La botte del Diogene di Arcachon!
Il nostro Diogene si chiama Jean-Jacques Savin ed è un ex paracadutista che vive ad Arès, un paesello in riva al Bacino di Arcachon. Il suo progetto pazzo è di attraversare l’oceano atlantico dentro una….botte in legno! (quella che vedete sopra). No, no, avete letto bene, cari lettori e care lettrici! Questo pensionato di 71 anni è deciso e non ne demorde più. Lui realizzerà il suo sogno d’infanzia nel 2019 cioè attraversare questo fottuto oceano atlantico dentro una botte! Quest’idea stramba gli è venuta da un’ennesima lettura del suo libro preferito: Naufragio volontario di Alain Bombard. Ma lasciamo la parola al nostro Diogene locale: “Mi ricordo che alla fine del libro, lui (Bombard) spiegava che una botte messa in acqua al largo delle isole Canarie metterebbe tre mesi per raggiungere i Caraibi. Ho sempre saputo in fondo di me che lo verificherei da solo”. Abbiamo di quei pazzi ad Arcachon! Il nostro Diogene è uno di quei vecchi che attraversa, alle otto della mattina, a nuoto, il bacino di Arcachon, poi che continua con un maratone dal Ferret fino ad Arcachon e che riesce a essere a casa ad Arès per l’aperitivo. E questo è solo il programma della mattina. Non oso immaginare cosa fa il nostro pensionato per occupare i suoi pomeriggi! Forse lui doveva annoiarsi e dunque ha deciso di mettersi in una botte per tre mesi e di galleggiare dalle Canarie fino ai Caraibi. Notate che il progetto è già bene avanzato. Ma lasciamo ancora la parola al Diogene di Arcachon che racconta con entusiasmo: “È un cantiere navale che sta realizzando questa botte di tre metri di lunghezza e 2,10 metri di diametro. In breve, una capsula abbastanza stretta in cui vado a viverci almeno per tre mesi. Fortunatamente, non sarò nel buio completo perché c’è una bolla di plexiglas al posto del coperchio della botte e quattro oblò.” Io non trovo che sia particolarmente rassicurante, ma va bene. Non sarà io a essere dentro la botte. Un dissalatore per l’acqua, una riserva di alimenti liofilizzati, di pesce cotto o crudo che lui potrà cucinare su fornelli da campeggio e due anfore di dieci litri di vini perché c’è anche uno “scopo scientifico” in questa avventura: Vedere come l’alcol invecchia in mare. Se volete il mio parere, il vino sarà bevuto durante il viaggio; non dimentichiamo che il nostro Diogene è di Bordeaux. Poi ci sarà anche tutto un laboratorio di psicologia a seguire il comportamento di Jean-Jacques durante la traversata. Boh, forse avrebbero dovuto interessarsi a lui anche prima, secondo me. Il “lupo solitario”, come si definisce il nostro Diogene, dice di non aver paura dell’isolamento, ma che ha comunque una certa paura delle orche e dunque, per rassicurarsi, il tizio ha chiesto una cosa abbastanza crudele, che il fondo della botte sia blindato per prepararsi a ogni eventualità. “Così le bestiole si romperanno i denti se vogliono darmi un morso” si vanta il nostro “fier-à-bras”. Forse pensate che sia una follia individuale e invece no. Tutta la città di Arès lo sostiene. Una pagina Facebook è stata aperta. C’è anche una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Leetchi perché la fottuta botte costa comunque quasi 15 000 euro. Non so se l’ha già fatto, ma Jean-Jacques doveva sistemarsi, quest’estate, tre giorni dentro la botte al largo dal bacino di Arcachon per verificare il materiale e le condizioni di vita a bordo. Comunque se siete sul bacino di Arcachon domani, andate alla festa dell’ostrica di Arès. Diogène presenterà la sua botte al pubblico prima la partenza in gennaio 2019 dove la gente potrà seguire la progressione della botte in diretta su internet grazie a un GPS. Il mondo è pazzo.
Finora il più matto è Aleksander (Alex!) Doba, polacco, che, a 70 anni, partito dal New Jersey è entrato con il suo Kayak nel porto di Le Conquet, Francia. Aveva appena completato il terzo viaggio solitario in kayak attraverso l’oceano atlantico. Era il 3 settembre 2017. Tutta la sua storia in un articolo del N. Y Times magazine tradotto e publicato in italiano su INTERNAZIONALE del 3 agosto.
Tuttavia il nostro Diògene sembra più matto. Senza timone né GPS rischia di finire… nelle braccia di Salvini!
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Sarebbe una prima mondiale perché dal 1492 tutti i navigatori che si lasciano portare dalle Canarie dai venti e dai correnti marini si ritrovano sempre nei Caraibi. So bene che avete Salvini, ma ti assicuro che fuori dall’Italia è sempre lo stesso vecchio mondo e che gli alizei soffiono sempre nello stesso modo 😉
Grazie, mio caro Ziryabb, di avermi fatto conoscere gli exploit di Aleksander Doba! Ma dove sono passati i vecchi di una volta, quelli che passavano le giornate al bocciodromo!
Buona sera,
Alex
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Buona notte, Alex!
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