Bordeaux: Canicola, Rosso di Bordeaux e stregoni della pioggia.

Una casa tipica di Bordeaux con un fico che sta crescendo sul marciapiede.

Il nome Rosso di Bordeaux può ingannare perché non si riferisce alla vigna, ma a una varietà di fico tipicamente bordolese, esiste anche un’altra varietà di fico proprio alla regione bordolese che si chiama Ronde di Bordeaux. Diciamo che il fico è una pianta endemica a Bordeaux e non è raro in primavera di vedere dei fichi forare i marciapiedi nei quartieri che non hanno un particolare interesse turistico e che sono quindi un po’ trascurati dal comune. Se Bordeaux fosse abbandonata dai suoi abitanti dopo una catastrofe climatica o nucleare, siate sicuri che non sarebbe la vigna a conquistare la città, ma i fichi. Una volta, in tutti i giardini bordolesi, anche i più piccoli, c’era un albero da fico e io, non l’ho conosciuto, ma ho sempre sentito parlare del mitico fico che avevano i miei nonni in centro città e che crollava sotto i frutti più buoni del mondo. Credo sia la ragione per cui ho assolutamente voluto un fico bordolese nel mio giardino, per mantenere questa tradizione familiare in qualche modo (e anche per la gola!).

Il fico nel mio giardino ei primi fichi della stagione.

Non lontano da dove c’era l’albero da fico dei miei nonni c’è, via Laroche, al numero 75, dietro il Giardino Pubblico e il liceo Montesquieu, la fontana Figueyreau cioè la fontana del fico (Figueyreau dal guascone higuèr che significa fico). E’ tra le fontane più vecchie di Bordeaux ed era già famosa nell’antichità perché è legata a un culto magico che ci si è svoltato fino al XVIII secolo e che permetteva di fare cadere la pioggia su Bordeaux in periodo di canicola come quella di quest’anno; non pensate che le estati africane siano rare a Bordeaux perché è qualcosa di molto frequente. Quando i bordolesi avevano bisogno di pioggia per le loro vigne, andavano a Figueyreau…Non vedete la fontana? E’ questo strano edificio che assomiglia ad un tempio neoclassico. La prima fontana edificata nel XVII secolo assomigliava ad una piramide, quella è più recente e risale all’inizio del XIX secolo. Adesso chiudete gli occhi e immaginate che non siate più in centro città, ma in campagna; che non ci sono più i palazzi, ma un bellissimo giardino piantato da fichi dove in mezzo scorre un fiume di acqua pura; che i rumori della città e del traffico automobilistico sono stati sostituiti dal dolce parlare guascone delle lavandaie e dei portatori d’acqua che sono venuti dalla città assetata e che adesso si riposano, in riva al fiume, all’ombra dei fichi. Ci siete? Curiosamente in periodo di canicola e quando tutti i fiumi bordolesi erano secchi, il fiume del fico continuava a fornire, indifferente, la sua acqua pura agli abitanti di Bordeaux quindi era già un luogo magico per i bordolesi. Ma qual è veramente il culto magico che permette alla fonte di Figueyreau di fare cadere la pioggia su Bordeaux e di salvare le vigne? Per questo, i fichi e l’acqua pura non bastano e abbiamo bisogno di uno stregone, ma soprattutto del suo bastone magico perché senza il bastone, lo stregone non serve proprio a niente. Il primo stregone fu un certo Marziale di Limoges che fu inviato da Roma nel III secolo per evangelizzarci, noi che credevamo ad una moltitudine di dei. Questo stregone aveva un bastone magico che in italiano si chiama pastorale (credo anche in francese) e che gli aveva dato un suo cugino, un certo Pietro.

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Avignone, Palazzo dei Papi. Il bastone magico ricevuto da San Maziale dai mani di San Pietro e che è stato utilizzato da secoli dai bordolesi nei periodi di canicola prima di essere perso durante la Rivoluzione Francese.

Quando lo stregone arrivò a Bordeaux, c’era la guerra e un incendio stava distruggendo la città, allora, lo stregone, davanti agli abitanti esterrefatti fece qualche movimento con il bastone pronunciando qualche parola di tipo abracadabra in latino e una pioggia dirotta si mise a cadere e la città fu salvata. Pensate un po’, pragmatici come sono i bordolesi, che si sono convertiti subito e che, quando lo stregone è morto, hanno rispedito il corpo a Limoges, conservando il suo bastone magico al riparo nella basilica di Saint-Seurin. Ogni 30 giugno, la gente andava a Saint-Seurin per ricordare lo stregone e verificare che il bastone era sempre li, un po’ come fanno gli italiani con la sindone di Torino, se volete. Comunque vi ho detto che i bordolesi sono un popolo molto pragmatico quindi in periodo di siccità o di canicola, quando la vigna cominciava a seccare, la gente andava in processione a cercare il bastone, poi si recava alla fontana di Figueyreau per fare cadere la pioggia. Il cerimoniale era molto codificato, lo stregone, successore del primo stregone, doveva recitare delle formule magiche, disporre il bastone su una lenzuola tesa sopra la fontana, tra i fichi. Poi, abbassare la lenzuola fino a fare toccare delicatamente l’acqua di Figueyreau al bastone. Perché il bastone non doveva essere immerso nell’acqua della fonte, ma ricevere solo qualche goccia; altrimenti avrebbe provocato delle inondazioni o un diluvio. Insomma il bastone magico si manipolava un po’ come la dinamite nei film di Sergio Leone. Il bastone magico di San Marziale ha funzionato senza mai fallire dall’antichità fino al periodo dei Lumi. Nel 1716, lo stregone che doveva fare cadere la pioggia ha troppo bagnato il bastone e la processione ha mancato essere travolta da un diluvio. Poi, alla Rivoluzione Francese, il bastone magico di San Marziale si è perso e nessuno l’ha mai ritrovato e io mi sto dicendo, con le temperature che abbiamo, che avremmo bene bisogno di questo fottuto bastone a fare piovere in questo momento 😉

5 thoughts on “Bordeaux: Canicola, Rosso di Bordeaux e stregoni della pioggia.

  1. Il santo patrono della mia cittadina di origine si chiama San Marziale e si festeggia il 1° luglio. Che sia lo stesso stregone? Anche la data sarebbe (quasi) coincidente. Non ho mai sentito parlare di bastoni, però, e nemmeno di pioggia. Ma devo dire di non essere ferrata come te in storia locale. Avrei dovuto chiederlo al babbo.
    Grazie Alex,
    m.

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    • Da Roma fino a Bordeaux, la strada è lunga, Monica, e durante il suo viaggio, Marziale, ha fatto un sacco di cose con il bastone di San Pietro che farebbe impallidire di gelosia anche il Cristo: ha risuscitato il suo discepolo Austricliniano al Colle di Val d’Elsa, ha guarito una spiritata, un ragazzo che stava soffocando, ha reso la vista a dei preti pagani, ha guarito un paralitico, dei pazzi hanno ritrovato la ragione grazie al bastone, ha risuscitato una decina di persone in Francia, ha spento l’incendio di Bordeaux…ecc…ecc…d’altronde il bastone magico non serviva solo per fare piovere a Bordeaux, ma veniva anche utilizzato quando c’erano delle epidemie ed era anche presente per benedire l’incoronazione dei duchi d’Aquitania…

      Buona sera Monica! 😉

      Alex

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