verità sulla spaventosa ecatombe: oggi, i pangolini in Cina sono più numerosi dei cinesi. Amen.” 😉

 

 

 

 

Médoc: Catarino del carciofo di Macau!

Io, potete chiamarmi Catarino tanto sono peggio di Catarina de’ Medici per questo vizio di nutrirmi solo di carciofi. A me non importano le scorte di pasta in quei tempi di covid-19, ma se non trovo più i carciofi da mangiare quattro volte la settimana in primavera e in estate,  tanto mettere fino al confinamento e suicidarmi. Forse non lo sapete – e sono quasi sicuro che non lo sapete – ma il Médoc è una terra famosa per i carciofi e d’altronde ce ne una varietà che si chiama addirittura “di Macau” dal nome di un paesello del Sud Médoc dove ci si coltivava i più buoni. oggi, purtroppo, il carciofo è passato di moda e la sua coltivazione è in via di estinzione, però, una volta, il Médoc era simile alla Bretagna, e tutta la zona da Macau e anche più a Nord, compresa tutte le isole dell’estuario della Gironda, fino alle porte di Bordeaux era ricoperta da campi di carciofi di Macau; e pensate che il carciofo veniva anche coltivato tra i filari dei vigneti! I bordolesi di allora erano mangiatori di carciofi e, visto che sono i miei nonni che mi hanno fatto crescere, posso dirvi che mi mettevano del succo di carciofo con una goccia di vino nel biberon al posto del latte! Carciofo si dice artichaut in francese, da questa parola deriva la parola di gergo “artiche” che designa i soldi. Se un giorno venite a fare un giro nel Médoc e che mi chiedete di portarvi a visitare uno di quei prestigiosi castelli pacchiani di uno di quei Re del vino, non siate sorpresi di vedermi muovermi con nonchalance in mezzo a tutta questa ostentazione destinata a impressionare i merli. È che so io che tutte queste cose, quei castelli, quei vigneti… sono stati comprati grazie “all’artiche” guadagnato dalle nonne delle nonne di quei Re di operette, che le loro antenate si alzavano alle tre della mattina per caricare la carretta con i carciofi e andare a vendere la loro merce sui mercati di Bordeaux. Queste donne che si ammazzavano a coltivare e vendere i carciofi mentre i mariti non facevano un cazzo della giornata, sì che esse erano della vera nobiltà, quella del Carciofo!….