E non venite a dirmi il contrario perché, la primavera scorsa, durante il mio soggiorno a Parigi, vi ho visto bazzicare il lungofogna parigino ad annusare, dentro le casse di legno verde, gli orribili libri ammuffiti di cui parla Verlaine nei versi sotto lo scatto (preso dal quai de Montebello). Quindi non mancate un mio prossimo post perché vi porterò nel Médoc, nel Paese Mezzo Morto, a scoprire una strana libreria in cui i libri sono ancora più ammuffiti di quelli dei bouquiniste parigini. Sì, sì, è possibile! Dovrebbe piacervi. Non mancate!
Toi, Seine, tu n’as rien. Deux quais, et voilà tout,
Deux quais crasseux, semés de l’un à l’autre bout
D’affreux bouquins moisis et d’une foule insigne
Qui fait dans l’eau des ronds et qui pêche à la ligne
(Paul Verlaine)
Paris, tutto qui? Toi bassin d’arcachon…
A proposito di libri, sto leggendo un romanzo del 2015 per curiosità ( autore francese) di cui tutti parlavano e ho scoperto che non ha niente a che vedere con il tam tam con cui è stato recensito e venduto. Extrait:
(Il protagonista sta scappando da Parigi) :
« Non avevo alcun progetto, nessuna destinazione precisa , solo la sensazione molto vaga che mi convenisse dirigermi verso sud-ovest; che se in Francia fosse scoppiata la guerra civile, ci avrebbe messo un po’, prima di arrivare a sud-ovest. A dire il vero non sapevo niente del sud-ovest a parte che si mangia confit d’anatra ; e il confit d’anatra mi sembrava poco compatibile con una guerra civile. Certo, potevo anche sbagliarmi.»
Non ti dico altro: cherche tu trouves!
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Piace molto in Italia questo scrittore francese, io confesso volentieri che non l’ho mai letto e che non è una mia priorità di lettura. Sospetto, attraverso il brano citato, che tutta la scarsa conoscenza che il protagonista abbia del sud-ovest viene dal film di Etienne Chatillez: La felicità è dietro l’angolo (Le bonheur est dans le pré) 🙂
buon weekend Ziryab,
Alex
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Il titolo del film mi dice qualcosa e mi sembrava di averlo visto. Ho verificato il casting. Ma non trovo il nesso fra la storia e il confit d’anatra:-)
Vero. il libro era uscito prima in Italia poi in Francia. L’ho preso in biblioteca e ho dovuto “mettermi in coda” e prenotarlo. Il mio turno era per il 22 novembre poi mi hanno chiamato prima. Che fortuna!
Il protagonista voleva andare in Spagna ma per une panne d’essence (!) si è fermato a Rocamandour poi è ritornato a Parigi islamizzata! Molto divertente! A parte I brani citati di Hyusmans il resto è letteratura di consumo.
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Il nesso è che Michel Serrault nel film trova la felicità presso un’allevatrice di anatre del Sud-Ovest tramite un programma televisivo tipo chi l’ha visto? All’inizio è un borghese che possiede un’azienda che produce tavolette per wc e che è sull’orlo del fallimento. E alla fine fa il contadino in Guascogna a produrre anatre da confit e foie gras. 😉
Ah Rocamandour! la sua vergina nera, la sua foresta delle scimmie, le sue aquile che volteggiano sopra il canyon, il suo formaggio di capra…tutta la mia infanzia!
Buongiorno Ziryab,
Alex
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Infatti intere pagine dedicate a Rocamandour e la sua vergine nera, con riferimenti a C.Martel et a Poitiers, visto l’argomento, passaggi da guida turistica. I fan dell’autore non mancheranno di fare il pellegrinaggio nei luoghi frequentati dal protagonista che abitava non lontano da Place d’Italie a Parigi.
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