Il tizio di Bordeaux che usa il grasso d’anatra per fare delle crêpe dolci!

La “cruchade” è un tipo di crêpe di mais salata o dolce che viene soffritta nel grasso d’anatra e che si mangia dalla notte dei tempi a Bordeaux e in tutta la Guascogna soprattutto quella marittima cioè tutto il territorio che costeggia l’oceano atlantico dalla punta del Médoc fino a Bayonne. Scrivo dalla notte dei tempi perché la cruchade si mangiava già nel medioevo quando le Landes era un paese di niente costituito solo di paludi, stagni e dune inospitali. È così che la gente sopravviveva in questo paese in cui quasi nessuna coltura era possibile: nutrendosi di cruchade prima di morire di malaria. Nel XVII secolo, fu introdotto il mais nel Sud Ovest della Francia e la gente ha sostituito semplicemente il miglio che veniva usato per fare le cruchade con il mais e ha dato il nome di miglio alla nuova cereale (tra i mille modi per designare il mais in guascone, c’è anche “milh” cioè miglio). Quando ero bambino, trascorrevo le vacanze nelle Landes di Guascogna in riva all’oceano, in mezzo alle dune e ai milioni di pini marittimi piantati per bonificare le paludi. Mi ricordo che ero sempre intrigato dalle vecchie persone che vedevo e che assomigliavano ai ceppi di vite o ai pini marittimi che crescono in riva all’oceano e che sono scolpiti dal vento e dal sale e, allora, chiedevo a mia nonna: “Nonna perché le vecchie persone che abitano qui hanno la schiena a pezzi  e devono camminare piegati in due? Perché tutta la vecchia gente è storta e bistorta?” Lei rispondeva: “Sono mangiatori di cruchade, caro Alex, si diventa così dopo una vita a mangiare solo mais, quello che stai osservando è il risultato della fame e delle carenze alimentari. Qui, una volta, la cruchade era tutto, non c’era niente altro da mangiare. La cruchade era cotta in un brodo di verdure o nel latte la domenica e soffritta nel grasso d’anatra”. Io mi spaventavo: “Nonna, me la fai sempre, anche a me, la cruchade per la merenda! anch’io un giorno  camminerò costretto a guardare gli aghi dei pini al suolo? No, caro Alex, sono i vestigi di un vecchio mondo che sta scomparendo e poi a Bordeaux la cruchade è diventata un dessert perché siamo una città portuale e che ci siamo arricchiti grazie allo zucchero, alla vaniglia e al rum!

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Gli ingredienti per 6 persone:

  • Grasso d’anatra (qb). Da noi, si trova ovunque come l’olio d’oliva in Italia, ma potete sostituirlo con del burro o dell’olio di semi d’uva per esempio.
  • 200 g di semola di mais
  • Mezzo litro di acqua
  • Mezzo litro di latte intero
  • 2 cucchiai di rum
  • la scorza di un limone
  • zucchero vanigliato
  • sale

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In una pentola, versate l’acqua, il latte, la scorza del limone, il sale e portate a ebollizione.

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Togliete la scorza e versate la semola di mais (non credo che debba spiegare ai miei lettori come si fa la polenta!).

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Togliete la cruchade del forno e aggiungete il rum. Stendete su un piatto su due o tre centimetri di spessore e lasciate raffreddare (almeno un’ora).

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Tagliate la cruchade. Io ho utilizzato un bicchiere perché tradizionalmente la cruchade ha una forma rotonda , ma non c’è una regola quindi potete dare alle vostre cruchade le forme che volete.

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Infarinate le cruchade (invece della farina potete utilizzare anche dello zucchero semolato)

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Fate scaldare in una padella il grasso d’anatra. Poi, soffriggete e dorate le cruchade da entrambi i lati.

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Sgocciolate le cruchade su carta da cucina, poi cospargete di zucchero vanigliato.

A tavola!

5 thoughts on “Il tizio di Bordeaux che usa il grasso d’anatra per fare delle crêpe dolci!

  1. Pingback: Crêpe dolci alla moda di Bordeaux! | Bordeaux e dintorni, stagione III

  2. Genre anziana che somiglia a ceppi di vote o a pini marittimi… Bellissima descrizione! Ne conosco /conoscevo di persone così, non so se avessero mangiato miglio, mais o qualche altro misero cibo autoctono, ma il motivo era sempre lo stesso.
    Buona giornata Alex,
    m.

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    • Oggi che soffia la tempesta sul golfo di Biscaglia, sarebbe il tempo ideale per fare una passeggiata sulle dune a contemplare la furia dell’oceano. Poi, di tornare a casa e inghiottire una piena padella di cruchade calde per confortarsi…Grazie per l’apprezzamento, cara Monica! 😉

      Buona giornata,

      Alex

      "Mi piace"

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