Il tizio di Bordeaux che lavora per Heineken!

Probabilmente una neuropatia del nervo surale ha detto il neurologo dopo aver ascoltato le mie lamentele a proposito del mio piede destro che mi fa atrocemente soffrire. Straordinario! Non avevo avuto il caso da anni e lei è il secondo della giornata! Le coincidenze, dottore, rispondo lugubremente non condividendo   esattamente il suo entusiasmo per la mia patologia. Adesso vediamo questo piede e dopo facciamo l’elettroneuromiogramma. Che bel piede! Lui esclama. Ma perché l’aver impacchettato in una calza da sci? La calza mi dà un po’ di sollievo…Lui non mi lascia finire: E fresco! E profumato! Non gli dico che mi sono lavato i piedi nel bagno attiguo alla sala d’attesa e che quando la segretaria mi ha chiamato mi stavo ancora cambiando le calze. Forse lui non metterebbe il mio piede su un piedistallo se l’avesse visto o piuttosto annusato un quarto d’ora prima. Perché mi sono attraversato tutto il quartiere di Mériadeck sotto il sole con questa fottuta calza da sci. E lei cosa fa nella vita? Lui chiede. E io, sempre con la mia odissea in mente, di rispondere che in questo momento lavoro per Heineken. Il dottore ride come un matto dicendomi che non aveva sentito l’espressione da una vita. Bordolese fino al midollo, eh? L’esame conferma la diagnosi. Il dottore mi prescrive un nuovo prelievo del sangue e un medicinale chiamato Lyrica da prendere la sera. Se lei soffre ancora in settembre, cercheremo le cause di questa mononevrite…
Qualche giorno dopo, per cambiarmi le idee, lei propone di prendere il ferry per andare al mercato di Blaye sull’altra sponda dell’estuario. Non mi fa troppo piacere. So già che, in questa stagione, sarà un bordello con tutti i turisti da imbarcare con le loro auto. E poi con questo caldo, io che devo camminare con questa fottuta calza da sci! Ma io non protesto, già che sono un rompiscatole impossibile quando sono un po’  malato. Sempre a lamentarmi per nulla. Proviamo a passare un bella giornata per una volta. Ovviamente, il ferry è gremito e ci sediamo di fronte a una coppia sul ponte. Mi inchino verso di lei e le dico per la ennesima volta dall’inizio della mattina che lavoro per Heineken. L’uomo di fronte che ha sentito la frase comincia a parlarmi con un accento ch’ti che anche lui lavora nel campo della birra, che è la sua grande passione, che a Bordeaux non conoscono niente alla birra…Vorrei rispondere al bevitore di paglia che a Bordeaux ci sono ottimi birrifici, ma non ne ho il tempo. Lei interrompe il tizio: É un frainteso, caro signor. Il nostro amico non sa niente di birra. Lui non dice che lavora per Heineken, ma che sta lavorando per Heineken e c’è una differenza. É un’espressione tipica di sua famiglia. Lei guarda i miei piedi e scoppia dal ridere. Anche la moglie dell’uomo si mette a ridere. Lui non sembra capire e dice qualcosa nel suo gergo alla moglie. Lei sospira, poi dice ad alta voce – e sono sicuro che tutti i passeggeri l’hanno sentita visto come mi guardano – Il signor ha detto che gli sudano i piedi! Che sta fabbricando la tua bibita preferita con i suoi piedi. Hai capito ora? Le due donne ridono a crepapelle. Il tizio mi lancia sguardi assassini. Sono in inferno!