In cui verrà celebrato un matrimonio culinario tra Sulmona e Bordeaux!

Grazie a F…, una mia carissima amica, oggi, vi propongo una ricetta tradizionale di Bordeaux a base di aglio di…Sulmona! Questa ricetta è il tourin che è una zuppa bordolese all’aglio facile facile e super veloce da preparare. Per fare un tourin ci vogliono tre ingredienti: l’aglio (o la cipolla), l’aceto e le uova. Se non li avete, non avete un tourin. Il tourin è un’istituzione a Bordeaux e in tutto il Sud-Ovest della Francia. Il tourin è quello che ti davano i nonni per farti crescere quando andavi in vacanza da loro. Il tourin è questo fondo di vino che ci versava dentro il nonno per aiutarti a finirlo quando te ne restava appena un cucchiaio nel piatto; perché, come ognuno sa, il tourin non si spreca. Il tourin è quello che permetteva ai docker del porto di  Bordeaux di caricare e scaricare le navi. Il tourin è quello che dava ai braccianti la forza di lavorare la vigna e di vendemmiare. Il tourin è quello che mangiava alle sei della mattina, al mercato dei Cappucini, i giovani che avevano passato la notte a ballare e a bere e che dovevano andare a lavorare. Il tourin è quello che gli invitati delle nozze cucinavano per i giovani sposi e portavano loro, in mezzo alla notte, quando non sentivano più rumore nella camera nuziale perché, come ognuno sa, il tourin è afrodisiaco…. E non pensate che il tourin sia una roba del passato – d’accordo la tradizione di portare una pentola di tourin ai giovani sposi durante la notte di nozze, sì – perché si continua a mangiare il tourin a Bordeaux e d’altronde ne mangio almeno una volta la settimana in inverno!

Gli ingredienti:

  • Grasso d’anatra (è il nostro equivalente della vostra olio d’oliva quindi vi autorizzo a usarla perché il grasso d’anatra non deve si trovare facilmente nei supermercati italiani. A Bordeaux, il grasso d’anatra costa circa 3,50 euro il chilo)
  • Aglio di Sulmona (ne ho usato due teste perché quell’aglio è più piccolo dell’aglio di Garonna. Di solito, uso una grossa testa per un litro d’acqua. Detto questo, quanto basta, secondo i vostri gusti).
  • Un cucchiaio di farina
  • Due cucchiai di aceto di vino
  • Un litro d’acqua
  • Due uova
  • Sale e pepe.

Non c’è bisogno di spiegazione….

Versate l’aglio nel grasso d’anatra. Fate come volete, ma l’aglio deve diventare traslucido senza colorare….

Versate la farina sull’aglio. Mescolate bene….

Aggiungete l’acqua, salate, pepate. Portate a ebollizione. Abbassate il fuoco. Coprite e lasciate cuocere a fuoco dolce una decina di minuti….

Separate i tuorli dagli albumi….

Versate gli albumi nel tourin senza mai smettere di mescolare con il cucchiaio, così avrete dei filamenti. Un tourin senza i filamenti non è veramente un tourin. Lasciate cuocere tre o quattro minuti. Mescolate i tuorli e l’aceto e, fuori dal fuoco, versateli nel tourin. Mescolate bene. Il tourin di Bordeaux  all’aglio di Sulmona è pronto! A tavola!

Pensando a Francesca, vi faccio quasi una torta al cioccolato tipicamente francese!

Già questa ricetta di torta al cioccolato tipicamente francese che mi ha dato Francesca, passando tra le mie mani, è diventata una ricetta di tartellette al cioccolato tipicamente francese. Non andate a pensare che ho voluto fare prova di originalità! La triste verità è che ho perso il mio stampo crostata! E se mi chiedete come fa un francese per perdere uno stampo crostata? Aspettate che ritrovo la mia fottuta leccarda da forno e vi rispondo! Sono francese quindi abbastanza disordinato. Tutto qui. Un’altra cosa diversa della ricetta di Francesca, è la pasta frolla sabbiosa perché ho fatto la mia ricetta facile facile di pasta frolla che è sempre la stessa. D’accordo! Lo confesso questa volta non era lo stampo, ma la vaniglia e le uova che hanno probabilmente traslocato tra Natale e Capodanno! Ma comunque ci sarà la ricetta della pasta sabbiosa di Francesca alla fine del post. Credo siano i soli cambiamenti. Notate ancora che avete bisogno di uno stampo crostata 18-20 cm di diametro, se volete fare una torta e non delle tartellette. Grazie Francesca per la ricetta!

Per la pasta sabbiosa:

  • 250 gr di farina
  • 190 gr di burro
  • 5 cl di latte intero
  • 1 pizzico di sale

Versate la farina in una ciotola e aggiungete i 190 gr di burro a pezzi. Poi, con la punta delle dita mischiate velocemente il burro con la farina. Frullate l’impasto fino ad ottenere una consistenza friabile. Non troppo e sempre con la mano leggera, altrimenti rischierete di bruciare l’impasto! Quando la pasta è abbastanza friabile, fate un pozzo nel mezzo e aggiungete il latte e il pizzico di sale. Mescolate con la punta delle dita facendo velocemente dei  movimenti circolari. Non dovete impastare per non sviluppare il glutine che farebbe indurire la pasta durante la cottura.

Mettete la pasta sabbiosa sul piano di lavoro. Ripiegatela e schiacciatela un paio di volte con il palmo della mano. In francese c’è un verbo per designare l’operazione: fraiser (e le fragole non c’entrano!). Formate una palla, poi spianate subito la pasta con il mattarello e mettetela  in pellicola trasparente, poi in frigofero. Lasciate riposare per circa 45 minuti.

Mettete la pasta su un foglio di carta da forno infarinato e stendetela con il mattarello. tagliate dei cerchi di pasta e foderate gli stampini per tartellette. Cottura in bianco per circa 15 minuti a 180 gradi (dipende dal vostro forno).

Una ganache nel gergo della pasticceria francese designa una crema a base di cioccolato e di panna acida. Non so se c’è un rapporto con l’italiano ganascia. Invece l’italiano ganascia ha dato ganache che designa in francese sia la zona mandibolare e mascellare del cavallo sia un imbecille quando dite di qualcuno che lui è una ganache. I misteri della lingua francese! Per la ganache avete bisogno di:

  • 250 gr di panna acida
  • 25 gr di zucchero
  • 200 gr di cioccolato
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 50 gr di burro

Versate la panna acida, lo zucchero e la cannella in una casseruola. Mescolate su fuoco dolce. aggiungete il cioccolato tritato. continuate a mescolare. Lisciate bene la preparazione.

Fuori dal fuoco, aggiungete il burro tagliato a pezzi. Mescolate.

Versate la preparazione sui fondi di tartellette raffreddati. Lasciate raffreddare 20 minuti in frigofero. Buon appetito!

La pasta sabbiosa di Francesca:

  • 200 gr di farina
  • 100 gr di zucchero
  • 125 gr di burro
  • 2 tuorli
  • la metà di una bacca di vaniglia
  • 1 pizzico di sale

In una ciotola, versate lo zucchero, i tuorli e il sale. Aggiungete i semi della bacca di vaniglia. Lavorate la preparazione fino ad ottenere un composto bene spumoso. In francese c’è un verbo per questa operazione e si parla di “blanchir”. Incorporate la farina setacciata. Mescolate prima con una spatola poi con le dita fino a ottenere una pasta friabile. Fate un pozzo nel mezzo. Aggiungete dentro il burro tagliato a pezzi e lavorate velocemente la pasta senza impastare.  Ripiegatela e schiacciatela un paio di volte con il palmo della mano.  Formate una palla, poi spianate subito la pasta con il mattarello e mettetela  in pellicola trasparente in frigofero. Lasciate riposare per circa 30 minuti.

 

 

Oceano: Pasquetta sul lago di Lacanau!

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Io non sono ricco, invece sono molto fortunato di vivere in prossimità dell’Oceano e dei grandi laghi del Médoc. E cosa può fare l’autore di questo blog quando suo fratello gli lascia i figli per Pasquetta perché il tizio e la moglie lavorano anche i giorni festivi? Organizzare una caccia alle uova di Pasqua sul lago di Lacanau! Un rancio costituito da panini al salame all’aglio, tortine di mele e acqua minerale comprato dal panettiere per il nostro picnic alla punta dei cavalli, una vecchia canoa ricuperata da un amico a Lacanau per navigare nella baia dei nenufari e raggiungere l’isola degli uccelli dove sarà organizzata la caccia alle uova di Pasqua…E questi fottuti bambini che si sono rimpinzati di panini al salame all’aglio e che non vogliono pagaiare e che lasciano lo zio sudare sotto il sole quasi estivo. Chiudete gli occhi e contate fino ad un milione che ho il tempo di nascondere le uova nella piccola foresta al centro dell’isola. Fatto ragazzi! E adesso potete cominciare la caccia, avete tutto il pomeriggio e approfittatene per esplorare l’isola. Ah, avevo dimenticato di dirvi che ci sono dei gamberi americani nelle acque del lago e questi gamberi sono veramente voraci e vorranno sicuramente partecipare alla caccia alle uova appena avranno sentito l’odore del cioccolato quindi trovate le uova prima i gamberi! E la sorella e il fratello che partono a caccia delle uova abbastanza preoccupati (piccola vendetta, i miei cari piccoli amici, per non aver voluto aiutare lo zio a pagaiare)…Il  pomeriggio è passato in un lampo e sono già le cinque! L’ora di tornare a casa. Ma prima vi mostro un posto segreto, una baia a sud dove le tartarughe prendono il sole su vecchi toppi e forse vedremo anche qualche martino pescatore. Adesso lasciamo derivare la canoa e non fate più nessun rumore…Un lunedì di Pasqua sul lago di Lacanau.