Bordeaux: La casa che la gente non vede!

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Un collega mi ha trascinato via Saint-James dove stiamo mangiando dei tapas accompagnati da un bicchiere di sangria bianca in una bettola spagnola che sarà probabilmente araba o cinese il mese prossimo prima di tornare spagnola nei prossimi mesi. Io, in questa bettola, ci ho mangiato più volte e ho già fatto tre volte il giro gastronomico della Terra. Mentre i gruppi di turisti vanno a scattare sul cours Victor Hugo quello che i bordolesi chiamano la Grosse Cloche cioè la vecchia Porta Sant’Eligio con la sua arcata ogivale tra due torre cilindriche, il suo orologio astronomico e la sua vecchia campana che chiamava i bordolesi alla guerra contro i francesi o annunciava l’inizio della vendemmia, io osservo la casa antistante a me che fa l’angolo tra la via Saint-James e la via de la Sau (del sale) ed è come un pugno allo stomaco perché mi è insopportabile di vedere questa casa in questo stato di desolazione e se avessi i soldi, la comprerei subito. La via Saint James è tra le vie più antiche di Bordeaux, le vestigia del vecchio municipio del XV secolo si trovano a due passi nel convento dei domenicani (via des Ayres). Il nome Saint-James ricorda il periodo durante tre secoli, dal 1154 al 1453,  in cui l’Aquitania (Guyenne) fu inglese e se avete l’occasione di penetrare nella Grosse Cloche, la guida vi mostrerà probabilmente i graffiti fatti dai prigionieri inglesi e guasconi quando la Grosse Cloche fu trasformato in Guantanamo francese dal maledetto Carlo VII. Il nome della via non si pronuncia all’inglese, ma alla bordolese quindi dovete pronunciare JAME  (Jacme in guascone è l’equivalente di Jacques in francese). Perché la via si chiama Saint-James? Perché era un passaggio obbligatorio per i pellegrini di Compostela. C’era tutto un percorso che dovevano imboccare: Attraversare la Garonna al livello della basilica Saint Michel, entrare nella chiesa via la porta Nord, uscire dalla porta Ovest, poi recarsi davanti alla Porta Sant’Eligio per penetrare nella città di Bordeaux. La parrocchia di Sant’Eligio era anche l’equivalente bordolese del quartiere Latino a Parigi e dove, oggi, c’è il brutto palazzo degli Sport del cours Victor Hugo, c’era il famoso collegio di Guyenne dove hanno studiato Montaigne e il suo amico de La Boëtie e La Boëtie alloggiava in una via a due passi dalla casa fatiscente della foto. Abbiamo già visitato la biblioteca di Montaigne nelle colline di Montravel in un precedente post, ma quando Montaigne abitava Bordeaux, tutta la sua vita si svolgeva nei dintorni della via Saint-James: i genitori campavano via della Rousselle dove i nonni si erano arricchiti vendendo del baccalà, lui ha fatto gli studi al collegio di Guyenne e il municipio era a due passi quando fu eletto sindaco di Bordeaux dal 1581 al 1585. Un altro personaggio famoso ha vissuto via Saint-James: Simon de Millanges, e la sua casa si trova nel prolungamento della casa che vedete nella foto (ci sono 3 o 4 numeri che separano le due case). Simon de Millanges ha dato, per qualche anno, il suo nome alla via Saint-James durante la rivoluzione francese quando le vie di Bordeaux furono scristianizzate, però i bordolesi  continuavano a chiamarla Saint-James, e il municipio ha ripristinato velocemente il nome. Simon de Millanges fu uno stampatore e un libraio che forniva in libri il collegio di Guyenne e in questa casa che vedete nella foto (probabilmente era un po’ diversa di quella che vedete oggi) c’era la sua bottega tipografica in cui furono stampati per la prima volta nel 1580: I Saggi di Montaigne!

13 thoughts on “Bordeaux: La casa che la gente non vede!

  1. Ma quante ne sai?!?!
    In famiglia ci interroghiamo spesso su quale sia la tua occupazione principale (insegnante, ricercatore, guida turistica, studioso solitario..) e su come sia possibile aver da raccontare così, a 360°.
    A dire il vero, tra noi si è aperto un vero e proprio “toto-Alex”: 😉
    chi è costui? è un “ragazzo” all’anagrafe o nello spirito? è evidentemente un bordolese, anche se sembra abitare più verso l’oceano; come fa a sapere così bene l’italiano? come sa tante altre cose con cui ci incanta nei suoi post?
    Ah, ah, ah! :-))
    Buon Primo Maggio a tutti,
    m.

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    • Buon primo Maggio, cara Monica!

      No, non sono insegnante, ricercatore, guida turistica o studioso solitario…Invece ti posso dire che ho incontrato alcuni lettori del blog a Bordeaux e tutti hanno detto che ero un ragazzo molto simpatico 😉

      Alex

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  2. Bonjour mon cher ami et bonne fête

    Sinon, depuis hier j’ai ce refrain en bocle :

    Est-ce grave ? C’est que sa mélodie et ses paroles me font penser un petit peu à toi : si doux et délicat que fort et solide.

    Bisous

    P.S. completanto il commento sopra: giardiniere, veterinario, cuoco e pasticcere 🙂 !

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    • Bonjour ma très chère Francesca !

      Moi aussi je t’offre un bouquet de muguet avec des brins à 13 clochettes pour te porter bonheur (autrement ça ne compte pas!) et pas du muguet rose comme j’ai vu ce matin parce que c’est pour les snobs.

      Merci Francesca pour cette très belle chanson que je ne connaissais pas et puis j’adore aussi les oiseaux ! C’est comme ça les chansons de Voulzy et de Souchon, les mélodies et les paroles te restent dans la tête 🙂 Selon ma famille, ce serait plutôt la chanson: Jamais Content de Souchon qui me siérait le mieux 😉

      Alex

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    • Grazie Dona! In Francia, la festa della mamma si svolge sempre l’ultima domenica di maggio quindi il 31 quest’anno! Ti presento le mie scuse per il ritardo nel rispondere, ma sto vivendo un periodo davvero cupo…

      Un abbraccio mia cara amica,

      Alex

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      • Caro Alex, non scusarti amico mio…se posso esserti d’aiuto in qualche modo sai che ti voglio bene e ci sono. Chiuderò i blog ma vuoi il mio indirizzo email sai qual è. Ti abbraccio

        Donatella

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